
Interruttore generale
Se la corrente di cortocircuito nel punto di installazione del quadro è minore o uguale a 10 kA, oppure se la caratteristica di limitazione del picco di corrente del dispositivo di protezione del quadro in corrispondenza della corrente di cortocircuito presunta è inferiore a 17,5 kA, è possibile applicare la norma Cei 23-51; negli altri casi si deve applicare la Cei En60439-1.
Nota: La norma Cei 23-51 dice che il limite della corrente di cortocircuito di picco deve essere valutato in corrispondenza del potere di interruzione dell’interruttore.
Alimentazione elettrica
Prima di alimentare elettricamente il quadro, è necessario effettuare una serie di controlli al fine di eliminare eventuali situazioni pericolose che possono crearsi durante la movimentazione e il trasporto del quadro (ad esempio penetrazione di corpi estranei o polveri conduttrici, allentamento delle viti di serraggio ecc.).
I controlli da eseguire sono i seguenti:
- controllo visivo per accertare l’assenza di danni dovuti al trasporto e di corpi estranei;
- verifica del serraggio di tutte le connessioni (vedi tabella manutenzione);
- verifica della continuità del circuito di protezione;
- verifica delle manovre degli interruttori; apertura, chiusura, riarmo;
- verifica del funzionamento degli interblocchi;
- verifica del corretto collegamento dei circuiti ausiliari;
- verifica del valore della resistenza di isolamento tra le fasi, tra le fasi e la massa.
A questo punto, appurato che il quadro non ha difetti, si procede collegando i circuiti ausiliari per verificarne il corretto funzionamento ed accertarsi della corretta taratura di strumenti e apparecchi di protezione. Terminate con esito positivo queste operazioni, si controlla che tutti gli interruttori siano in posizione di apertura; indi il quadro può essere alimentato. Una volta alimentato si deve controllare:
- la corretta indicazione degli strumenti di misura e delle lampade di segnalazione;
- il corretto funzionamento dei dispositivi differenziali, utilizzando il tasto di prova.
Protezione di back up
Questa protezione prevista dalla norma Cei 64-8 si realizza quando il dispositivo di protezione (interruttore automatico o fusibile) ha un potere di interruzione inferiore alla corrente presunta di cortocircuito, purché a monte di tale dispositivo ne sia istallato un altro con adeguato potere di interruzione ed in grado di intervenire tempestivamente quando i valori di Icc sono superiori a quelli del primo dispositivo. Il coordinamento di back up deve essere verificato con specifiche prove dai costruttori delle apparecchiature; a questo proposito ogni costruttore mette a disposizione delle tabelle da cui si può verificare il coordinamento in funzione delle tipologie dei dispositivi e delle Icc.
Tabella
5 | |||||||||
Corrente nominale | Numero sbarre | Sezione | Interasse massimo dei supporti in funzione dei valori di Icc | ||||||
IP30 - IP44 | mm 2 | 12 | 20 | 30 | 40 | 50 | 65 | ||
600 | 550 |
1 |
50x5 | 470 | 250 | 170 | |||
700 | 650 |
1 |
63x5 | 550 | 270 | 200 | |||
1000 | 900 |
1 |
80x5 | 620 | 320 | 250 | 170 | ||
1200 | 1050 |
1 |
100x5 | 700 | 370 | 270 | 220 | 150 | 120 |
Esempio: Sistema di sbarre per armadio IP30 con
corrente nominale 1000 A e corrente di cortocircuito Icc 30 kA; dalla tabella,
l’interasse massimo con la sezione 80X5 mm2 risulta 250
mm |