
- potenza attiva, è la potenza effettivamente utilizzabile dai carichi e si manifesta sottoforma di energia meccanica o di calore
- potenza reattiva, è la potenza in gioco nei circuiti magnetici, produce il campo elettromagnetico necessario alla macchine elettriche per il loro funzionamento.
Un tipico esempio di utilizzatore induttivo è il motore asincrono che assorbe per il proprio funzionamento una corrente che è la somma di una corrente attiva, in fase con la tensione di alimentazione, e una corrente reattiva, sfasata in ritardo di 90° elettrici rispetto la tensione (tab. 1). La corrente attiva sostiene la potenza attiva (P) assorbita dalla rete che viene, a meno delle perdite, trasferita sottoforma di potenza meccanica all’albero del motore. La corrente reattiva, detta magnetizzante, serve invece per produrre il campo magnetico, e dà origine alla potenza reattiva (Q). La somma vettoriale di queste due correnti è una corrente, sfasata in ritardo sulla tensione di un certo angolo fi, dalla quale deriva una potenza, detta apparente (S), maggiore di quella effettivamente utile all’albero della macchina. La corrente reattiva viene “palleggiata” fra l’utilizzatore e la rete due volte in un periodo e, pur non rappresentando un assorbimento vero e proprio, è comunque causa di maggiori costi, dovuti alle perdite in linea, che la società distributrice scarica sull’utente applicando un sovrapprezzo sull’energia registrata dai contatori.
Il problema può essere risolto col rifasamento (il “palleggio” avviene in loco sgravando quindi la centrale e la linea del distributore che deve così trasferire quasi esclusivamente energia attiva), installando dei condensatori in parallelo all’utenza induttiva. Una caratteristica peculiare dei condensatori è infatti quella di assorbire una corrente reattiva (capacitiva) in anticipo di 90° sulla tensione, opposta alla corrente reattiva (induttiva) sfasata in ritardo di 90° sulla tensione in grado di compensare la corrente reattiva induttiva.
Gli enti distributori non impongono di rifare a cosfi=1 (non è richiesto che tutta l’energia reattiva sia fornita in loco dai condensatori e il cosfi non deve mai essere superiore a 1) richiedono che il cosfi medio mensile sia uguale a 0,9.La potenza attiva (P) si misura in kW (kilowatt) mentre la potenza reattiva (Q) si misura in kvar (kilovolt-ampère-reattivi). La potenza attiva e la potenza reattiva assieme compongono la potenza apparente (S), che si misura in kVA (kilovolt-ampère). Quanto detto è rappresentabile mediante il cosiddetto triangolo delle potenze che può essere descritto mediante le seguenti espressioni (tab. 2).

