Un interruttore differenziale installato su un impianto con masse messe al neutro, a volte, non funziona correttamente, poiché per un difetto d’isolamento verso massa la corrente si richiude prevalentemente attraverso il conduttore neutro (collegato alla massa); una piccola corrente può chiudersi verso terra, ma potrebbe non essere sufficiente per determinare l’intervento dell’interruttore differenziale.
La situazione del contatto fra il neutro dell’impianto utilizzatore e la massa collegata a terra, se non avvertibile dal dispositivo differenziale, può permanere per un periodo rilevante.
Il dispositivo differenziale interviene nei seguenti casi:
- contatto accidentale conduttore con carcassa in un apparecchio utilizzatore alimentato tramite presa a spina; se il contatto è dalla parte del neutro non c’è dispersione, se si inverte la spina il guasto a terra passa sulla fase e si ha l’intervento del differenziale;
- Il neutro dell’impianto utilizzatore assume tensione rispetto a terra a causa della corrente che lo percorre (caduta di tensione) e conseguentemente il conduttore di protezione è interessato da una corrente rilevabile dal differenziale con interruzione del circuito se viene superato il valore di soglia.
Invece se una persona va a contatto con una fase e con parte del corpo con una massa o una massa estranea, la corrente con percorso mano - mano o tronco del corpo non viene rilevata dal dispositivo differenziale; viceversa la corrente con percorso mano-piedi (suolo) viene avvertita dal differenziale e determina l’interruzione dell’alimentazione se viene superato il valore di soglia.
Per gli eventuali approfondimenti e per l’analisi qualitativa e quantitativa si rimanda all’appendice A. Inoltre può sussistere il caso particolare di desensibilizzazione del dispositivo differenziale quando la connessione neutro con il PE è ubicata a monte e con un guasto a terra immediatamente a valle; il flusso magnetico generato dal toroide induce nell’anello neutro-PE una corrente indotta che riduce il flusso magnetico risultante, il quale può raggiungere valori insufficienti per la soglia di intervento.
La logica conseguenza è che l’anomalia deve essere regolarizzata poiché in una ipotesi determina fastidiosi disservizi e nell’altra una situazione di circolazione di corrente indesiderata per un tempo indefinito.
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