Qui illustrate le corrette procedure di travaso, filtraggio e recupero del gas refrigerante per condizionatori R22 e R407C con accorgimenti e consigli.

Sistemi di recupero del gas refrigerante
Premesso che è vietato disperdere fluidi refrigeranti sintetici in atmosfera, ci possiamo trovare di fronte a due necessità di recupero del refrigerante:
- spostamento del sistema split
- recupero di refrigerante all’esterno del sistema per la dismissione dell’impianto, per la sostituzione del refrigerante in caso di perdita (R407C), per una riparazione del circuito nell’unità esterna, per una riduzione della carica, ecc.
Spostamento del sistema split
Qualora sia necessario fare uno spostamento del sistema split, il refrigerante contenuto nell’impianto può essere stivato nell’unità esterna, utilizzando lo stesso compressore del sistema. Questa operazione si definisce “Pump down” e si effettua con il compressore in funzione, in modalità “freddo”, e con il manometro di bassa pressione collegato all’attacco di servizio.
Si procede chiudendo completamente il rubinetto del “liquido” (quello più piccolo), in modo che il compressore possa aspirare tutto il refrigerante e spingerlo nel condensatore. Si comincia a chiudere il rubinetto sull’aspirazione (quello più grosso). Quando la pressione indicata dal manometro raggiunge il valore di 0,1 bar va chiuso completamente il rubinetto di aspirazione e va fermato l’impianto. Se siamo sicuri che il sistema è a perfetta tenuta, senza perdite, possiamo anche andare “in vuoto” (la pressione scende al di sotto dello 0 manometrico).
Ma se non abbiamo questa certezza è meglio fermarsi con una leggera pressione positiva, onde evitare il rientro dell’aria atmosferica attraverso il punto di perdita. Fatto lo spostamento si riparte con la procedura di vuoto e avviamento del sistema, come la prima volta.
Recupero di refrigerante all’esterno del sistema
L’altro caso è per il recupero di refrigerante all’esterno del sistema per la dismissione dell’impianto, per la sostituzione del refrigerante in caso di perdita (R407C), per una riparazione del circuito nell’unità esterna, per una riduzione della carica, ecc. In questa situazione necessita il gruppo di recupero, preferibilmente con compressore a secco (fig. 2), collegato come indicato in fig. 3.
Fig.2: Gruppo di recupero
Fig.3: Recupero refrigerante
Con l’accortezza di usare la bilancia elettronica e seguendo le istruzioni del costruttore del gruppo di recupero, si può agevolmente stivare il refrigerante in una bombola utilizzata all’uopo, che una volta riempita, va riconsegnata al fornitore del gas refrigerante. In caso di recupero di R22 da un impianto che ha sempre lavorato in buone condizioni, si può effettuare un filtraggio dello stesso, tramite il gruppo di recupero (fig. 4), in modo da poterlo riutilizzare per rabbocchi di refrigerante negli impianti ad R22, ancora esistenti. Questa operazione di riciclaggio non è consigliabile con le nuove miscele (R407C e R410A), a meno che si sia assolutamente sicuri che l’impianto non abbia subito perdite.
Fig.4: Travaso e filtraggio
Per il recupero è bene utilizzare bombole specifiche, messe a disposizione dal produttore di gas refrigerante, oppure, per modeste quantità, bombole personali (verificandone la pressione di collaudo), possibilmente con controllo del livello. Non disponendo del controllo di livello bisogna usare una bilancia per il controllo di peso del gas recuperato, in quanto la bombola non va mai riempita completamente (max 80%), per ragioni di sicurezza.
Infatti all’interno di una bombola si trova una parte di refrigerante allo stato liquido e una parte allo stato gassoso in pressione. All’aumentare della temperatura si ha un aumento della pressione e un aumento del volume del refrigerante liquido in essa contenuto, a scapito del volume di gas (l’aumento di pressione avvia il processo di liquefazione del gas).
Un ulteriore aumento della temperatura comporta la completa liquefazione del gas e, per il conseguente aumento del volume specifico del liquido, il totale riempimento della bombola. Raggiunta questa situazione gli innalzamenti della pressione, anche per lievi aumenti di tempeartura, sono molto elevati e tali da poter raggiungere la pressione di rottura della bombola stessa.
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