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Seconda edizione della Guida CEI 11-35 sulle cabine MT/BT d’utente

Pubblicato: 15 aprile 2004 Categoria: Notizie tecnico normative

Progetto C.882

É in inchiesta pubblica la nuova edizione (la seconda) della Guida CEI 11-35Guida per l’esecuzione di cabine elettriche MT/BT del cliente finale”. Il progetto, numerato come C.882, potrà essere oggetto di eccezioni entro il 15 maggio 2004. Dopo questa data partirà l’iter per la pubblicazione definitiva. Nonostante il testo ovviamente sia suscettibile di modifiche, può essere interessante andare ad esaminare quelle che sembrano essere le integrazioni più significative rispetto alla prima edizione della norma, datata ottobre 1996.

Occorre dire innanzitutto che il nuovo testo si è reso necessario a causa della pubblicazione della nuova edizione della norma CEI 11-1 (e conseguente scomparsa della CEI 11-18), a cui la guida CEI 11-35 fa riferimento.

L’impostazione della vecchia guida è stata stravolta ed i cambiamenti più significativi riguardano:

  • Una sezione riguardante le caratteristiche edili della cabina, quali la sua ubicazione, le particolarità della struttura portante, la copertura, il pavimento e le finiture;
  • Informazioni riguardanti la ventilazione del locale cabina;
  • L’indicazione della installazione del comando di emergenza (che nella versione precedente non era citato);
  • Un allegato contenente suggerimenti sugli interventi di riduzione del campo elettromagnetico generato dalle cabine;

Prendiamo in considerazione gli aspetti che più ci riguardano ed avventuriamoci prima sul comando di emergenza.

Nelle cabine utente occorreva installare il comando di emergenza se l'attività alimentata dalla cabina rientrava fra quelle soggette al controllo da parte dei Vigili del fuoco (DM 16/2/82). Ad esempio un ospedale con più di 25 posti letto (attività 86 del DM 16/2/82). Ma su nessuna norma o guida era indicata chiaramente questa disposizione.

Il progetto C.882, al punto 7.4.1, non obbliga (è pur sempre una guida), ma consiglia per la prima volta il comando di emergenza con queste parole: “All’esterno di ognuno dei locali cabina di ricezione e di trasformazione, in posizione facilmente accessibile, possibilmente vicino alla porta d’ingresso è opportuno installare un pulsante di sgancio d’emergenza che consenta con un’unica azione d’interrompere l’alimentazione elettrica. Il comando dovrà pertanto agire sulla bobina d’apertura dell’interruttore generale di MT. La funzione dovrà essere chiaramente segnalata installando presso il medesimo un idoneo cartello, di colore rosso, recante la scritta (bianca) “Interruttore generale, attivare in caso d’emergenza”, o un’altra scritta similare”.

Ma la parte più significativa riguarda la sensibilizzazione nei riguardi della problematica campi elettromagnetici, che otto anni or sono era molto più blanda. L’allegato I del progetto prende in considerazione tre metodi di mitigazione dei campi magnetici generati dalle cabine, indicando nel primo sicuramente la scelta più efficace e preferibile:

  1. Agire sulla configurazione e componentistica della cabina;
  2. Utilizzare schermi ferromagnetici;
  3. Utilizzare schermi conduttori.

La prima soluzione consiste in una serie di precauzioni da adottare nella messa in opera della cabina, quali:

  • Allontanare le maggiori sorgenti di campo magnetico (parte in Bassa Tensione interessata dalle correnti più elevate) dalle pareti della cabina confinanti con l’ambiente esterno ove si vuole ridurre il campo;
  • Avvicinare le fasi dei collegamenti utilizzando cavi cordati;
  • Disporre in modo ottimale le fasi, nel caso in cui si utilizzino per esse più cavi unipolari in parallelo;
  • Nel caso in cui il collegamento trasformatore-quadro BT fosse ancora realizzato con piattina di rame nudo, sostituirlo con cavi posati possibilmente al centro della cabina;
  • Utilizzare cavi tripolari cordati, piuttosto che cavi unipolari, per gli eventuali collegamenti entra-esci in Media Tensione;
  • Posizionare i trasformatori in modo che i passanti di media tensione (correnti basse) siano rivolti verso la parete della cabina ed i passanti di bassa tensione (correnti alte) siano invece rivolti verso il centro della cabina (questo ovviamente se i problemi sono oltre le pareti e non sopra il soffitto o sotto il pavimento).

Se non fosse possibile mettere in atto le modalità installative viste sopra, o ancora peggio, se queste fossero insufficienti nell’ottenere valori di campo magnetico nei limiti di legge, si può ricorrere alla tecnica della schermatura che viaggia su due binari: gli schermi magnetici e gli schermi conduttivi.

Nel primo caso l’obiettivo della schermatura è quello di distogliere il flusso magnetico dal suo percorso verso luoghi dove non dovrebbe andare, per convogliarlo in zone non presidiate da persone, mentre nel secondo si tratta di contrastare il flusso esistente con un altro contrario. La schermatura può essere limitata alle sorgenti (soprattutto cavi e quadri BT) od estesa all’intero locale cabina.

Gli schermi magnetici vengono realizzati con materiali ferromagnetici, i quali offrono una via preferenziale al campo, sottraendo le linee di flusso intorno alla sorgente da schermare. La loro efficacia tende a ridursi notevolmente appena ci si allontana dallo schermo ed inoltre, dovendo contrastare campi magnetici a 50 Hz, per ottenere elevate reattanze occorrono notevoli quantità di materiale ferromagnetico.

Gli schermi conduttivi vengono realizzati con materiali conduttori, nei quali vengono indotte delle correnti parassite che a loro volta danno origine ad un campo magnetico che si oppone a quello inducente. In questi schermi, l’efficacia di riduzione del campo si estende anche a distanze maggiori rispetto agli schermi magnetici.

Per approfondire meglio il problema e vedere anche alcuni studi e simulazioni effettuate, vi consigliamo di scaricarvi il nostro file che contiene l’allegato I del progetto di norma C.882 (possibili interventi di riduzione del campo elettromagnetico associabile a cabine MT/BT). Ricordiamo che il progetto completo è scaricabile gratuitamente dal sito del CEI ed è leggibile solamente previa installazione su computer del lettore “Acrobat eBook reader”