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Dispersore

Pubblicato: 11 marzo 2012 Categoria: Guide e approfondimenti
Dispersore
Il dispersore è un elemento o un insieme di elementi metallici a contatto col terreno atto a disperdere le correnti di guasto. Deve essere dimensionato e scelto in funzione dei seguenti criteri:
  • Resistenza meccanica adeguata per evitare eventuali danneggiamenti dovuti alle sollecitazioni in fase di installazione o agli assestamenti del terreno

  • Collegamenti che garantiscano nel tempo una buona continuità elettrica tra le varie parti del dispersore

  • Resistenza alla corrosione chimica del terreno e non aggressività nei confronti di altre strutture metalliche interrate alle quali il dispersore è collegato elettricamente

  • Sezione adeguata a sopportare senza danni le sollecitazioni termiche ed elettrodinamiche dovute alle correnti di guasto verso terra

La norma CEI 64-8/5 stabilisce le dimensioni minime per i dispersori intenzionali (la norma CEI 11-1 per gli impianti di alta tensione stabilisce dimensioni minime in parte diverse che riguardano però solo le utenze con cabina propria dei sistemi TN) al fine di assicurare una sufficiente resistenza alle sollecitazioni meccaniche e alla corrosione (fig. 2).

La Norma raccomanda l’impiego di metalli resistenti alla corrosione come ferro zincato, rame, acciaio ramato senza escludere la possibilità di impiegare anche altri metalli se adatti al tipo di terreno. Possono essere utilizzati anche metalli ferrosi senza rivestimenti protettivi purché lo spessore sia aumentato del 50% e le sezioni non siano inferiori a 100 mm2. Nelle figure seguenti sono rappresentati alcuni tra i componenti più comuni impiegati per la costruzione di un impianto di terra.


Dimensionamento del dispersore

Il terreno conduce le correnti di guasto che provengono dal dispersore dell’impianto verso quello della cabina. Si tratta di un conduttore atipico che disponendo di una sezione molto grande rende ininfluente la distanza rispetto alla cabina; ad una certa distanza dal dispersore la resistenza del terreno si annulla.

La resistenza di terra non dipende quindi dalla lunghezza di tale conduttore ma solamente dalla geometria che assume il dispersore. La resistenza che si oppone all’ingresso della corrente nel terreno è l’insieme di una resistenza di contatto, dovuta all’aderenza più o meno intima delle superfici degli elettrodi col terreno circostante, e di una resistenza che dipende dalla forma dei dispersori e dalla resistività del terreno. In generale la resistività del terreno è molto elevata se paragonata ai normali materiali conduttori.

La sua variabilità da luogo a luogo, dipendendo dalla conformazione geologica ed essendo influenzata dalla temperatura, dall’umidità e dalla presenza nel terreno di composti in soluzione, ne rende molto difficoltosa la valutazione. Il suo valore può essere determinato solo attraverso misure o stabilito approssimativamente in funzione del tipo di terreno. In tab. 1 sono riportati i valori indicativi di resistività dei più comuni tipi di terreno.

Terreno
Umido
Normale
Secco




Argilloso

5
10
20


Agricolo
(terreno vegetale)
25
50
100


Sabbia marina
(con soluzioni saline)
4
2
1


Sabbioso-ghiaioso
500
1000
2000



Roccioso
250
500
1000


Tabella 1: Valori orientativi della resistività in funzione del tipo di terreno (ohm-metro)

Per abbassare il valore della resistenza di terra può essere necessario collegare in parallelo n dispersori elementari. La resistenza complessiva se si realizza un parallelo perfetto si riduce di un fattore 1/n. Realizzare il parallelo quasi perfetto non è facile e nemmeno del tutto conveniente. Ad una distanza pari a circa 10 volte la loro lunghezza l’influenza fra i dispersori è praticamente inesistente ma già con qualche metro di distanza si ottengono risultati più che accettabili (fig. 5).

La resistenza di terra può essere determinata preliminarmente mediante calcoli sufficientemente approssimati che non possono però prescindere da misure effettuate sul campo durante i lavori di posa per recuperare eventuali errori (valutazione della resistività del terreno, influenza reciproca fra dispersori o con strutture metalliche interrate) ed operare gli appropriati correttivi. Studi e rilievi sperimentali hanno consentito di scrivere delle formule semplificate per il calcolo della resistenza di terra in funzione delle caratteristiche dei diversi tipi di dispersori e della resistività del terreno (fig. 6).


Scelta e criteri realizzativi

La scelta del tipo di dispersore è legata prevalentemente al tipo di terreno. Un dispersore a corda, solitamente interrato a profondità variabili di 50 -100 cm, potrà essere impiegato in terreni a bassa resistività superficiale mentre un dispersore a picchetto, raggiungendo anche gli strati profondi, sarà adatto per terreni con strati profondi bagnati.

Non sarà conveniente posare un dispersore ad anello in terreni di riporto mentre un dispersore a picchetto non potrà essere utilizzato in terreni con un sottile strato di terreno che ricopre conformazioni rocciose. Il dispersore a maglia trova applicazione soprattutto nei sistemi TN dove si devono limitare le tensioni di passo e di contatto che si possono stabilire a causa di guasti sull’alta tensione. Un impianto classico che sfrutta i vantaggi presentati da ciascun tipo di dispersore è descritto in fig. 7

Il dispersore è costituito da un anello ininterrotto di corda interrata attorno al perimetro dell’edificio ad una profondità non inferiore a 50 cm integrato da un certo numero di picchetti e collegato in più punti ai ferri d’armatura.

Allegati scaricabili
Guida alla realizzazione dell\'impianto di terra

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