
Non sono considerate sorgenti di emissione i punti e le parti di impianto che possono originare atmosfere esplosive solo a causa di guasti catastrofici (anormalità non prevedibili):
- Le tubazioni saldate e i contenitori saldati a regola d’arte;
- I collegamenti di tubazioni e contenitori, effettuati con dispositivi di giunzione a tenuta;
- I contenitori di sostanze infiammabili con coperchi chiusi in modo efficace;
- I punti di campionamento delle sostanze (es. analisi);
- Le parti disattivate dell’impianto, nelle quali è impedito l’afflusso di sostanza infiammabile mediante valvole o simili.
L’emissione di una sorgente può essere di tre tipi:
- Grado continuo: quando l\'emissione è continua o comunque avviene per tempi lunghi;
- Primo grado: quando l\'emissione avviene periodicamente od occasionalmente, ma comunque prevista nel normale funzionamento;
- Secondo grado: quando l\'emissione avviene per brevi periodi e non prevista nel normale funzionamento (guasti, aperture di valvole di sicurezza, etc).
Le emissioni possono essere anche strutturali: quando l’emissione è continua ma di portata talmente limitata da non generare attorno a sé una zona pericolosa, come ad esempio nei punti di discontinuità di un impianto quali flange sulle tubazioni, sfiati di valvole di sicurezza, giunzioni fra parti di macchine, etc. Queste emissioni vanno solo ad aumentare la concentrazione media di sostanze infiammabili nell’ambiente Xm%
Esempi di sorgenti di emissione
Esempio di sorgente di emissione di grado continuo (fig.1). Superficie di liquido infiammabile esposta direttamente all\'atmosfera.
Esempio di sorgente di emissione di primo grado (fig.2). Apertura per il caricamento di un liquido infiammabile.
Esempio di sorgente di emissione di secondo grado (fig.3). Valvole manuali che nel funzionamento normale non emettono sostanze infiammabili.
Esempio di ciò che non è sorgente di emissione (fig.4). Contenitori di vernici con coperchi sigillati.


