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Fotovoltaico: gli incentivi e le agevolazioni

Pubblicato: 15 maggio 2017 Categoria: Notizie tecnico normative

Nel nostro paese, l’energia prodotta da fonte fotovoltaica, nel recepire le direttive europee, ha previsto una serie di incentivi e agevolazioni, alcune ancora in vigore e altre no. Vediamole nel dettaglio.

Fotovoltaico: gli incentivi e le agevolazioni

 

Fotovoltaico incentivi: Il Conto energia

Sebbene non più in vigore, non possiamo esimerci dal far riferimento a quello che possiamo definire, senza tema di smentita, il “principe” degli incentivi alle fonti rinnovabili italiane. Introdotto nel 2005 e terminato nel 2013, il Conto energia era dedicato esclusivamente alla fonte fotovoltaica e ha permesso una sua espansione tale, da non avere l’eguale: gli impianti incentivati con i diversi Conto energia sono stati, complessivamente, 531.242, per una potenza installata pari a 18.216.582 kW.
A differenza delle precedenti forme incentivanti, caratterizzate per lo più dall’assegnazione di somme a fondo perduto sul capitale investito per l’installazione dell’impianto, il Conto energia è stato il primo incentivo a prevedere un finanziamento in conto esercizio, e cioè la corresponsione di una tariffa incentivante per ogni kWh prodotto.
L’avanzamento tecnologico e il progressivo calo del prezzo dei pannelli fotovoltaici hanno portato il legislatore a sospendere questo tipo di incentivo e a prevederne altri; meno remunerativi, ma non di scarso interesse.

Le detrazioni fiscali

L’installazione di un impianto fotovoltaico può accedere alle detrazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie. Tali detrazioni rappresentano un tipo di beneficio che agevola gli interventi di recupero del patrimonio edilizio, più comunemente noti come ristrutturazioni.

Lo Scambio sul posto

Se l’impianto fotovoltaico non ha un sistema per accumulare l’energia prodotta e non consumata, cosa si può fare? Si può richiedere al Gestore dei servizi energetici (GSE) di accedere al servizio di Scambio sul posto.

 

Fotovoltaico incentivi: Il Ritiro dedicato

Generalmente, i produttori di energia, per vendere l’energia da loro prodotta, si rivolgono alla borsa elettrica, e cioè al mercato all’ingrosso dell’energia elettrica, oppure stipulano contratti bilaterali con specifici clienti.

La partecipazione alla borsa elettrica o la stipula di contratti bilaterali richiedono delle competenze e adempimenti burocratici spesso troppo onerosi per proprietari di piccoli impianti o produttori di limitati volumi di energia.

Ebbene, il Ritiro dedicato è una forma agevolata di vendita dell’energia. Accedendo ad esso, i produttori possono evitare di confrontarsi con la borsa elettrica, con le imprese responsabili della trasmissione dell’energia (Terna) e della distribuzione (i distributori locali) e di adempiere a qualsiasi altro adempimento burocratico che la vendita dell’energia richiede.

Il servizio di Ritiro dedicato è erogato dal GSE, che funge da intermediario tra:
• i produttori e la borsa elettrica per la compravendita dell’energia: quanto il produttore stipula la convenzione di Ritiro dedicato con il GSE, quest’ultimo si impegna a ritirare tutta l’energia prodotta dal produttore medesimo e venderla nella borsa elettrica,

• i produttori e il sistema elettrico, per la gestione dei servizi di dispacciamento e di trasporto dell’energia. In altri termini, il produttore non si deve preoccupare di adempimenti quali, per esempio, il fornire a Terna la previsione (programmazione) delle immissioni il più possibile vicina al quantitativo di energia che sarà realmente reso disponibile in rete (dispacciato) e altri ancora.

 

Scarica la guida completa con tutti gli incentivi e le agevolazioni

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