
Dal punto di vista impiantistico i normali ristoranti, di piccole e medie dimensioni, rappresentano nella maggioranza dei casi degli ambienti di tipo ordinario e non necessitano pertanto di particolari accorgimenti.
Trascureremo quindi questo tipo di ristoranti per concentrarci invece su strutture con una capienza superiore a 100 posti (attività n. 84 del D.M. 16 febbraio 1982, per la quale è richiesto il certificato di prevenzione incendi) e con una cucina alimentata a gas, soggetta al DM 12/04/96, avente una potenzialità termica complessiva ai fuochi superiore a 35 kW (trascureremo anche l’eventualità, piuttosto rara, di cucine con portata termica superiore a 116 kW, attività n. 91 del DM 16/2/82).
I luoghi così definiti presentano ambienti a maggior rischio in caso d’incendio ed in cucina alcune zone che dovranno essere analizzate per il pericolo d’esplosione.