
Si tratta in pratica di una specie di interfaccia operatore-macchina o impianto come viene schematizzato di seguito.
I pulsanti sono dei dispositivi da azionare manualmente, per esempio per dare il comando di marcia o di arresto; sono costituiti da un tasto (attuatore) che, se premuto, aziona dei contatti.
Terminata l’azione sull’attuatore, una molla antagonista riporta il tasto, e quindi anche i contatti, nella posizione iniziale di riposo. Il tasto può avere varie forme: circolare, quadrata, a bottone piatto o sporgente, a fungo, a pedale, doppio, luminoso con calotta trasparente.
La forma dell’attuatore dipende dalla funzione a cui esso è destinato. Per esempio: l’attuatore a bottone di tipo protetto nella posizione di riposo resta allo stesso livello della ghiera, mentre quando viene premuto si sposta a un livello più profondo rispetto a quello iniziale; questa esecuzione viene scelta quando si vuole evitare che qualcuno, sfiorandolo inavvertitamente, lo possa attivare.
Un’altra esecuzione è quella con bottone di tipo sporgente, adottata quando si vuole agevolare l’azionamento; un attuatore di questo tipo resta sporgente anche alla fine della corsa di azionamento. Per l’arresto di emergenza viene usato un attuatore di tipo sporgente a forma di fungo di colore rosso: in caso di emergenza può essere facilmente e agevolmente attivato.
Questo tipo di esecuzione può essere instabile, cioè restare attivato finché c’è la pressione sull’attuatore, oppure stabile, cioè restare attivato anche quando viene tolta la pressione sull’attuatore; in questo caso, per riportare l’attuatore nella posizione iniziale, occorre far ruotare l’attuatore nel senso delle frecce che sono riportate su di esso. Alcuni pulsanti di emergenza sono forniti di chiave e, dopo essere stati azionati, possono essere sbloccati solo con l’ausilio di un’apposita chiave.
Qualora non si voglia o non si possa, per motivi di spazio sulla pulsantiera, utilizzare delle lampade di segnalazione, si può far ricorso ai pulsanti luminosi. Essi vengono utilizzati per indicare all’operatore che può o deve essere premuto, oppure segnala all’operatore che deve eseguire una determinata manovra e che, quindi, deve premere il pulsante. La ricezione o l’esecuzione dell’ordine devono venire confermate dallo spegnimento della luce. In altri casi, quando viene premuto il pulsante luminoso si deve accendere la lampada, a conferma che l’ordine è stato ricevuto o eseguito.
Ad ogni attuatore possono venire agganciati uno o più blocchetti di contatti con morsetti a vite o a innesto per il cablaggio all’interno di quadri elettrici e pulsantiere oppure a saldare per il fissaggio su circuiti stampati.
Il blocco contatti può comprendere varie configurazioni: un solo contatto NA, un solo contatto NC o più contatti. Da notare che, per questioni di sicurezza, il contatto NC in esecuzione normale apre in leggero anticipo rispetto alla chiusura del contatto NA.
Esistono anche delle esecuzioni speciali dove il contatto NC è ad apertura ritardata, cioè si apre dopo l’avvenuta chiusura del contatto NA; oppure, il contatto NA è a chiusura anticipata cioè si chiude prima che avvenga l’apertura del contatto NC.






