
Come si è detto il quadro di cantiere riveste un’importanza fondamentale per quanto concerne la sicurezza delle persone e per questo è esplicitamente richiesto dalla norma Cei 64-8.
Con riferimento alla Cei 64-8 deve essere prevista e verificata un’adeguata protezione contro le sovracorrenti e contro i contatti diretti ed indiretti, ricordando che nei cantieri la tensione di contatto limite è di 25V.
La protezione contro i contatti diretti può essere attuata mediante l’isolamento delle parti attive e attraverso l’uso di involucri e barriere mentre la protezione contro i contatti indiretti viene realizzata tramite interruzione automatica del circuito, con l’impiego di componenti di classe II o mediante separazione elettrica.
Devono essere previsti dei dispositivi di sezionamento onnipolari all’origine dell’impianto e all’ingresso di ogni quadro di distribuzione o alimentazione bloccabili nella posizione di aperto mediante lucchetti, chiavi, o inserendoli in involucri chiudibili a chiave.
Per quanto concerne la distribuzione, relativamente alla dimensione del cantiere e quindi all’importanza dell’impianto elettrico e al tipo di alimentazione, si possono descrivere le seguenti situazioni.
Nei piccolissimi cantieri (figura 5) - dove si effettuano semplici manutenzioni o modeste ristrutturazioni - la potenza necessaria al funzionamento del cantiere è dell’ordine di qualche kW e l’alimentazione delle varie apparecchiature può essere ottenuta direttamente dalle prese esistenti nell’edificio da ristrutturare che possono essere utilizzate anche per il comando e il sezionamento. L’impiego di un piccolo quadro di prese a spina da cantiere con trasformatore d’isolamento oppure protetto da interruttore magnetotermico differenziale con Idn non superiore a 30 mA è in ogni caso raccomandabile.
Potrebbe, infatti, non essere verificato il coordinamento delle protezioni con il valore della resistenza dell’impianto di terra perché, come si è detto, nei cantieri si considera una tensione di contatto limite di 25V diversamente dagli ambienti ordinari nei quali ci si riferisce ad una tensione di 50V.
Per piccoli e medi cantieri (figura 6), la potenza installata solitamente non è superiore ai 30 kW.
Si utilizzano macchine di tipo fisso o trasportabile, come piccole gru o betoniere e utensili portatili di vario genere.
La distribuzione principale è ottenuta per mezzo di un singolo quadro di distribuzione, collegato al punto di fornitura dell’energia elettrica in bassa tensione, dotato di prese e morsettiere per il collegamento delle macchine fisse.
L’impianto può essere completato con quadri di prese a spina secondari allacciati al quadro di distribuzione principale per l’alimentazione di elettroutensili portatili.
Nei grandi cantieri (figura 7), la potenza impegnata supera generalmente i 30 kW.
Devono essere installati più quadri di distribuzione, alimentati da un quadro di distribuzione principale, per alimentare gli utilizzatori trifase di grande potenza tipici di questo tipo di cantieri (gru, betoniere...).
L’alimentazione può avvenire direttamente in bassa tensione, ma - per i cantieri molto grandi - può essere necessaria un’alimentazione in Mt.
Nei cantieri alimentati tramite gruppi elettrogeni (figura 8), si rende indispensabile l’utilizzo di almeno un quadro di distribuzione principale allacciato mediante collegamento fisso al gruppo elettrogeno.
Se il gruppo elettrogeno alimenta un impianto esteso si ricorre in genere ad un sistema di tipo TN-S collegando a terra il centro stella del gruppo.
Fanno eccezione i piccoli gruppi elettrogeni che alimentano un solo apparecchio utilizzatore monofase per i quali può essere adottato il sistema di protezione per separazione elettrica.
In questo caso se l’utilizzatore è di classe I deve essere approntato un conduttore equipotenziale che colleghi la massa del gruppo elettrogeno e la massa dell’utilizzatore.


