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Led a tensione di rete

Pubblicato: 1 aprile 2012 Categoria: Altro
Led a tensione di rete

I tipi di led analizzati fino ad ora sono alimentati a bassissima tensione e a corrente continua.

Dunque, per il loro corretto funzionamento, è necessaria la presenza nel sistema dell’alimentatore/convertitore.
Un’alternativa è offerta dai diodi luminosi alimentati a tensione di rete, o a bassa tensione.
Il principale vantaggio che si ottiene è dovuto alla semplificazione del sistema in cui viene a mancare l’alimentatore con il relativo assorbimento di potenza elettrica.

L’adattamento dei parametri elettrici al led è operato dalle microcomponenti elettroniche inserite generalmente in parte nel packaging dello stesso led, in parte nel circuito stampato (ponte raddrizzatore e resistenze elettriche).
Le versioni attualmente disponibili sono tre:
- led per alimentazione a tensione compresa tra 100 v e 110 v;
- led per alimentazione a tensione compresa tra 220 v e 230 v;
- led per alimentazione a tensione di 55 v (Figura 7).

Quest’ultima versione si rivela molto versatile.
Con i collegamenti illustrati è possibile alimentare coppie oppure gruppi di 4 led con tensioni rispettivamente di 100 v - 110 v e di 220 v - 230 v.
Il led a bassa tensione trova impiego nelle lampade integrate e, in genere, negli apparecchi di piccolo formato, dove non è possibile reperire lo spazio necessario per l’installazione dell’alimentatore/convertitore.
Venendo a mancare nel bilancio energetico il consumo di questa componente, l’efficienza della sorgente nelle condizioni indicate diventa il dato reale da assumere nella valutazione del consumo.