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Avviamento con reattanza

Pubblicato: 11 giugno 2012 Categoria: Altro
Avviamento con reattanza
Questo sistema consiste nell’avviare il motore a tensione ridotta inserendo nel circuito di statore del motore una reattanza trifase, che viene in seguito cortocircuitata tramite un contattore aggiuntivo (vedere figura 4).

La reattanza genera una caduta di tensione. Data la sua caratteristica elettromagnetica non lineare (cioè la caduta di tensione sulla reattanza diminuisce al diminuire della corrente) la tensione ai morsetti del motore aumenta man mano che il rotore accelera, per cui si determina un avviamento piuttosto dolce e progressivo.

Questo tipo di inserzione può essere utilizzato nei casi in cui l’avviamento stellatriangolo risulta essere inadeguato a causa dell’alto valore della coppia resistente della macchina operatrice. Infatti la reattanza permette di regolare il valore di coppia iniziale così da adeguare la caratteristica meccanica durante l’avviamento all’andamento della coppia resistente.

Questo è permesso dalla presenza di diverse prese di tensioni che generano differenti cadute in modo da limitare la tensione di avviamento applicata al motore a valori predefiniti. Sono fornibili in commercio reattanze con prese con differenti livelli di tensione (la più usata è quella con presa al 70%, cioè che riduce la tensione al motore al 70%, ma molto diffuse sono anche quelle con presa al 50% e all’80%). La reattanza viene generalmente costruita con un certo numero di prese, le quali permettono, dopo l’installazione, di stabilire la coppia di avviamento più conveniente rispetto alla macchina da comandare. È chiaro che un calcolo più sicuro può essere fatto graficamente durante la progettazione se sono conosciuti i diagrammi di coppia resistente della macchina operatrice. In pratica, non conoscendo i dati della coppia resistente, la reattanza viene di solito realizzata con 3 prese: 60- 70-80% della piena tensione di rete. I due contattori necessari per questo tipo di applicazione vengono dimensionati: uno (quello di linea) sulla piena corrente in categoria d’impiego AC-3 e l’esclusore sulla corrente nominale in categoria d’impiego AC-1, in quanto viene inserito ad avviamento concluso e quindi quando nel circuito si è ormai stabilita la corrente nominale.

Riassumendo, i principali vantaggi di questo sistema di avviamento sono costituiti dalla sua relativa semplicità ed economicità, dalla possibilità di adeguare la coppia di avviamento alle caratteristiche del carico tramite la scelta della più opportuna presa, avviamento piuttosto dolce senza interruzione dell’alimentazione. Un forte limite all’impiego della reattanza consiste nella limitazione della frequenza di manovra che questa impone; sono infatti possibili non più di 4-5 avviamenti all’ora, onde evitare sovrariscaldamenti eccessivi.