
In caso di temporale può accadere che le nuvole e il suolo si comportino come le armature di un condensatore.
L’aria è il dielettrico interposto tra queste enormi armature, una miscela di gas isolante costituita principalmente da azoto e ossigeno.
La rigidità dielettrica dell’aria, in base al valore del campo elettrico che si stabilisce tra cielo e terra, può essere superata e si può verificare il fenomeno della scarica elettrica che comunemente viene definita fulmine.
I temporali sono normalmente originati da particolari nubi di tipo cumuli-nembi riconoscibili dalla forma allungata a fianchi stretti e dal caratteristico colore scuro (fig. 2.2).
La nascita di una nube temporalesca è dovuta all’aria calda che dal terreno sale verso l’alto.
L’aria ascendente, raggiunta una determinata altezza, si porta ad una temperatura alla quale diventa satura di vapore acqueo che condensando dà origine ad una nuvola (fig. 2.3).
Il calore liberato dal processo di condensazione del vapore provoca un ulteriore riscaldamento dell’aria che è spinta nuovamente verso l’alto.
Se l’aria è molto umida si ha la formazione di cumuli stratificati, un’enorme macchina termica che può raggiungere uno spessore di 12 km ad un’altezza da terra di circa 2 km.
La turbolenza di queste correnti d’aria favorisce la separazione delle gocce d’acqua che si sono formate.
La teoria della formazione delle cariche elettriche all’interno della nuvola non è stata ancora del tutto chiarita.
L’elettrizzazione per strofinio è l’ipotesi più accreditata.
Alle alte quote, quando la temperatura dell’aria scende al di sotto di 0 °C, le gocce d’acqua si trasformano in cristalli di ghiaccio. Sarebbero proprio gli urti tra gocce d’acqua e cristalli di ghiaccio a generare le cariche elettriche negative e positive che si formano nella nube (fig. 2.4).
Le cariche elettriche di segno opposto che si sono formate si respingono separandosi in parte verso l’alto (cariche positive costituite dai cristalli di ghiaccio) e in parte verso il basso della nube (cariche negative costituite dalle goccioline di acqua).
É da questo momento che nella nuvola si formano i primi lampi (fig. 2.5).
La rigidità dielettrica dell’aria che in condizioni ambientali ideali è di circa 3000 kV/m può abbassarsi notevolmente per la presenza di umidità e pulviscolo atmosferico.
Anche l’intensità del campo elettrico che solitamente in condizioni di tempo sereno al suolo è di circa 0,12 kV/m può essere superata a causa di un aumento della concentrazione di cariche elettriche nella nuvola e a terra.
In situazioni particolari con nubi elettricamente cariche questo valore può raggiungere i 15 kV/m (fig.2.6) e può essere ulteriormente amplificato da elementi in rilievo rispetto al suolo (fig. 2.7).
É a questo punto che ha inizio la cosiddetta fase attiva con sviluppo di lampi tra le nuvole e il suolo (fig 2.8).
L’agitazione temporalesca all’interno della nuvola si va quindi lentamente placando mentre aumentano le scariche verso terra accompagnate da forti precipitazioni, raffiche di vento e occasionalmente grandine (fig. 2.9).
Formazione e caratteristiche di un fulmine
I fulmini sono un fenomeno di scarica elettrica che produce in tempi brevissimi correnti di intensità molto elevata.
In funzione della direzione nella quale si propagano e della carica elettrica possono distinguersi in discendenti (quando hanno origine dalla nube) o ascendenti (quando hanno origine da strutture a terra), positivi o negativi (fig. 3.1).
Principio di formazione del fulmine
Per meglio chiarire il principio di scarica riferiamoci all’esempio di uno tra i fulmini più diffusi, il fulmine discendente (fig. 3.2).
- A causa dell’intenso campo elettrico e della
rarefazione dell’aria il fulmine potrebbe avere inizio dalla
parte bassa della nube. Inizia con una saetta che si propaga a
zig-zag verso terra a sbalzi
successivi di 30-50 m.
- La saetta influenzata dall’azione del campo elettrico
si carica di particelle elettriche e favorisce la formazione di un canale
ionizzato di forma ramificata.
- La scarica prosegue fino ad arrivare in prossimità del suolo. Il
campo elettrico diventa così elevato da
favorire fenomeni di effluvio (o scintille) finché uno di
questi (canale di controscarica
della lunghezza di alcune decine di metri) non entrerà in contatto col
canale discendente.
- Il contatto tra il canale discendente e di
controscarica si
manifesta come un arco elettrico molto luminoso (scarica di
ritorno). Inizia lo scambio di cariche elettriche tra le nubi e il suolo mentre
la rapida espansione dell’aria provocata dall’energia termica generata dal
fulmine favorisce la formazione del tuono.
- Seguono una serie di altri archi di minore intensità (archi
susseguenti) finché il fenomeno non si esaurisce.
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