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Messa a terra ed equalizzazione del potenziale

Pubblicato: 24 febbraio 2012 Categoria: Altro

L’equalizzazione del potenziale fra tutte le masse accessibili, sia pertinenti sia estranee all’impianto elettrico, riduce a pochi millesimi di volt le tensioni di contatto che si possono produrre accidentalmente fra diversi punti del locale di chirurgia.

L’impianto di equalizzazione del potenziale e di messa a terra deve essere eseguito con particolari criteri, indicati dalla norma Cei 64-8/7 sez. 710 e deve far capo ad un nodo equipotenziale. Ogni conduttore, che collega una massa estranea al nodo equipotenziale, deve essere di rame di colore g/v e deve avere una sezione non inferiore a 6 mm2.

Ogni singolo circuito equipotenziale deve avere resistenza complessiva (conduttore, connessioni, contatti, ecc.) non superiore a 0,20 Ω misurati con corrente almeno di 10 A e tensione in c.a. o c.c. di misura di 4÷24V. Ogni conduttore, che collega una massa (polo di terra presa), deve essere di rame di colore g/v e deve avere una sezione pari al conduttore di fase.