
Questi disturbi sono causati non solo da scariche atmosferiche vicine o su elettrodotti, ma soprattutto dall’apertura di interruttori che controllano carichi quali compressori di frigoriferi, fotocopiatrici, condizionatori d’aria, grossi motori elettrici, gru, carri ponte, impianti di illuminazione con lampade a scarica come ad esempio le comuni lampade fluorescenti, in genere quindi qualunque circuito dotato di una certa induttanza.
Aprendo questi circuiti sui contatti dell’interruttore si genera un arco elettrico, una scintilla (a volte si può vederla nell’interruttore quando si spegne una lampada fluorescente). Questo arco si innesca perché, se si interrompe la corrente che sta circolando in un carico induttivo, viene generata una tensione che può raggiungere alcune migliaia di volt ai capi dei contatti. L’evento è molto breve poiché si spegne al primo passaggio per lo zero della corrente alternata, ma non rimane localizzato ai capi dei contatti.
Il disturbo da sovratensione si propaga poi lungo i conduttori elettrici, in funzione della capacità e induttanza distribuita dalla linea, e può raggiungere vari tipi di apparecchi utilizzatori. La frequenza di tali eventi è perciò assai variabile, da zona a zona, da presa elettrica a presa elettrica, ma sempre assai maggiore di quanto non si pensi; inoltre solo apparecchiature sofisticate e costose sono in grado di rilevare e valutare eventi di così breve durata. Questi disturbi possono modificare dati e programmi causando un arresto del funzionamento del calcolatore e solo un reset generale (con la conseguente perdita di tutto il lavoro fatto e non ancora salvato) è in grado di sbloccarlo.
I transitori costituiscono un pericolo anche per la trasmissione dati, nelle linee telefoniche, nei collegamenti seriali con cavi e nei collegamenti in rete fra PC molto distanti gli uni dagli altri o che passano all’esterno di edifici; in alcuni casi questi disturbi possono causare danni irreversibili all’hardware.
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