Questo è il prodotto della combustione di qualsiasi materiale e la sua formazione avviene quando la combustione si sviluppa in ambienti con aerazione insufficiente (carenza di ossigeno) oppure quando si ha un cattivo tiraggio dei camini, delle stufe e delle caldaie. Il monossido di carbonio è inodore, quindi non è percepibile dai nostri sensi, la sua inalazione provoca nausea, sonnolenza, mal di testa e se respirato per diverse ore ad una concentrazione di circa 200 parti per milione (p.p.m.) riduce l’apporto di ossigeno ai muscoli e al sistema nervoso provocando l’intossicazione della persona o la morte.
Il rivelatore quando è attivo aziona sistemi di segnalazione acustici, ottici (segnalazione led rosso) o avvia aspiratori per la ventilazione del locale. Eventuali disfunzioni del dispositivo sono segnalate tramite apposito led giallo. I dispositivi in commercio sono in grado di rivelare il monossido di carbonio con tempestività già alle concentrazioni di 60÷150 p.p.m e discriminare potenziali situazioni di pericolo minimizzando i falsi allarmi. Il rivelatore di monossido di carbonio dovrà essere installato nei locali dove è probabile la formazione di questo gas (ad esempio locali con camini, stufe). Il rilevatore deve essere posto ad un\'altezza dal pavimento di circa 1,5÷2 metri e ad una distanza dal punto di emissione massima di 3 metri.
La norma che regola l’installazione dei rivelatori di monossido di carbonio è la norma Cei 216- 7: “Apparecchiatura per il rilevamento di monossido di carbonio in ambiente domestico. Guida alla selezione, all’installazione, all’uso e alla manutenzione”.