Seleziona il distributore

Seleziona il distributore che desideri utilizzare per il tuo carrello.

Distributore

Collegamenti idraulici

Pubblicato: 7 maggio 2012 Categoria: Guide e approfondimenti
Collegamenti idraulici
Lo spessore minimo dei tubi deve essere scelto in relazione al tipo di gas refrigerante impiegato (l’R410A lavora con pressioni di esercizio superiori all’R22 ed all’R407C) e la connessione delle tubazioni è del tipo cosiddetto “a cartella” con una flangia svasata di 45° (fig. 4.5) realizzabile mediante apposita flangiatrice. La coppia da applicare per il serraggio dei bocchettoni, che per garantire la buona tenuta del raccordo è preferibile dosare mediante una chiave dinamometria, è normalmente indicata dal costruttore in relazione alla pressione di esercizio del gas refrigerante impiegato.

Nell’operazione di flangiatura devono essere evitati i tipici errori nella cartella mostrati in fig. 4.6. Una corretta flangiatura presuppone un taglio del tubo, ottenibile con l’apposito tagliatubo, senza sbavature e perfettamente perpendicolare all’asse del tubo stesso. Tagli effettuati con altri attrezzi, come ad esempio forbici o seghetti, potrebbero produrre flangiature non corrette con conseguente cattiva tenuta dei raccordi.

Le cartelle come si può capire sono il punto debole di tutto l’impianto. E’ possibile semplificare la risoluzione del problema impiegando i cosiddetti giunti autocartellanti che eliminano le operazioni di cartellatura e permettono di eseguire i collegamenti in modo semplice e pratico (fig. 4.7).

Se il tubo di rame è del tipo con carica di gas inerte prima del taglio occorre schiacciare il tubo con la pinza schiacciatubo. A taglio avvenuto, con l’estremità del tubo rivolta verso il basso per evitare l’introduzione di corpi estranei, con l’ausilio di un appropriato sbavatubo devono essere asportate le eventuali bave presenti alle estremità del tubo facendo attenzione però a non indebolire troppo la cartella (fig. 4.8).

A volte può presentarsi la necessità di effettuare giunzioni in tubi troppo corti che non possono essere sostituiti altri più lunghi. L’unione delle due parti può essere realizzata tramite giunto filettato (nipplo), giunto a compressione oppure giunto a saldare. La saldatura se ben fatta fornisce maggiori garanzie di tenuta nel tempo. Le tubazioni devono essere isolate con guaine di adeguato spessore e, se installate in esterno, protette contro i danneggiamenti meccanici con apposita canalina (fig. 4.9).

Ad impianto ultimato, ed in particolare quando sono state effettuate operazioni di saldatura, le tubazioni possono essere lavate per asportare le eventuali scorie presenti. A tal scopo esistono degli appositi set per il lavaggio mediante azoto dell’impianto dopo qualsiasi intervento sulle condutture (fig. 4.10).

Allegati scaricabili
Guida agli impianti di climatizzazione

Argomenti correlati
Prima parte della guida
Seconda parte della guida
Terza parte della guida

content gallery 1
content gallery 1
content gallery 1
content gallery 1
content gallery 1