
I contattori statici sono utilizzati soprattutto per pilotare carichi ohmici, ma anche carichi capacitivi, induttivi (soprattutto motori), lampade e trasformatori. Esistono differenti tipologie di contattori statici che si adattano ai differenti carichi.
Carichi ohmici
Con utenze ohmiche per limitare il brusco aumento di corrente durante l’inserzione si utilizza il tipo con l’inserzione al passaggio per lo zero della tensione (“zero switching point”). Il picco di corrente viene con ciò limitato. Questo dispositivo funziona nel senso di attivare la conduzione del contattore non immediatamente ma al primo passaggio per lo zero della tensione.
Motori
Nel motore la corrente raggiunge il suo valore nominale lentamente. Data la natura ohmico-induttiva del carico non è necessario utilizzare il tipo “zero switching point”. Per invertire le fasi del motore e avere con ciò la possibilità di utilizzarlo in entrambi i sensi di rotazione è necessario utilizzare un opportuno accessorio (vedere schema elettrico di figura 2).
Carichi induttivi
Per carichi induttivi si intendono bobine di contattori, valvole elettromagnetiche... Il transitorio di corrente può raggiungere valori fino a 10-15 volte la corrente nominale e normalmente diminuisce dopo pochi millisecondi. Data la natura induttiva del circuito non è necessario utilizzare il tipo “zero switching point”; anzi, in generale è preferibile il tipo con l’inserzione istantanea, verificando però che il contattore abbia un potere di inserzione adeguato, in quanto potrebbe essere sottoposto alla piena corrente di picco durante l’inserzione.
Lampade
Nel vasto panorama delle lampade riportiamo di seguito alcune indicazioni per l’utilizzo delle più comuni:
- ad incandescenza: la corrente di spunto può raggiungere bruscamente 15-20 volte la corrente nominale; usando un contattore statico con “zero switching point” è possibile dimezzare questo valore di picco. Dimensionare il contattore selezionandolo con una portata in categoria AC-1 almeno pari alla corrente nominale del circuito;
- fluorescenti: la corrente di spunto è circa 1,5 volte la corrente nominale e permane per qualche secondo; non è necessario il tipo “zero switching point”. Selezionare il contattore su un multiplo della corrente d’impiego in AC-1 (multiplo che dipende dal tempo di spunto);
- a vapori di mercurio: la corrente di spunto può in questo caso raggiungere 1,2-1,8 volte la nominale; lo spunto può durare diversi minuti; non è necessario il tipo “zero switching point”.
Selezionare il contattore in modo che abbia una portata in AC- 1 pari alla corrente di spunto del carico.
Trasformatori
Al momento dell’inserzione la corrente può raggiungere valori assai elevati (fino a 30 volte la corrente nominale) per la presenza della componente magnetizzante. Può essere utilizzato un contattore con inserzione istantanea (non deve essere utilizzato lo “zero switching point”), purché abbia un potere di inserzione adeguato. La versione più indicata però è quella “pick switching”, cioè quella che prevede l’inserzione al passaggio della tensione per il suo valore massimo positivo. In queste condizioni viene fortemente limitato il picco di corrente iniziale.
Condensatori
La corrente di inserzione può raggiungere valori molto alti, sull’ordine di 20-30 volte la corrente nominale. Si deve utilizzare una reattanza minima del 6% per evitare che le armoniche prodotte dai tiristori vadano a danneggiare i condensatori. Può essere utilizzato un contattore con inserzione istantanea (non deve essere utilizzato lo “zero switching point”).