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Sigle fusibili: significato delle sigle di designazione

Pubblicato: 31 agosto 2017 Categoria: Notizie tecnico normative

La sigla di un fusibile ci fornisce indispensabili informazioni per il suo corretto utilizzo, per districarci fra le varie sigle, proviamo a mettere un po' d'ordine.

Sigle fusibili: significato delle sigle di designazione

 

Tipo e applicazioni

 

 
TIPO APPLICAZIONI
gG Usi generali, in particolare per la protezione dei conduttori
gM Protezione motori
aM Protezione motori contro il corto circuito
aR Protezione semiconduttori
gR, gS Protezione semiconduttori
gPV Protezione moduli fotovoltaici e dei relativi cavi di collegamento

Tabella 1 - Tipo e applicazioni del fusibile

 

Legenda sigle fusibili:

 

"a" = a campo parziale per uso combinatoSigle Fusibili: significato delle sigle di designazione

"g" = a pieno campo per uso generale

"G" = uso generale

"M" = protezione motori

"R" = protezione semiconduttori

"PV" = protezione fotovoltaico 

 

Fusibile gG

 

Un gG è un fusibile a campo pieno ad uso generale, lettera "g" minuscola, è può interrompere qualsiasi corrente di cortocircuito fino al suo potere di interruzione.

 

Fusibile aM

 

Il fusibile aM, detto anche fusibile accompagnamento motori, protegge i motori contro il cortocircuito che però devono avere anche una protezione contro il sovraccarico assolta da un relè termico associato ad un contattore. La lettera "a" minuscola sta ad indicare, come detto, che si tratta di un fusibile a campo parziale. Il fusibile aM rispetta le correnti di spunto dei motori e ne permette l'avviamento. Il fusibile aM con corrente nominale In è infatti in grado di interrompere solo le correnti comprese fra k2 In e il suo potere di interruzione nominale (fig. 1)

 

Figura 1 - Curva di sovraccarico e caratteristica tempo-corrente per cartucce “a”. La caratteristica di intervento è espressa dal rapporto I/In (multipli della corrente nominale)

Figura 1 - Curva di sovraccarico e caratteristica tempo-corrente per cartucce “a”. La caratteristica di intervento è espressa dal rapporto I/In (multipli della corrente nominale)

 

Per le correnti inferiori a k2 In il fusibile deve essere protetto dal relè termico. Un gG è un fusibile d'uso generale che può anche proteggere un motore dal cortocircuito. E' un fusibile a pieno campo che può quindi intervenire anche durante l'avviamento del motore e per questo deve essere scelto con una corrente nominale doppia rispetto alla corrente di targa del motore.

 

Fusibile gM

 

Il gM, in pratica un fusibile gG con la corrente nominale dimezzata, assolve in pratica la stessa funzione del fusibile aM con il vantaggio che riesce ad aprire tutte le correnti fino al suo potere di interruzione e che non deve essere protetto per le basse correnti mediante relè termico.

Con lo stesso criterio sono siglati i fusibili di protezione dei semiconduttori. I gR e i gS sono a pieno campo mentre gli aR sono a campo parziale. Per la protezione dei moduli fotovoltaici e dei relativi cavi di collegamento si utilizzano invece dei fusibili riconoscibili dalla sigla gPV.

 

Categorie d’impiego normalizzate dei principali fusibili utilizzati in Italia

 

In relazione alla capacità di interrompere le sovracorrenti i fusibili sono rappresentati da due classi identificate con una lettera minuscola:

  • Cartuccia di tipo “g” (a pieno campo per uso generale) - Interrompono tutte le sovracorrenti che determinano la fusione dell’elemento fusibile fino al valore corrispondente al suo potere di interruzione nominale.
  • Cartuccia di tipo “a” (a campo parziale per uso combinato) - Interrompono tutte le correnti comprese tra la minima sovracorrente indicata sulla caratteristica tempo-corrente (k2In nella Figura 1) ed il suo potere di interruzione nominale.

In base a ciò che sono chiamati a proteggere i fusibili sono ulteriormente suddivisi in categorie. Alla lettera minuscola che individua il campo di intervento si aggiunge una lettera maiuscola che descrive l'ambito d'impiego.
Così ad esempio la lettera G indicherà un uso generale, la lettera M la protezione motori e la lettera R la protezione dei semiconduttori (figura 2).

 

Figura 2 – Categorie d’impiego normalizzate dei principali fusibili utilizzati in Italia

Figura 2 – Categorie d’impiego normalizzate dei principali fusibili utilizzati in Italia

 

Per scegliere un fusibile devono essere specificati tensione del sistema, frequenza e corrente presunta di cortocircuito. Devono inoltre essere valutate le caratteristiche tempo-corrente, in funzione dell’applicazione da proteggere e le caratteristiche di interruzione per stabilire se è necessario utilizzare i fusibili unitamente ad altri dispositivi di protezione contro le sovracorrenti. In relazione a quest’ultima caratteristica si possono distinguere due tipi di fusibili:

  • A “campo pieno” - il fusibile può interrompere qualsiasi corrente capace di portare a fusione l’elemento fusibile fino al suo potere nominale di interruzione. I fusibili a campo pieno possono essere autonomamente utilizzati come dispositivi di protezione.
  • A “campo parziale” - sono fusibili adatti ad una protezione di sostegno, destinati a interrompere le sole correnti di cortocircuito. Sono abitualmente impiegati quando si rende necessario aumentare il potere di interruzione di altri dispositivi di protezione contro le sovracorrenti, come ad esempio gli interruttori automatici.