
Per meglio chiarire il principio di scarica riferiamoci all\'esempio di uno tra i fulmini più diffusi, il fulmine negativo discendente (fig. 10).
1 - A causa dell\'intenso campo elettrico e della rarefazione dell\'aria il fulmine potrebbe avere inizio dalla parte bassa della nube. Inizia con una saetta che si propaga a zig-zag verso terra a sbalzi successivi di 30-50 m.
2 - La saetta influenzata dall\'azione del campo elettrico si carica di particelle elettriche e favorisce la formazione di un canale ionizzato di forma ramificata.
3 - La scarica prosegue fino ad arrivare in prossimità del suolo. Il campo elettrico diventa così elevato da favorire fenomeni di effluvio (o scintille) finché uno di questi (canale di controscarica della lunghezza di alcune decine di metri) non entrerà in contatto col canale discendente.
4- Il contatto tra il canale discendente e di controscarica si manifesta come un arco elettrico molto luminoso (scarica di ritorno). Inizia lo scambio di cariche elettriche tra le nubi e il suolo mentre la rapida espansione dell\'aria provocata dall\'energia termica generata dal fulmine favorisce la formazione del tuono.
5 - Seguono una serie di altri archi di minore intensità (archi susseguenti) finché il fenomeno non si esaurisce.
Negli ultimi anni è stato condotto uno studio approfondito dei fulmini utilizzando
diversi sistemi. Numerosi esperimenti sono stati effettuati sia sui
fulmini naturali sia su fulmini riprodotti in laboratorio o direttamente in
atmosfera. In laboratorio sono state ricreate scariche simili al fulmine con
parametri prestabiliti per esaminarne il comportamento. All\'aperto
sono stati invece eseguiti esperimenti e misure dirette sui fulmini naturali
catturati utilizzando strutture appositamente esposte ai fulmini oppure linee
elettriche aeree sulle quali è possibile operare misure indirette. Altri esperimenti
in atmosfera hanno utilizzato razzi lanciati verso le nubi per misurare la scarica
provocata artificialmente. Altri studi, necessari per prevenire i rischi dovuti
ai fulmini, prevedono un rilievo statistico dei fulmini a terra e un\'analisi
approfondita degli effetti mediante l\'impiego di strumenti sensibili al campo
elettromagnetico meglio conosciuti come \"contatori di fulmini\".
Sono state in questo modo approntate delle mappe con curve isocerauniche relative alla frequenza di temporali (giorni di temporale in una determinata zona) e con i valori medi del numero di fulmini a terra all\'anno per kilometro quadrato (fig. 11). Per migliorare il rilevamento, piuttosto impreciso utilizzando il \"contatore di fulmini\", dal 1995 è attiva in Italia una rete di rilevazione a terra, controllata dal Sistema Italiano di Rilevamento Fulmini (CESI-SIRF), che raccoglie ed elabora mediante computer dati relativi ai fulmini a terra. Il sistema di rilevazione copre ormai tutto il territorio nazionale con un\'efficienza di rilevamento del 90% e una elevata precisione del punto di impatto. Il sistema consente di misurare non solo la presenza del fulmine ma anche le caratteristiche elettriche e, mediante triangolazioni, il punto di impatto con precisioni di poche centinaia di metri.
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