I power led

Pubblicato: 15 gennaio 2012 Categoria: Altro
I power led

Con il termine power led (o led di potenza) si indica un diodo che, essendo in grado di trasformare l’energia elettrica con potenza superiore a 1 W in luce e calore, è impiegabile nell’illuminazione di ambienti interni ed esterni, cioè per distribuire luce nello spazio costruito a dati livelli di illuminamento.

I flussi luminosi resi oscillano soli tamente tra i 50 e i 300 lumen, in funzione della potenza assorbita.
Nella maggioranza dei casi i power led sono alimentati in bassissima tensione e a corrente continua.
Esiste, tuttavia, un modello funzionante a 230 V (o 110 V) in corrente alternata (50 o 60 Hz) (power led modello “Acriche” prodotto da Seoul Semiconductor).

Si tratta di un power led che incorpora, alla base del chip, il dispositivo miniaturizzato di trasformazione e conversione dell’energia elettrica.
È previsto il collegamento diretto alla rete elettrica, senza l’interposizione di alimentatori o altri dispostivi ausiliari.

In entrambi i casi l’incremento della potenza è legato alla corrente di pilotaggio e alla caduta di tensione, che a loro volta causano lo sviluppo di calore.
I bassi valori dei flussi luminosi erogati pongono la necessità di aggregare i componenti optoelettronici per far crescere il totale dei lumen disponibili in modo da ottenere gli illuminamenti richiesti.

Questa duplice esigenza è alla base della diversificazione tipologica dei power led.
A partire dal chip il fabbricante costruisce una sorgente luminosa che nasce dall’integrazione tra gli elettrodi, l’ottica primaria, una base o substrato riflettente, una piastra di base saldata alla prima con sostanze siliconiche a bassa resistenza termica con funzione di dispersione di calore, un ricoprimento o calotta di chiusura di materiale trasparente.
L’insieme coerente di questi minuscoli elementi è chiamato packaging.

Il power led viene dunque messo sul mercato come dispositivo pronto per il collegamento elettrico con l’alimentatore/convertitore, con il dispersore termico e con l’eventuale ottica secondaria.
Attualmente si distinguono:
- il led a singolo chip, o led monochip, a luce monocromatica o a luce bianca, fornito di lente, oppure con semplice rivestimento protettivo (figura 5);
- il led multichip, a luce monocromatica oppure a luce bianca ricavata da sintesi additiva rgb, rgbw (red, green, blue, white), awb (amber, white, blue), fornito di 6 o 8 elettrodi per la gestione separata dei colori, oppure da chip a luce blu e rivestimento a fosfori, anch’essi forniti di lente, oppure di rivestimento protettivo.

 In entrambi i casi i led sono muniti di corpo protettivo, isolante e dissipante, di forma esagonale, funzionante da piccolo circuito stampato per l’aggregazione in moduli.
Nella tecnologia “chip on board” (figura 6) i singoli chip sono inglobati in una piastra di collegamento e di prima dissipazione, corredata dei conduttori per i collegamenti elettrici.


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