Il modello e le correnti vaganti

Pubblicato: 15 ottobre 2012 Categoria: Altro
Il modello e le correnti vaganti

Una componente di dispersione a terra è in pratica inevitabile quando il sistema ferroviario utilizza il binario non solo come mezzo di supporto meccanico al moto del treno, ma anche come circuito di ritorno della corrente continua di trazione.

Il binario singolo, infatti, offre un valore di resistenza longitudinale dell’ordine di 40-80 mΩ/km, mentre la sua resistenza trasversale (cioè verso terra) è, tipicamente, dell’ordine di 2-100 Ω/km.
La resistenza verso terra può ridursi ulteriormente a causa della forte umidità presente nei tratti in galleria, anche in presenza della massicciata di pietrisco.
Parte della corrente di ritorno, quindi, “gocciola” verso terra e circola anche attraverso eventuali manufatti metallici interrati nelle vicinanze, quale via preferenziale verso il terminale negativo della sorgente.

Per meglio comprendere il sistema di trazione elettrica e schematizzare gli elementi che influenzano l’entità della corrente vagante, si consideri il modello di figura 5. IT rappresenta la corrente di lavoro del treno, ID la corrente di dispersione in uscita dal binario, RBG la resistenza binario-terra ed RSG la resistenza binario-terra alla sorgente, entrambe causate da connessioni non intenzionali, ma dovute ai problemi di isolamento verso terra.

Questo modello assume che non via sia alcuna connessione fra la linea di contatto e la terra, cioè si ipotizza che la resistenza verso terra del conduttore positivo sia infinita.
In prossimità del punto di dispersione RBG il potenziale subisce un innalzamento, mentre nel punto di ingresso alla sottostazione, di resistenza verso terra RSG, si avrà il suo abbassamento, a causa dei campi elettrici che si formano attorno a questi dispersori non intenzionali.
Si assume, inoltre, che la corrente di treno, necessaria al locomotore per ogni fissata condizione di accelerazione e velocità, sia potenza- dipendente.

Ciò significa che il locomotore è modellabile come un carico a potenza costante: ad una minore tensione applicata corrisponde una conseguente maggiore corrente assorbita, al fine di mantenere costante la potenza utilizzata.
Man mano che il veicolo si allontana dalla sottostazione che lo alimenta, aumenta la caduta di tensione sul circuito di treno, a causa dell’aumento della sua resistenza, e si abbassa la tensione applicata alla motrice.

La corrente di lavoro del treno, quindi, aumenta conseguentemente, e con essa la corrente di dispersione verso il terreno.
Ciò produce una maggiore caduta di tensione sul binario, ed un ulteriore conseguente aumento della corrente dispersa a causa della maggiore sollecitazione della resistenza binario-terra.
Si innesca, cioè, un circolo vizioso (per esempio retroazione positiva) che esalta le correnti di dispersione.