Pubblicato: 2 aprile 2012
Categoria: Guide e approfondimenti

Dal 1 aprile del 2007, sarà in vigore la terza edizione della guida CEI 31-35 “Guida all’applicazione della Norma CEI EN 60079-10 (CEI 31-30). Classificazione dei luoghi con pericolo di esplosione per la presenza di gas, vapori o nebbie infiammabili. La riedizione si è resa necessaria a causa delle modifiche intervenute nella ultima edizione della CEI EN 60079-10 (CEI 31-30) del 2004 (la seconda edizione della CEI 31-35 è del 2001).
Il CEI ha colto l’occasione, oltre che per allinearsi con la 31-30 del 2004, anche per correggere alcuni errori della precedente edizione e per definire meglio alcune situazioni utili per i tecnici incaricati della classificazione dei luoghi con pericolo d’esplosione per la presenza di gas, vapori o nebbie infiammabili, per i costruttori di prodotti, per i datori di lavoro, per i progettisti degli impianti elettrici e non elettrici, per gli addetti alla sicurezza, per i verificatori e per quanti altri siano interessati alla salvaguardia ed al miglioramento della salute e della sicurezza dei lavoratori che possono essere esposti al rischio d’esplosione, nonché alla salvaguardia delle opere.
Alcune delle modifiche introdotte:
Fig. 2 - Esempio di forma della zona pericolosa originata da una emissione di gas da uno sfiato
Il CEI ha colto l’occasione, oltre che per allinearsi con la 31-30 del 2004, anche per correggere alcuni errori della precedente edizione e per definire meglio alcune situazioni utili per i tecnici incaricati della classificazione dei luoghi con pericolo d’esplosione per la presenza di gas, vapori o nebbie infiammabili, per i costruttori di prodotti, per i datori di lavoro, per i progettisti degli impianti elettrici e non elettrici, per gli addetti alla sicurezza, per i verificatori e per quanti altri siano interessati alla salvaguardia ed al miglioramento della salute e della sicurezza dei lavoratori che possono essere esposti al rischio d’esplosione, nonché alla salvaguardia delle opere.
Alcune delle modifiche introdotte:
- Riguardo alle condizioni ambientali degli ambienti aperti, la nuova guida effettua una distinzione che nella precedente edizione non esisteva: la CEI 31-35 del 2001 assumeva per la velocità dell’aria in ambienti aperti, in assenza di informazioni più dettagliate, il valore di 0,5 m/s. Ora la terza edizione, pur riconoscendo la velocità minima di 0,5 m/s (1 nodo circa) come un valido riferimento per le installazioni sulla terra ferma nell’intero territorio nazionale, specifica tuttavia che, in particolari casi, specialmente in prossimità del suolo, può essere inferiore a 0,5 m/s. In questi casi, in assenza di dati, si deve considerare una velocità inferiore, ad esempio fino a 3 m dal suolo 0,25 m/s;
- Nella vecchia edizione, all’articolo 2.2.5.1 venivano forniti, per il fattore di sicurezza k, applicato al LEL per calcolare la minima portata d’aria di ventilazione, i valori di 0,25 per le emissioni di grado continuo e primo e 0,5 per le emissioni di grado secondo. La nuova edizione non li considera più come valori fissi, ma come dei range, da 0,25 a 0,5 per le emissioni continue e prime, e da 0,5 a 0,75 per le emissioni seconde;
- Nel calcolo della grandezza L0 (lato di un ipotetico cubo corrispondente al volume da ventilare), la vecchia guida “sparava”, nella formula 2.2.1 un coefficiente moltiplicativo 2 corrispondente al fattore di sicurezza applicato alla distanza dz per arrivare alla “quota a”. Ora questo coefficiente, chiamato k0, può variare da 1 a 2;
- Per la valutazione della distanza dz (distanza dalla sorgente di emissione a partire dalla quale la concentrazione di gas non è più pericolosa perché inferiore a LEL), la terza edizione della CEI 31-35 introduce un coefficiente tutto nuovo, che non esisteva nella seconda. Il suo nome è kdz ed i suoi valori sono gli stessi del precedente parametro k;
- Un’altra variante riguarda le sostanze con temperatura d\'infiammabilità Ti maggiore della massima temperatura ambiente Ta ed emesse a temperatura Tu maggiore della loro temperatura d\'infiammabilità ma minore delle loro temperatura di ebollizione. In questi casi la nuova CEI 31-35 considera il raffreddamento che le sostanze subiscono quando fuoriescono nell\'ambiente e, considerando tutti i fattori condizionanti, ipotizza che sia possibile caso per caso valutare l\'opportunità di assumere zone pericolose di estensione inferiore di quelle determinate con i procedimenti utilizzati per le sostanze con temperatura d\'infiammabilità Ti inferiore alla massima temperatura ambiente Ta. Per queste situazioni, la distanza dz calcolata può essere ridotta mediante un coefficiente R;
- Attorno ad ogni sorgente di emissione viene calcolato il volume Vz di possibile atmosfera esplosiva. Se questo volume è di dimensioni molto contenute (trascurabile), l’emissione non risulta pericolosa e la zona pericolosa può essere ignorata. A tale proposito nella nuova guida viene introdotto un nuovo parametro chiamato Vex e definito come il “volume ipotetico di atmosfera esplosiva a meno del coefficiente di sicurezza k” e descritto come il volume della miscela effettivamente presente attorno alla sorgente di emissione. La guida, all’art. 5.10.3.5, ci dice che:
In generale, in ambienti aperti, il volume Vz, può essere considerato trascurabile (VzNE) se il corrispondente volume Vex, rispetta le condizioni seguenti:
- per la zona 0: Vex < 1 dm3
- per la zona 1: Vex < 10 dm3
- per la zona 2: Vex < (100 x k) dm3, inoltre Vz < 100 dm3
- per la zona 0: Vex < 1 dm3
- per la zona 1: Vex < 10 dm3;
- per la zona 2: Vex < 10 dm3.
- Per la prima volta vengono fornite tracce riguardo alla forma delle zone pericolose che si possono formare attorno ad una sorgente di emissione
- A completamento del lavoro, la Guida comprende alcune Appendici da GA a GF. Si segnalano in particolare: l’Appendice GD, dove è fornito un esempio di relazione tecnica di classificazione dei luoghi. L’Appendice GE dove sono riportati “Esempi di classificazione dei luoghi con pericolo di esplosione” relativi alle realtà impiantistiche più diffuse, già presenti nell’Appendice GD dell’edizione precedente e l’Appendice GF, dove sono riportati esempi di “ luoghi particolari” che non presentano pericoli d\'esplosione quando siano rispettate alcune condizioni specificate, sono pubblicate in un fascicolo separato CEI 31-35/A, anch’esso in nuova edizione.
Fig. 2 - Esempio di forma della zona pericolosa originata da una emissione di gas da uno sfiato


