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Guida: Atmosfere esplosive - Prima parte

Pubblicato: 22 febbraio 2012 Categoria: Guide e approfondimenti
Guida: Atmosfere esplosive - Prima parte

La direttiva Atex 99/92/CE (Dlgs 233/03) fornisce la seguente definizione di atmosfera esplosiva: “Miscela con aria, di sostanze infiammabili sotto forma di gas, vapore, nebbia o polvere, in condizioni atmosferiche, in cui, dopo l\'accensione, la combustione si propaga a tutta la miscela incombusta”.

Un’esplosione può manifestarsi quando si verificano contemporaneamente le seguenti condizioni (figura 2): 

  1. sono presenti sostanze infiammabili disperse in aria sotto forma di gas, vapore o nebbia o polvere;
  2. la temperatura di infiammabilità della sostanza è uguale o inferiore alla temperatura a cui può venirsi a trovare per cause dipendenti da temperatura ambiente, temperatura di lavorazione,  o per altri motivi (es. contatto con superfici calde);
  3. la concentrazione di gas, vapore o nebbia o polvere emessa nell’intorno del punto d’innesco è compresa nell’intervallo di infiammabilità; 
  4. è presente entro il volume occupato dai gas, vapori, nebbie o  polveri in concentrazione pericolosa  una sorgente di accensione di energia sufficiente ad innescare l’atmosfera esplosiva;
  5. combustibile e comburente sono presenti in quantità sufficiente a sostenere l’esplosione che si manifesta con un aumento di volume in grado di provocare un’onda d’urto dagli effetti distruttivi. 

Se è prevedibile che in un determinato luogo o zona si possa formare un’atmosfera esplosiva per la presenza di gas possono essere messi in atto i seguenti interventi:

  • escludere la possibilità che l’atmosfera esplosiva si trovi in prossimità di una sorgente di accensione, oppure
  • eliminare la sorgente di accensione.

Solo quando questi accorgimenti non  possono essere messi in pratica si devono adottare costruzioni antideflagranti  in modo da minimizzare le condizioni di rischio. 

Quando è prevedibile la formazione di atmosfere esplosive si deve dunque procedere, alla classificazione dei luoghi pericolosi. Le zone pericolose, classificate in base alla diversa probabilità di rischio, condizioneranno la scelta dei componenti elettrici, componenti che dovranno possedere caratteristiche più o meno severe nei confronti del pericolo di innesco dell’esplosione.
La classificazione dei luoghi e la scelta degli impianti ha come principale riferimento le seguenti norme: 

  • CEI 31-87 (CEI EN 60079-10-1-2010- 01), “Atmosfere esplosive. Parte 10-1. Classificazione dei luoghi”; 
  • CEI 31-33 (CEI EN 60079-14),  “Atmosfere esplosive. Parte 14. Progettazione scelta e installazione degli impianti elettrici”; 

Oltre alle norme su citate occorre segnalare anche le seguenti guide che però non tengono conto delle ultime novità della CEI 31-87 e CEI 31-33:

  • CEI 31-35, “Guida alla applicazione della Norma CEI EN 60079-10. Classificazione dei luoghi pericolosi” ; 
  • CEI 31-35/A, “Guida alla applicazione della Norma CEI EN 60079-10. Classificazione dei luoghi pericolosi; esempi di applicazione”. 

Le presenti note non hanno la pretesa di essere completamente esaustive di una materia troppo complessa e delicata, ma vogliono essere un semplice ausilio alla comprensione della norma CEI 31-87 alla quale occorre fare diretto e continuo riferimento per l’analisi e la soluzione dei diversi casi che si possono presentare.

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