Pubblicato: 16 ottobre 2006
Categoria: Guide e approfondimenti
I relè sono caratterizzati dal numero dei contatti in commutazione (1-4), dal
collegamento esterno (terminali ad innesto su zoccolo o a saldare per circuiti
stampati) e dall\'esecuzione (a giorno o protetta con calotta trasparente). I relè
possono essere del tipo modulare, da montare direttamente su guida DIN, oppure
nella versione a zoccolo per il montaggio su guida DIN o il fissaggio in un quadro
elettrico. L\'innesto a zoccolo può essere di tipo rettangolare oppure circolare
(octal=8 fori o undecal=11 fori); sulle macchine industriali, per evitare
che il relè si possa disinserire dal proprio zoccolo a causa delle vibrazioni
della macchina, può venire applicata un\'apposita molletta di ritegno imperniata
sui bordi dello zoccolo. Il collegamento dei conduttori può essere fatto mediante
attacchi a vite, terminali tipo faston, oppure a saldare. Sullo zoccolo è presente
normalmente la numerazione per l\'identificazione dei terminali dei contatti e
della bobina. Questa soluzione ne consente la facile individuazione e agevola
la fase di montaggio o di manutenzione del quadro elettrico.
Esistono dei modelli con attacchi a saldare dalle ridotte dimensioni per il fissaggio su circuito stampato. Questi relè vengono utilizzati, per esempio, nei circuiti di uscita delle schede elettroniche e dei controllori logici programmabili. Oltre ai modelli con esecuzione verticale, si hanno anche i modelli piatti, con asse della bobina e dei contatti paralleli al piano del circuito stampato.Sono disponibili per queste applicazioni anche i cosiddetti relè reed, nei quali i contatti sono contenuti in un\'ampolla di vetro riempita di gas inerte. Questi contatti, simili a quelli utilizzati nei sensori magnetici, vengono azionati da un campo magnetico generato da una bobina che li avvolge completamente. I contatti sono ricoperti in superficie da un piccolo strato di rodio, che consente di sopportare carichi con un\'elevata corrente di spunto, senza subire delle microfusioni. Da notare, inoltre, che i contatti funzionano in un\'atmosfera protetta, essendo racchiusi in un\'ampolla di vetro contenente un gas inerte e sigillata alle estremità. La bobina e l\'ampolla reed sono incapsulate in resina epossidica e vengono racchiuse in un unico contenitore che ne garantisce la robustezza meccanica e un\'elevata protezione contro gli agenti atmosferici.
Questi relè consentono un elevato numero di commutazioni (circa 100 milioni) anche a velocità di lavoro particolarmente alte (500 Hz); hanno tempi di chiusura che variano da 0,5 a 3 ms a seconda dei tipi. Esistono modelli che, con una singola bobina, riescono a comandare più contatti.
La parte più delicata dei relè ausiliari sono i contatti. Nella fig. 11 sono stati riportati due grafici: il primo rappresenta la curva di vita elettrica in funzione della potenza commutata; al valore ricavato si deve applicare un coefficiente di riduzione dovuto al fattore di potenza del carico, ricavabile dal secondo grafico.
I carichi fortemente induttivi riducono notevolmente la vita dei contatti a causa delle elevate sovratensioni che si manifestano proprio sui contatti durante la fase di apertura. In modo analogo a quanto indicato per i contattori, si può ovviare al fenomeno utilizzando un gruppo RC o un varistore inserito in parallelo al carico (contattore, elettrovalvola, elettromagnete, ecc.) se il circuito funziona in corrente alternata. Se, invece, il circuito funziona in corrente continua, è possibile collegare, sempre in parallelo al carico, un diodo, anche se questa soluzione può determinare un aumento del tempo di sgancio dell\'ordine dei 30 40 ms.
Esistono dei modelli con attacchi a saldare dalle ridotte dimensioni per il fissaggio su circuito stampato. Questi relè vengono utilizzati, per esempio, nei circuiti di uscita delle schede elettroniche e dei controllori logici programmabili. Oltre ai modelli con esecuzione verticale, si hanno anche i modelli piatti, con asse della bobina e dei contatti paralleli al piano del circuito stampato.Sono disponibili per queste applicazioni anche i cosiddetti relè reed, nei quali i contatti sono contenuti in un\'ampolla di vetro riempita di gas inerte. Questi contatti, simili a quelli utilizzati nei sensori magnetici, vengono azionati da un campo magnetico generato da una bobina che li avvolge completamente. I contatti sono ricoperti in superficie da un piccolo strato di rodio, che consente di sopportare carichi con un\'elevata corrente di spunto, senza subire delle microfusioni. Da notare, inoltre, che i contatti funzionano in un\'atmosfera protetta, essendo racchiusi in un\'ampolla di vetro contenente un gas inerte e sigillata alle estremità. La bobina e l\'ampolla reed sono incapsulate in resina epossidica e vengono racchiuse in un unico contenitore che ne garantisce la robustezza meccanica e un\'elevata protezione contro gli agenti atmosferici.
Questi relè consentono un elevato numero di commutazioni (circa 100 milioni) anche a velocità di lavoro particolarmente alte (500 Hz); hanno tempi di chiusura che variano da 0,5 a 3 ms a seconda dei tipi. Esistono modelli che, con una singola bobina, riescono a comandare più contatti.
La parte più delicata dei relè ausiliari sono i contatti. Nella fig. 11 sono stati riportati due grafici: il primo rappresenta la curva di vita elettrica in funzione della potenza commutata; al valore ricavato si deve applicare un coefficiente di riduzione dovuto al fattore di potenza del carico, ricavabile dal secondo grafico.
I carichi fortemente induttivi riducono notevolmente la vita dei contatti a causa delle elevate sovratensioni che si manifestano proprio sui contatti durante la fase di apertura. In modo analogo a quanto indicato per i contattori, si può ovviare al fenomeno utilizzando un gruppo RC o un varistore inserito in parallelo al carico (contattore, elettrovalvola, elettromagnete, ecc.) se il circuito funziona in corrente alternata. Se, invece, il circuito funziona in corrente continua, è possibile collegare, sempre in parallelo al carico, un diodo, anche se questa soluzione può determinare un aumento del tempo di sgancio dell\'ordine dei 30 40 ms.