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Variazioni di tensione

Pubblicato: 24 gennaio 2012 Categoria: Guide e approfondimenti
Le compagnie elettriche dichiarano di fornire alle utenze, in seguito ad un accordo in sede CEE, una tensione nominale di 230 V (10%). Qualunque apparecchiatura elettrica o elettronica deve perciò essere progettata per poter funzionare correttamente con un’alimentazione compresa tra i 200 V e 254 V circa.

Nella distribuzione, a causa di sovraccarichi, la tensione può scendere fino a valori di 190-180 V. Il problema è particolarmente sentito in impianti vecchi e sottodimensionati rispetto alle maggiori richieste di energia attuali, sia a livello di edificio che a livello di distribuzione locale in bassa tensione, nei quartieri vecchi, nelle zone periferiche o di campagna. L’abbassamento di tensione dovuto a picchi di carico può essere di durata variabile da pochi secondi, nel caso di sovraccarichi generati dall’avviamento di grossi motori elettrici, lampade a scarica, saldatrici, fino a decine di minuti od ore nel caso di sovraccarichi causati da carichi costanti.

In questi casi si può verificare il malfunzionamento o lo spegnimento del computer o più in generale di qualunque apparecchiatura elettrica o elettronica. In alcuni casi si può verificare la situazione opposta, cioè che la tensione superi il valore massimo di 250 V, ad esempio di notte e in particolare nelle zone industriali. Questa situazione può causare guasti dovuti al surriscaldamento nei componenti degli alimentatori o l’intervento di dispositivi di protezione contro le sovratensioni, con il conseguente blocco totale del funzionamento.

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