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LA NORMA IMPIANTI :Cei 64-8 (Capitolo 534).

Pubblicato: 1 febbraio 2008 Categoria: Altro
LA NORMA IMPIANTI :Cei 64-8 (Capitolo 534).

I possessori dell’ultima edizione della norma Cei 64-8 (edizione 2007), sanno che il capitolo 534, Dispositivi di protezione contro le sovratensioni, è ancora riportato come “allo studio”.
In realtà il documento allo studio è stato recentemente approvato a livello europeo e presto diventerà anche norma nazionale.
Questo documento ha il grosso merito di completare finalmente il discorso protezione contro le sovratensioni per quanto concerne gli impianti elettrici utilizzatori.
Esso si indirizza ai progettisti dell’impianto elettrico e, pur facendo correttamente riferimento a tutte le norme citate fin qui, fornisce una guida rapida per la scelta degli Spd.
In modo molto semplice, questo capitolo, dà indicazioni per la scelta e l’installazione di:
• Spd per gli impianti elettrici negli edifici per ottenere una riduzione delle sovratensioni transitorie di origine atmosferica trasmessa attraverso il sistema di alimentazione e per quelle di manovra;
• Spd per la protezione contro sovratensioni transitorie causate da fulminazioni dirette o in prossimità degli edifici, già protetti da un sistema di protezione contro i fulmini (Lps).

Per soddisfare quanto già richiesto dal capitolo 443, Protezione contro le sovratensioni di origine atmosferica o dovute a manovra, il nuovo capitolo, richiede l’utilizzo Spd di tipo 2 o di tipo 3, conformi alla norma Cei EN 61643-11.
Essi dovranno essere installati nel quadro più vicino all’origine dell’impianto all’interno dell’edificio.
Viene poi correttamente citata la norma Cei EN 62305-4 per la possibilità di creare diverse zone di protezione mediante l’installazione di Spd, di tipo 1, 2, 3, ed infine si ricorda della necessità di installare Spd vicino alle apparecchiature più delicate.
In funzione del tipo di messa a terra dell’impianto, vengono date chiare indicazioni sulla modalità di collegamento degli Spd.

La selezione di Spd viene fatta secondo diversi criteri:
• in funzione del livello di protezione Up, ricordando che l’Spd deve garantire le apparecchiature collegate alle prese, la cui tenuta ad impulso è, secondo le norme, 2.5 kV per gli impianti con tensione 230/400V;
• in funzione della tensione massima continuativa Uc, che generalmente deve permettere di sopportare le normali oscillazioni di rete;
• in funzione del comportamento in presenza di Tov per essere certi di non arrecare danno;
• in funzione della corrente di scarica nominale In e di quella ad impulso Iimp.

Per quanto riguarda la protezione contro le sovratensioni, viene richiesta, come minimo, una corrente nominale di scarica In pari a 5 kA (8/20) per ciascun modo di protezione.
Nel caso di fulminazione diretta dell’edificio, invece, si rimanda correttamente alla norma Cei EN 62305-4 per la determinazione del valore di Iimp necessario; tuttavia nel caso non ci siano elementi sufficienti per completare questo calcolo, la nuova norma richiede, in via conservativa, un valore minimo di Iimp pari a 12.5 kA (10/350) per ciascun modo di protezione; il valore di Iimp richiesto è diverso a seconda del tipo di sistema e del numero dei conduttori, non supera mai comunque i 50 kA (10/350).

Il nuovo capitolo 534 non si ferma qui, ma procede nell’illustrare anche quei criteri di selezione che sono propri dell’impianto in cui l’Spd viene installato:
• in funzione della corrente presunta di cortocircuito dell’impianto e della capacità dell’Spd di estinguere la corrente susseguente;
• in funzione del coordinamento tra Spd;
• in funzione del coordinamento (back-up) con le protezioni da sovracorrente e delle conseguenze di un eventuale guasto a livello Spd.

Il capitolo 534 fornisce anche indicazione su come installare gli Spd rispetto alle altre protezioni a seconda che si voglia privilegiare la continuità del servizio piuttosto che la protezione, nonché una soluzione che, mediante l’utilizzo di due Spd in parallelo consente di ottenere entrambi i vantaggi (vedi figura 2 dove Ocpd indica un generico dispositivo di protezione da sovracorrente).
Il nuovo capitolo 534 non trascura nemmeno il problema della protezione contro i contatti indiretti e, di conseguenza, la collocazione degli Spd rispetto agli interruttori differenziali, dando anche indicazioni sulla scelta di questi ultimi al fine di evitare gli scatti intempestivi.
Infine ci sono anche indicazioni circa la sezione da utilizzare per i conduttori ed, in alcuni allegati in coda al capitolo, interessanti esempi d’installazione.