
L’involucro di un’apparecchiatura o di una macchina
elettrica deve essere scelto in relazione alle caratteristiche
dell’ambiente in cui le apparecchiature o le macchine dovranno essere
installate.
Nelle abitazioni civili, ad esempio, le condizioni ambientali che
caratterizzano il bagno sono diverse rispetto a quelle di una camera.
Nel
primo ambiente la presenza di acqua e di condensa impone, per evitare situazioni
pericolose alle persone, l’adozione di alcuni criteri nella scelta e
nell’installazione delle apparecchiature.
Un altro esempio tipico si
riferisce alle apparecchiature utilizzate all’interno oppure all’esterno di un
edificio; in quest’ultimo caso, per la scelta e l’installazione, occorrerà
tenere in considerazione le condizioni atmosferiche.
In definitiva, ogni
ambiente (appartamenti, cantine, uffici, officine, laboratori, ecc.) ha
differenti caratteristiche ambientali, perciò le apparecchiature devono essere
scelte e installate scegliendo un adeguato grado di protezione.
È
l’involucro che determina e assicura un idoneo grado di
protezione contro agenti esterni e contro contatti diretti.
La Norma CEI EN60529 (CEI 70-1) fornisce un sistema di classificazione dei gradi di protezione degli involucri delle apparecchiature elettriche.
Tabella 3 - Elementi della struttura del
codice IP e loro significati (Norma CEI EN60529) | |||
Elemento |
Cifre o lettere |
Significato per la protezione
dell\'apparecchiatura |
Significato per la protezione delle persone
|
Lettere caratteristiche |
IP |
- |
- |
Prima cifra caratteristica | Contro la penetrazione di corpi solidi estranei: | Contro l’accesso a parti pericolose con: | |
0 |
(non protetto) | (non protetto) | |
1 |
≥ 50 mm di diametro | dorso di una mano | |
2 |
≥ 12,5 mm di diametro | dito | |
3 |
≥ 2,5 mm di diametro | attrezzo | |
4 |
≥ 1,0 mm di diametro | filo | |
5 |
protetto contro la polvere | filo | |
6 |
totalmente protetto contro la polvere | filo | |
Seconda cifra caratteristica | Contro la penetrazione di acqua: | ||
0 |
(non protetto) |
--- | |
1 |
caduta verticale | ||
2 |
caduta di gocce d’acqua (inclinazione 15°) | ||
3 |
pioggia | ||
4 |
spruzzi d’acqua | ||
5 |
getti d’acqua | ||
6 |
getti potenti | ||
7 |
immersione temporanea | ||
8 |
immersione continua | ||
Lettera addizionale (opzionale) | Contro l\'accesso a parti pericolose con: | ||
A |
--- |
dorso della mano | |
B |
dito | ||
C |
attrezzo | ||
D |
filo | ||
Lettera supllementare (opzionale) | Informazioni supplementari relative a: | ||
H |
Apparecchiatura ad alta tensione |
--- | |
M |
Prova con acqua ad apparecchiatura in moto | ||
S |
Prova con acqua ad apparecchiatura non in moto | ||
W |
Condizioni atmosferiche particolari |
In definitiva con gli involucri è possibile ottenere una certa protezione:
- per le persone contro il contatto con parti (contenute nell’involucro) in tensione oppure contro il contatto di parti che, con il loro movimento, possono essere pericolose;
- dell’apparecchiatura o macchina contenuta nell’involucro contro la penetrazione di corpi solidi estranei;
- dell’apparecchiatura o macchina contenuta nell’involucro contro i possibili danni derivanti dalla penetrazione di acqua.
Il grado di protezione si esprime tramite un codice composto
dalla sigla IP (International
Protection), seguito da 2 cifre caratteristiche
ed, eventualmente, da una lettera addizionale e da una lettera
supplementare.
Se il materiale viene classificato per un solo tipo
di protezione, la cifra mancante viene sostituita da una X; per esempio, IP4X
indica che la protezione è riferita solo ai corpi solidi di dimensioni superiori
a 1 mm, mentre IPX5 si riferisce alla sola protezione contro i getti
d’acqua.
Quando l’involucro è realizzato in modo da garantire anche una
protezione antinfortunistica superiore a quella indicata dal primo numero del
grado IP, può venire aggiunta alla sigla una lettera addizionale; ad esempio, un
involucro con grado di protezione IP12 in cui può entrare il dito di una mano,
senza però entrare in contatto con parti in tensione, viene designato con
IP12B.
Alcuni costruttori di materiale elettrico ricorrono ad una
terza cifra per precisare il grado di protezione
meccanica contro gli urti.
Nel caso delle bobine delle
elettrovalvole, si è normalmente in presenza di un grado di protezione che varia
da un minimo di IP54 ad un massimo di IP65, a seconda del tipo di connettore
previsto dal costruttore.
Di particolare importanza, per il raggiungimento
dei gradi di protezione previsti, è il rispetto delle modalità di montaggio
consigliate dai costruttori.
Tabella 4 - Esempi di
applicazione | |||
Grado di protezione |
Esempi di applicazione |
Grado di protezione |
Esempi di applicazione |
IP20 |
Camere in genere, uffici, locali pubblici |
IP35 |
Campeggi, cantieri |
IP21 |
Cucine, cantine, terrazze coperte |
IP37 |
Piscine, fuori dalla vasca |
IP24 |
Lavanderie, giardini e cortili, allevamenti pollame |
IP45 |
Stalle |
IP25 |
Docce collettive, macellerie, sale di mungitura, aie, birrerie |
IP50 |
Panetterie, falegnamerie, fienili, depositi |
Il grado IP degli involucri inerenti l’equipaggiamento elettrico di una
macchina va stabilito in base alle caratteristiche ambientali del luogo di
installazione.
Precauzioni aggiuntive potrebbero risultare necessarie in
presenza di liquidi o vapori diversi dall’acqua emessi da particolari processi
produttivi, oppure a fronte di un’atmosfera aggressiva, tipo quella corrosiva
delle località marine.
Figura 5 - Grado minimo di protezione IP per
gli involucri elettrici presenti su una macchina | |
Componenti |
Grado di protezione |
Involucri ventilati contenenti soltanto resistenze di avviamento o altre apparecchiature di grandi dimensioni (1) |
IP10 |
Involucri contenenti apparecchiature di controllo |
IP22 |
Quadri elettrici ventilati in ambienti puliti |
IP32 |
Quadri elettrici, scatole di connessione e custodie (per esempio dei finecorsa) in ambienti industriali |
IP43 |
Quadri elettrici, scatole di connessione e custodie (per esempio dei finecorsa) in ambienti industriali polverosi o con vapori in sospensione (2) |
IP54 |
Canali portacavi |
IP33 |
Sistemi di alimentazione a contatti mobili |
IP2X |
Motori |
IP23 |
(1) Apparecchiature interne autoprotette contro i
contatti diretti. (2) In presenza di possibili getti d’acqua a bassa pressione, il grado minimo deve essere IP55. In presenza di polvere fine IP65. |
Negli ambienti esplosivi, le scintille provocate da
cortocircuiti o contatti difettosi possono arrecare gravissimi danni alle
persone e ai macchinari.
Per la realizzazione di semplici impianti, è
consigliabile ricorrere al comando puramente pneumatico ma, in
automazioni complesse dove l’asservimento
elettrico-elettronico diventa indispensabile, le parti
interessate dalla corrente elettrica devono essere collocate in appositi
contenitori antideflagranti e i comandi sono vincolati all’elettronica
intrinseca, nella quale, grazie alle bassissime potenze in gioco, le scintille
occasionali sono inesistenti.
Quest’ultime procedure sono genericamente
denominate con l’espressione “sicurezza intrinseca”.
L’affidabilità e la vita di un avvolgimento elettrico dipendono dalle
caratteristiche dell’avvolgimento e dell’isolamento.
Le forze
elettromagnetiche alternate o pulsanti e le sollecitazioni termiche e le
caratteristiche ambientali (per esempio, il grado di umidità) influiscono sulla
durata dei componenti dei solenoidi e più in generale degli avvolgimenti.
L’invecchiamento termico è un fenomeno di natura chimica; la degradazione
dell’isolamento si manifesta in un progressivo deteriorarsi delle sue proprietà,
dovuto alle reazioni chimiche interne e superficiali, la cui velocità aumenta
con la temperatura.
Analiticamente si ha una legge del tipo:
b | |
t = A · e | T |
dove:
t = durata del materiale
isolante
T = la temperatura assoluta
A
e b = costanti che dipendono dal tipo di materiale isolante
I valori di A e b sono molto variabili, ma in generale si può affermare che,
approssimativamente, la durata t si dimezza con un incremento della temperatura
T di 10 °C.
Le norme CEI 2-3, in accordo con la
norma IEC 85, raggruppano i materiali isolanti in classi e
specificano per ogni classe la temperatura massima ammissibile TM composta dalla
temperatura ambiente Ta, dalla sovratemperatura limite (Δt) e da un margine di
sicurezza.
Quest’ultimo tiene conto del fatto che, col metodo usualmente
impiegato di variazione della resistenza con la temperatura, non si misura il
punto più caldo dell’avvolgimento, ma un valore medio del riscaldamento che esso
subisce. Di seguito vengono riportate nella tab. 5 le classi di isolamento
attualmente più utilizzate con una temperatura ambiente di 40 °C.
Tabella 5 - Temperature limite ammesse per
le varie classi d’isolamento (CEI 2-3) | |||||
Classe di isolamento |
A |
E |
B |
F |
H |
Temperatura ambiente Ta [°C] |
40 |
40 |
40 |
40 |
40 |
Sovratemperatura limite Δt [°C] |
60 |
75 |
80 |
105 |
125 |
Margine di sicurezza (punto più caldo) [°C] |
5 |
5 |
10 |
10 |
15 |
Temperatura massima ammissibile TM [°C] |
105 |
120 |
130 |
155 |
180 |
In commercio sono disponibili elettromagneti realizzati con bobine avvolte con conduttori isolati in classe H (180 °C) e impregnate sotto vuoto con resine di poliestere oppure con isolamento in classe F (155 °C) con inglobamento in PBT (polibutilene-tereftalato) caricato con vetro o in classe H (180 °C) con inglobamento in PPS (polifenilsolfuro) caricato con vetro o in classe A (105 °C) con inglobamento in PP-VO (polipropilene autoestinguente). A seconda della classe di isolamento scelta dal costruttore, cambia la temperatura ambiente di utilizzo dell’elettrovalvola, nonché la temperatura del fluido intercettato.
È possibile così trovare in commercio bobine che assorbono 2,5 W e che possono funzionare con una temperatura ambiente variabile da un minimo di -30 °C fino ad un massimo di +70 °C, oppure bobine con un assorbimento di 6,5 W e che hanno un campo di utilizzo di -30 ÷ +40 °C.
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