Atmosfere esplosive: il punto della questione

Pubblicato: 5 aprile 2012 Categoria: Guide e approfondimenti
Atmosfere esplosive: il punto della questione
Il Dlgs 233/03 del 12 giugno 2003 è entrato in vigore il 10 settembre 2003, essendo stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 26 agosto 2003. Questo decreto recepisce, a livello italiano, la direttiva 99/92/CE ed introduce le regole per la valutazione nei luoghi di lavoro del rischio di innesco di atmosfere esplosive dovute alla presenza di gas o polveri.


Definizione di atmosfera esplosiva

Il decreto afferma che un’atmosfera esplosiva è una miscela con l’aria, a condizioni atmosferiche, di sostanze infiammabili allo stato di gas, vapori, nebbie o polveri in cui, dopo l’accensione, la combustione si propaga all’insieme della miscela incombusta.

Tabella 1 - Ripartizione delle aree a rischio di esplosione per la presenza di gas, vapori o nebbie secondo il Dlgs 233/03
Zona 0 Area in cui è presente in permanenza o per lunghi periodi o frequentemente un\'atmosfera esplosiva consistente in una miscela di aria e di sostanze infiammabili sotto forma di gas, vapore o nebbia.
Zona 1 Area in cui la formazione di un’atmosfera esplosiva, consistente in una miscela di aria e di sostanze infiammabili sotto forma di gas, vapore o nebbia, è probabile che avvenga occasionalmente durante le normali attività.
Zona 2 Area in cui durante le normali attività non è probabile la formazione di un\'atmosfera esplosiva consistente in una miscela di aria e di sostanze infiammabili sotto forma di gas, vapore o nebbia e, qualora si verifichi, sia unicamente di breve durata.

Tabella 2 - Ripartizione delle aree a rischio di esplosione per la presenza di polvere combustibile secondo il Dlgs 233/03
Zona 20 Area in cui è presente in permanenza o per lunghi periodi o frequentemente un\'atmosfera esplosiva sotto forma di nube di polvere combustibile nell\'aria.
Area in cui la formazione di un’atmosfera esplosiva sotto forma di nube di polvere combustibile nell\'aria, è probabile che avvenga occasionalmente durante le normali attività.
Zona 22 Area in cui durante le normali attività non è probabile la formazione di un\'atmosfera esplosiva sotto forma di nube di polvere combustibile e, qualora si verifichi, sia unicamente di breve durata


Dove si applica il decreto

Il decreto si applica a tutti i luoghi di lavoro tranne poche eccezioni, qui di seguito elencate:

  • le aree utilizzate direttamente per le cure mediche dei pazienti
  • l’uso di apparecchi a gas di cui al decreto del Presidente della Repubblica 15 novembre 1996, n. 661
  • la produzione, la manipolazione, l’uso, lo stoccaggio ed il trasporto di esplosivi o di sostanze chimicamente instabili (che sono già trattate nel titolo VIIbis del Dlgs 626/94 relativo alla protezione da agenti chimici. Ricordiamo che gli impianti elettrici nei luoghi con presenza di sostanze esplosive sono ancora sottoposti alla norma CEI 64-2)
  • le industrie estrattive (cave e miniere) a cui si applica il decreto legislativo 25 novembre 1996, n. 624 (facciamo notare che, mentre la direttiva 99/92/CE esclude le industrie estrattive di minerali, il decreto di recepimento italiano 233/03 include espressamente “i lavori in sotterraneo ove è presente un’area con atmosfere esplosive, oppure è prevedibile, sulla base di indagini geologiche, che tale area si possa formare nell’ambiente”
  • l’impiego di mezzi di trasporto terrestre, marittimo, fluviale e aereo per i quali si applicano le pertinenti disposizioni di accordi internazionali (il decreto si applica invece ai veicoli destinati ad essere utilizzati in atmosfera potenzialmente esplosiva).

Pur applicandosi quindi alla quasi totalità dei luoghi di lavoro, gli ambienti maggiormente interessati al decreto saranno quelle industrie nelle quali per vari motivi si sviluppano notevoli quantitativo di polveri, come le industrie del legno, alcune industrie meccaniche, le industrie della plastica, le industrie dell’agroalimentare come mangimifici, zuccherifici nelle quali si utilizzano silos, mulini, serbatoi ed altri dispositivi con presenza di polveri, per non parlare delle aziende chimiche, o del settore gas.

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