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Sezione 714 “Impianti di illuminazione situati all\'esterno”

Pubblicato: 24 marzo 2012 Categoria: Guide e approfondimenti
Questa norma, come già detto, va a sostituire e mandare così in soffitta la attuale norma CEI 64-7 (tranne la sezione dedicata agli impianti serie) dedicata agli impianti di illuminazione pubblica, ed estende il suo campo di applicazione a tutti gli impianti di illuminazione fissi (comprensivi degli apparecchi di illuminazione, delle condutture e degli accessori) situati in area esterna agli edifici.

Esempi di applicazione sono gli impianti di illuminazione di strade, giardini, parchi, impianti sportivi, gallerie, sottopassi, monumenti, palazzi storici cabine telefoniche, fermate di autobus, insegne pubblicitarie, cartelli stradali, mappe di città, etc. La nuova norma però non si applicherà a quegli apparecchi che sono si all’esterno di un edificio, ma sono alimentati direttamente tramite le condutture interne all’edificio stesso. Allo stesso modo non si applicherà a quegli impianti che non sono fissi, come le catene luminose temporanee, e a quei casi per i quali esiste già una normativa specifica (es. fontane per le quali vige la norma CEI 64-8/702, impianti semaforici per i quali vige la norma 214-9, impianti per messaggi stradali per i quali vige la norma CEI 214-2).

Come in tutte le norme le definizioni servono per inquadrare in maniera più definita il problema:

  • Impianto elettrico di illuminazione esterna: complesso formato dalle linee di alimentazione, dai sostegni degli apparecchi di illuminazione e dalle apparecchiature, destinato a realizzare l’illuminazione di aree esterne;

  • Origine dell’impianto elettrico di illuminazione esterna: punto di consegna dell’energia elettrica da parte del distributore o origine del circuito che alimenta l’impianto di illuminazione esterno;

  • Area esterna: qualsiasi area, quali strade, giardini, parchi, impianti sportivi, posta all’aperto o comunque esposta all’azione degli agenti atmosferici. Si considerano come aree esterne anche le gallerie stradali o pedonali, i portici ed i sottopassi;

  • Apparecchio di illuminazione: apparecchio che distribuisce, filtra o trasforma la luce trasmessa da una o più lampade e che comprende tutte le parti necessarie a sostenere, fissare proteggere le lampade, e, se necessario i circuiti ausiliari e i dispositivi di connessione all’alimentazione. Non fa ovviamente parte dell’apparecchio di illuminazione la o le lampade;

Fra le varie prescrizioni proposte, vediamo le più significative.


Classificazione delle influenze esterne

I componenti elettrici devono essere scelti e messi in opera prendendo in considerazione le influenze esterne alle quali essi possono essere sottoposti. Se un componente elettrico non ha, per costruzione, le caratteristiche corrispondenti alle influenze esterne del suo ambiente, può, ciò nonostante, essere utilizzato a condizione che gli sia fornita un’adeguata protezione supplementare al momento della messa in opera dell’impianto. Nel caso in cui le influenze esterne fossero particolarmente gravose (sostanze corrosive, sollecitazioni meccaniche, irraggiamento solare, etc.), si può fare riferimento alle Norme CEI EN 60721-3-3 “Classificazione delle condizioni ambientali: Uso in posizione fissa in luoghi protetti dalle intemperie” e CEI EN 60721-3-4 “Classificazione delle condizioni ambientali: Uso in posizione fissa in luoghi non protetti dalle intemperie”.


Linee di alimentazione

L’alimentazione degli apparecchi può avvenire attraverso linee aeree esterne (rispondenti alla norma CEI 11-4) o attraverso linee in cavo interrate (rispondenti alla norma CEI 11-17). Se l’alimentazione è a tensione superiore ai 1000 V occorre rispondere anche alla norma CEI 11-1.


Protezione contro i fulmini

I sostegni non sono generalmente considerati come struttura metallica di notevoli dimensioni, e quindi non necessitano della protezione dai fulmini. In casi particolari in cui ci possono essere dubbi (es. torri faro) si fa riferimento come sempre alle norme CEI 81-1 e CEI 81-4.


Protezione contro i contatti diretti

Oltre all’isolamento è consentito anche proteggere attraverso barriere o involucri. Se uno sportello, ad esempio un quadro, pur apribile con chiave o attrezzo, è posto a meno di 2,5 m dal suolo e dà accesso a parti attive, queste devono essere inaccessibili al dito di prova (IP XXB) o devono essere protette da un ulteriore schermo con uguale grado di protezione, a meno che lo sportello non si trovi in un locale accessibile solo alle persone autorizzate. Le lampade degli apparecchi di illuminazione non devono diventare accessibili se non dopo aver rimosso un involucro o una barriera per mezzo di un attrezzo, a meno che l’apparecchio non si trovi ad una altezza superiore a 2,8 m.


Protezione contro i contatti indiretti

  • Non è necessario collegare a terra le parti metalliche, che sono situate in prossimità (distanza inferiore ad 1 m) dei conduttori nudi di linee elettriche aeree di alimentazione purché:
    1. tali parti metalliche risultino isolate dalle restanti parti dell’impianto (fune di sospensione, pali, ecc.);
    2. tali parti metalliche vengano considerate in tensione e trattate alla stregua dei conduttori nudi di alimentazione per quanto concerne i distanziamenti di sicurezza che devono essere osservati dagli operatori in occasione di interventi sugli impianti;

  • Se si utilizza il metodo dell’interruzione automatica dell’alimentazione, si raccomanda di utilizzare interruttori differenziali con corrente di intervento non superiore ai 30 mA. Si fa notare però che l’utilizzo di un solo dispositivo differenziale a monte dell’impianto, implica in caso di guasto, il venir meno di tutta l’illuminazione causando gravi disagi. Un’ultima importante nota: non è necessario collegare alla terra dell’impianto di illuminazione le strutture metalliche, quali recinti, griglie, etc., che sono situati in prossimità dei sostegni, ma non fanno parte dell’impianto di illuminazione esterno;

  • E’ possibile utilizzare anche il metodo dell’utilizzo di componenti di classe II: in questo caso non deve essere ovviamente previsto alcun conduttore di protezione e non devono esserci collegamenti a terra;

  • Non è possibile utilizzare i metodi di protezione mediante luoghi non conduttori e mediante collegamento equipotenziale locale non connesso a terra;

  • Nel caso particolare in cui i sostegni utilizzati per l’illuminazione esterna sorreggano anche linee elettriche aeree adibite ad altri servizi, per queste altre linee occorre fare riferimento alla norma CEI 11-4 e non si può applicare questa sezione 714;


Protezione contro le sovracorrenti

Si applica la norma generale degli impianti, anche se viene fatto notare che l’utilizzo di un singolo dispositivo di protezione dai cortocircuiti all’origine dell’impianto di illuminazione, può causare, nel caso di un singolo guasto in un apparecchio di illuminazione, il distacco dell’intero impianto di illuminazione e rischi per la sicurezza degli utenti. Viene quindi implicitamente consigliato di predisporre un impianto di illuminazione nel quale un singolo guasto non determini il buio totale.


Scelta e protezione degli apparecchi

Tutti i componenti elettrici devono presentare, una volta installati, un grado di protezione minimo IP33, con l’eccezione degli apparecchi di illuminazione, che, se posti a più di 2,50 m dal suolo in ambienti non problematici, possono avere un grado anche IP23. Per i componenti interrati o installati in pozzetti occorre un grado di protezione:

  • IPX7 se è previsto il drenaggio;
  • IPX8 se è previsto un funzionamento prevalentemente sommerso;

mentre per gli apparecchi di illuminazione in galleria occorre un grado di protezione IPX5; questi valori possono essere più elevati, se l’installazione avviene in luoghi con presenza di spruzzi ad esempio di acqua marina.


Caduta di tensione

Invece del classico limite del 4%, la caduta di tensione può essere anche del 5% rispetto alla tensione nominale dell’impianto, compatibilmente con le indicazioni del committente dell’impianto e con le caratteristiche delle lampade utilizzate.


La norma termina con tre allegati, dedicati rispettivamente a:

Allegato A: Caratteristiche meccaniche dei pali di illuminazione

Viene qui stabilito che i pali di sostegno devono essere conformi alla norma UNI EN 40 se dedicati esclusivamente all’illuminazione, ed anche alla norma CEI 11-4 se i pali di illuminazione sorreggono anche linee aeree, e soprattutto vengono fornite indicazioni sui distanziamenti dei pali dalle sedi stradali e dalle linee elettriche aeree:

  • Barriere di sicurezza e distanziamenti dalla sede stradale: i pali di illuminazione devono essere protetti con barriere di sicurezza o distanziati opportunamente dai limiti della carreggiata in modo da garantire accettabili condizioni di sicurezza stradale. Per i limiti viene segnalata la consultazione dei seguenti documenti legislativi: DM 3/6/98, DM 18/02/92 n.223 e DM 15/10/96. La posa dei pali deve anche rispettare il DM 236/89 sul superamento delle barriere architettoniche, il quale impone che, allo scopo di consentire il passaggio di persone su sedie a rotelle, i sostegni devono essere posizionati in modo che il percorso pedonale abbia larghezza di almeno 90 cm;

  • Distanziamenti dalle linee elettriche aeree esterne:
    1. Se la linea è con conduttori nudi e di classe 0 o 1 (<= 1000 V) la distanza deve essere di almeno 1 m;
    2. Se la linea è in cavo aereo e di classe 0 o 1 (<= 1000 V) la distanza deve essere di almeno 0,5 m. Stessa distanza se la linea, qualunque essa sia, si trova all\'interno di un centro abitato;
    3. Se la linea è di classe II o III (> 1000 V) la distanza deve essere pari ad almeno (3 + 0,015U) se realizzata con conduttori nudi ed almeno pari a (1 + 0,015U) se realizzata con cavo aereo (o anche con conduttori nudi se c’è l’accordo con i proprietari). U è la tensione nominale della linea espressa in kV.


Allegato B: Dati utili per la realizzazione dell’impianto

Per la progettazione dell’impianto di illuminazione esterna, occorre avere i seguenti elementi:

  • Planimetria con indicazione delle aree da illuminare (se si tratta di strada motorizzata seguire la classificazione del Codice della Strada);

  • Norme di riferimento;

  • Prestazioni fotometriche (illuminamento e/o luminanza, uniformità e abbagliamento);

  • Eventuali vincoli sulla realizzazione dell’impianto (vedi allegato A);

  • Tipologia dell’impianto (tipo di alimentazione: serie, parallelo e tipo di sostegno: palo, sospensione, mensola a muro, etc.);

  • Caratteristiche delle lampade e di altri eventuali componenti;

  • Eventuali vincoli e prescrizioni inerenti la gestione dell’impianto;

  • Prescrizioni di limitazione delle perdite di energia sulle linee di distribuzione;

  • Eventuali vincoli (vedi Leggi Regionali) per la riduzione dell’inquinamento luminoso;


Allegato C: Schema dell’impianto

Ad impianto ultimato il costruttore deve fornire al committente uno schema elettrico dell’impianto e una planimetria nella quale siano indicate almeno:

  • Ubicazione e caratteristiche dei centri luminosi e degli eventuali accessori (es. posizione del sensore crepuscolare);

  • Posizione, caratteristiche e schemi degli apparecchi di comando e delle eventuali cabine;

  • Ubicazione e caratteristiche delle linee di alimentazione;

Allegati scaricabili
Variante V2 della norma CEI 64-8