
- illuminazione ordinaria (punti luce) e relativi interruttori;
- illuminazione di sicurezza;
- prese a spina;
- prese telefoniche;
- rilevatori di fumo;
- dispositivi di segnalazione e chiamata degli operatori sanitari
ed i seguenti componenti elettrici relativi alla distribuzione dell’energia elettrica ed alla protezione dei circuiti relativi ai quadri elettrici:
- dispositivi di protezione;
- trasformatore di isolamento;
- controllore permanente di isolamento.
La norma specifica che regola gli impianti elettrici in locali adibiti ad uso medico, entrata in vigore il 1° settembre 2001, è la variante V2 della norma Cei 64- 8 Parte 7. Le prescrizioni di questa sezione integrano, modificano o annullano le corrispondenti prescrizioni delle prime sei parti della norma Cei 64-8.
Nella norma, i locali dell’unità operatoria, innanzi descritta, vengono classificati di gruppo “2” ovvero locali ad uso medico nei quali le parti applicate sono destinate ad essere utilizzate in applicazioni quali gli interventi chirurgici.
Sono da ritenere di gruppo “2” i locali per anestesia, per chirurgia, per la preparazione agli interventi chirurgici (sale preanestesia), per il risveglio post-operatorio (sale risveglio), per cure intensive, per l’applicazione di cateteri cardiaci, per esami emodinamici ed angiografici. La dotazione impiantistica elettrica di un complesso operatorio può essere sintetizzata come in tabella 1.
Nella figura 1 si riporta, invece, uno schema a blocchi della distribuzione elettrica all’interno del complesso operatorio.
Tabella 1 - Dotazione dell\'impianto elettrico per un complesso operatorio | ||||
Locale | Illuminazione | Forza motrice | Altri usi | Osservazione |
Sala operatoria |
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Per ogni sala |
Sala preanestesia |
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Per ogni posto letto |
Sala risveglio |
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Per ogni posto letto |
Locale preparazione chirurgo |
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