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Scelta e installazione dei componenti l’impianto

Pubblicato: 31 agosto 2012 Categoria: Guide e approfondimenti
Scelta e installazione dei componenti l’impianto
Dimensionamento e posa delle condutture

La scelta delle condutture di cantiere viene effettuata, come per tutti gli impianti tradizionali, a partire dalla modalità di posa, tenendo presenti le caratteristiche ambientali tipiche dei cantieri. Il tipo di posa scelto non deve essere di intralcio alle persone o ai mezzi di trasporto (anche per evitare danneggiamenti ai cavi stessi), i cavi devono essere opportunamente protetti meccanicamente contro i danneggiamenti e devono essere facilmente individuabili e rimovibili quando il cantiere sarà smantellato. La scelta della modalità di posa è condizionata da diversi fattori tra i quali il costo e la facilità di recupero o di spostamento nel corso dei lavori di cantiere.

Tra le modalità proposte dalla normativa vigente (fig. 9) quella più utilizzata proprio per la sua economicità e versatilità nell’impiego in cantiere, è quella aerea senza fune portante (fig. 10).

Pose più significative Numero CEI 64-8 Raffigurazione Temp. ambiente (C°)
Cavi entro tubi a vista senza guaina multipolari o unipolari con guaina 3
3A
30
Cavi con guaina o armatura posati a parete 11 30
Cavi multipolari con guaina su passerelle non perforate
Cavi unipolari con guaina su passerelle non perforate
12 30
Cavi multipolari con guaina su passerelle perforate
Cavi unipolari con guaina su passerelle perforate
13
13
30
Cavi multipolari con guaina sospesi a funi
Cavi unipolari con guaina sospesi a funi
17
17
30
Cavi multipolari con guaina sospesi su pali dotati di selle e fissati con fascette 17 30
Cavi Unipolari con o senza guaina posati in canale
Cavi Multipolari con o senza guaina posati in canale
34
34A
30
Cavi con guaina posati in tubi protettivi (cavidotti) o cunicoli interrati 61 20
Cavi provvisti di armatura metallica interrati senza protezione meccanica addizionale 62 20
Cavi con guaina interrati con protezione meccanica 63 20
Cavi multipolari immersi in acqua 81 20
Fig. 9 – Modalità di posa più comuni riportate dalla guida 64-17

Onde evitare il rischio di tagli sulla guaina è vietato sostenere i cavi a mezzo legature in filo di ferro. Devono invece essere sostenuti mediante selle, in legno o di altro materiale, prive di spigoli o di altri elementi taglienti e aventi un raggio di curvatura adeguato ad evitare lo schiacciamento del cavo sulla sella a causa del proprio peso. Il raggio della sella può essere calcolato con la formula di fig. 10. Alcuni esempi di posa delle condutture in un cantiere sono riportate in fig. 11.

I cavi ammessi sono quelli dichiarati idonei dal costruttore per la posa all’esterno in ambienti bagnati (H07VV-F, N1VV-K, FG7OK, H07RN-F,ecc. Tab. 1).

Tabella 1 - Tipologie di posa più usate nei cantieri
  Posa fissa Posa mobile
Tubi protettivi e canali
Passerelle e funi
Interrato
Tubi protettivi
Con protezione meccanica
Modalità di posa 3,34 11,12,13,17,34 61 63
Tipo Tensioni
H07V-K 450/750V SI NO NO NO NO
H07BQ-F 450/750V SI SI NO NO SI
H07RN-F 450/750V SI SI NO NO SI
FG7OR 0,6/1 kV SI SI SI SI NO
N1VV-K 0,6/1 kV SI SI SI SI NO

Di seguito sono indicate, per il tipo di posa su pali e interrato, le portate massime (A) in regime permanente di alcuni cavi isolati in EPR.

Tabella 2 - Portata massima in regime permanente per alcuni cavi multipolari isolati in EPR (A)
Tipo di posa N° cond. attivi
Sezione del cavo
4 6 10 16 25 35 50 70
Aria libera sospeso 2 49 63 86 115 149 185 225 289
3 42 54 75 100 127 158 192 246
Interrato 2 44 56 73 95 121 146 174 213
3 37 46 61 79 101 122 144 178


Gradi di protezione dei componenti

Per tutti i componenti dell’impianto (ad eccezione dei quadri ASC per i quali è richiesto un grado di protezione minimo IP43) non è specificato alcun grado di protezione particolare che deve essere scelto in funzione delle caratteristiche ambientali.


Quadri ASC per cantiere

Tutti i quadri per la distribuzione dell’elettricità nei cantieri di costruzione e demolizione devono essere conformi alle prescrizioni della Norma Europea EN 60439-4 - “Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri BT) Parte 4: Prescrizioni particolari per apparecchiature assiemate per cantiere (ASC)”.
Quando l’alimentazione è derivata da un impianto fisso esistente o anche quando l’impianto di cantiere è costituito solamente da parti mobili, non può mancare quindi almeno un quadro generale di cantiere (fig. 12).

Le pesanti condizioni di esercizio a cui sono sottoposti i quadri elettrici impiegati nei cantieri determinano le caratteristiche che devono possedere questi componenti:

  • buona versatilità di utilizzo nel cantiere e per il riutilizzo in cantieri successivi;

  • facile reperibilità di eventuali parti da sostituire;

  • facilità di installazione e di immagazzinamento;

  • buona resistenza alle sollecitazioni cui possono essere sottoposti in cantiere;

  • garanzia di sicurezza dell’impianto nelle condizioni di utilizzo previste.

I quadri di cantiere devono essere sottoposti a complicate prove di tipo in genere non effettuabili dai normali quadristi o elettricisti. É per questo motivo che abitualmente i quadri ASC (Assiemati di Serie per Cantieri) vengono acquistati già montati, collaudati e certificati dal costruttore. La guida CEI 64-17 in base a caratteristiche strutturali e di utilizzo individua vari livelli dei quadri di cantiere:

  • ASC di distribuzione principale;

  • ASC di distribuzione;

  • ASC di trasformazione;

  • ASC di distribuzione finale;

  • ASC di prese a spina.

Per motivi di sicurezza, qualunque sia il numero di quadri in cascata, si deve cercare di ottenere il massimo livello di selettività possibile delle protezioni. Ogni quadro ASC, indipendentemente dalla funzione svolta, dovrà avere:

In entrata

  • un dispositivo di sezionamento con la possibilità di bloccarlo in posizione di aperto;

  • un dispositivo di protezione contro le sovracorrenti, non strettamente necessario se la protezione è assicurata da un dispositivo a monte;

In uscita

  • uno o più circuiti singolarmente protetti contro le sovracorrenti e i contatti indiretti

  • un dispositivo di protezione contro le sovracorrenti, non strettamente necessario se la protezione è assicurata da un dispositivo a monte;

Oltre a questo il quadro dovrà rispondere alle seguenti prescrizioni normative:

  • essere adatto all’installazione anche in luoghi difficilmente accessibili conservando la posizione verticale;

  • essere dotato di mezzi idonei al sollevamento e al trasporto;

  • possedere morsetti di collegamento adatti a ripetuti allacciamenti;

  • possedere un grado di protezione minimo IP44 ad eccezione del pannello frontale interno che potrà avere un grado di protezione minimo IP21 quando è protetto da un portello che garantisca comunque un grado di protezione minimo verso l’esterno IP44;

  • avere i cavi in uscita dal quadro ad una distanza dal suolo sufficiente a garantire un corretto raggio di curvatura.

Il quadro di cantiere riveste un’importanza fondamentale per quanto concerne la sicurezza ed è esplicitamente richiesto dalla Norma CEI 64-8. Dal punto di vista della distribuzione, in relazione alla dimensione dell’impianto e al tipo di alimentazione impiegata si possono evidenziare le seguenti situazioni.

Piccolissimi cantieri - dove si effettuano semplici manutenzioni o modeste ristrutturazioni la potenza necessaria al funzionamento del cantiere è dell\'ordine di qualche kW e l’alimentazione delle varie apparecchiature può essere ottenuta direttamente dalle prese esistenti utilizzabili anche per il comando e il sezionamento. L’impiego di un piccolo quadro di prese a spina da cantiere con trasformatore di isolamento oppure protetto da interruttore magnetotermico differenziale con Idn non superiore a 30mA è in ogni caso raccomandabile. Potrebbe infatti non essere verificato il coordinamento delle protezioni con il valore della resistenza dell’impianto di terra perché come è noto la tensione di contatto limite negli ambienti ordinari è di 50V mentre nei cantieri è ridotta a 25V.

Per piccoli e medi cantieri – La potenza installata solitamente non è superiore ai 30 kW. Si utilizzano macchine di tipo fisso o trasportabile, come piccole gru o betoniere e utensilii portatili di vario genere. La distribuzione principale è ottenuta per mezzo di un singolo quadro di distribuzione principale, collegato al punto di fornitura dell’energia elettrica in bassa tensione, dotato di prese e morsettiere per il collegamento delle macchine fisse. L’impianto può essere completato con quadri di prese a spina secondari allacciati al quadro di distribuzione principale per l’alimentazione di elettroutensili portatili.

Grandi cantieri - La potenza impegnata supera generalmente i 30 kW. Devono essere installati più quadri di distribuzione, alimentati da un quadro di distribuzione principale, per alimentare gli utilizzatori trifase di grande potenza tipici di questo tipo di cantieri (gru, betoniere, ecc..). L’alimentazione può avvenire direttamente in bassa tensione ma, per i cantieri molto grandi, può essere necessaria un’alimentazione in MT.

Cantieri alimentati tramite gruppi elettrogeni - l’alimentazione mediante gruppi elettrogeni può rendersi necessaria in caso di cantieri impiantati in zone non servite dal distributore pubblico. In questo caso si rende indispensabile l’utilizzo di almeno un quadro di distribuzione principale allacciato mediante collegamento fisso al gruppo elettrogeno. Se il gruppo elettrogeno alimenta un impianto esteso si ricorre in genere ad un sistema di tipo TN-S collegando a terra il centro stella del gruppo. Fanno eccezione i piccoli gruppi elettrogeni che alimentano un solo apparecchio utilizzatore monofase (si può fare a meno del quadro di cantiere) per i quali può essere adottato il sistema di protezione per separazione elettrica. In questo caso se l’utilizzatore è di classe I deve essere approntato un conduttore equipotenziale che colleghi la massa del gruppo elettrogeno e la massa dell’utilizzatore.


Prese a spina, avvolgicavi e cavi prolungatori

Le particolari condizioni di lavoro impongono per le prese a spina impiegate nei cantieri alcuni requisiti specifici:

  • un grado di protezione minimo IP44 per un uso normale che deve essere garantito sia con la spina inserita sia con la spina disinserita. Se le prese a spina sono utilizzate per collegamenti volanti o in zone del cantiere dove si fa uso di getti d’acqua il grado di protezione minimo non deve essere inferiore a IP67. É comunque consigliabile, a causa dei continui spostamenti e trasformazioni che subisce il cantiere, utilizzare sempre il grado di protezione più elevato;

  • un sufficiente grado di protezione agli urti;

  • devono essere di tipo industriale conformi alle norme EN 60309 (CEI-23-12);

  • devono essere all’interno di quadri di distribuzione o sulle pareti esterne degli stessi;

  • devono essere protette a monte, fino ad un massimo di 6 prese, con un interruttore differenziale avente una Idn non superiore a 30 mA le prese a spina con correnti nominali fino a 32A;

  • devono essere protette contro le sovracorrenti, singolarmente o in gruppo, tramite interruttore fusibile (fig. 17 - Le prese possono essere protette contro le sovracorrenti singolarmente tramite fusibile avente corrente nominale non superiore alla corrente nominale della presa protetta, contro i contatti indiretti, fino ad un massimo di 6 prese, mediante interruttore differenziale con Idn non superiore a 30 mA) o magnetotermico (fig. 18 - Le prese possono essere protette contro le sovracorrenti, singolarmente o in gruppo tramite interruttore avente corrente nominale non superiore alla corrente nominale delle prese protette, contro i contatti indiretti, fino ad un massimo di 6 prese, mediante interruttore differenziale con Idn non superiore a 30 mA) avente corrente nominale non superiore alla corrente nominale della presa;

In alcuni casi per attività di breve durata e cantieri di modeste dimensioni è ammesso, purché le condizioni ambientali lo permettano, l’uso di prese a spina per uso domestico e similare (CEI 23-50).

Nel montaggio delle prese a spina devono essere posta particolare cura soprattutto nel collegamento del conduttore giallo-verde di terra al quale occorre fornire una certa abbondanza rispetto a quelli di fase e di neutro. Si adotta questo accorgimento perché si vuole evitare che in caso di sforzi in trazione troppo elevati sul cavo il conduttore giallo-verde si possa interrompere prima di quello di fase (fig. 19).

Gli avvolgicavo (fig. 20) devono essere di tipo industriale conformi alla norma CEI EN 61316 con le seguenti caratteristiche minime:

  • devono essere protetti mediante protettore termico di corrente incorporato in modo da impedire il surriscaldamento sia a cavo avvolto sia a cavo svolto;

  • il cavo deve essere di tipo H07RN-F (o equivalente) con sezione non inferiore a 2,5 mm2 se l’avvolgicavo è da 16 A, 6 mm2 se è da 32A e 16 mm2 se è da 63A.

  • devono indicare il nome o il marchio del costruttore, la tensione nominale, e la massima potenza prelevabile sia a cavo svolto sia avvolto.

Oltre agli avvolgicavo possono esse utilizzati anche cavi prolungatori (prolunghe) che dovranno esse dotati di prese a spina di tipo per uso industriale (CEI 23-12) con grado di protezione minimo IP67. Il cavo dovrà avere le seguenti caratteristiche minime:

  • essere di tipo H07RN-F (o equivalente) con sezione non inferiore a 2,5 mm2 per prolunghe con prese da 16A, 6 mm2 per prolunghe con prese da 32A e 16 mm2 per prolunghe con prese da 63A.

Allegati scaricabili
Guida agli impianti elettrici nei cantieri

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