Punto della situazione sul solare termodinamico

Pubblicato: 25 gennaio 2013 Categoria: Notizie tecnico normative

Entro il 2015 sarà operativa una nuova centrale a solare termodinamico - o solare a concentrazione - integrata a biomasse che Enel Green Power realizzerà in provincia di Catania

Il progetto presentato da Enel Green Power, durante il convegno: "Sicilia, l'isola del solare termodinamico. Carta del Sole, un patto per l'energia tra territorio e industria” che si è tenuto a Palermo il 18 e 19 settembre scorsi.

Dopo l'impianto già realizzato a Priolo, in provincia di Siracusa, la Sicilia continua dunque a investire sul solare termodinamico e a scommettere sulle nuove tecnologie interamente made in Italy, continuando il progetto Archimede.

Nella prima fase sperimentale, iniziata a Priolo, Enea ed Enel hanno collaudato e perfezionato le tecnologie e i processi di produzione. Adesso dovrebbe dunque partire la vera e propria scommessa tecnologica, impiantistica e industriale basata su una tecnologia tutta italiana, dai brevetti Enea alle produzioni di componenti, al know how di Enel.

L’impianto, che attualmente è in fase di autorizzazione, avrà una potenza di 30 MW, costerà circa 200 milioni di euro e produrrà il 60% di una centrale da fonte fossile di pari potenza. Una resa significativa per una fonte rinnovabile: circa il doppio rispetto, per esempio, al solare fotovoltaico.


Si tratta di un ulteriore sviluppo del progetto iniziale curato dal premio Nobel per la fisica Carlo Rubbia per Enel ed ENEA, chiamato Archimede proprio in onore dello Scienziato siracusano che avrebbe progettato e costruito specchi ursori per incendiare le navi romane nemiche durante la seconda guerra punica.

Il principio si basa sulla concentrazione dell'irradiazione solare, attraverso specchi parabolici per ottenere il massimo accumulo di calore, in una serie di tubi che contengono sali fusi in grado di raggiungere alte temperature senza infiammarsi. A differenza dei comuni pannelli solari termici per la generazione di acqua calda, che non superano i 95 °C, questa tipologia di impianto può generare medie ed alte temperature, anche oltre i 600 °C, utili alla generazione di elettricità o di calore per processi industriali.

Alla captazione di energia termica solare, come avviene nei comuni impianti solari termici, questa tecnologia aggiunge dunque un ciclo termodinamico (Ciclo Rankine) per la trasformazione dell’energia termica accumulata in energia elettrica tramite turbina a vapore e alternatore, esattamente come accade nelle comuni centrali termoelettriche.

C'è un importante vantaggio in più, rispetto alle altre tecnologie solari (solare termico e fotovoltaico), che è la possibilità di produzione di elettricità anche in periodi di assenza di sole, con cielo coperto e anche durante la notte, grazie all’accumulo di calore in appositi serbatoi. In questo modo dovrebbe risolversi il problema di dare continuità all’intero processo di generazione.

Dal punto di vista delle ricadute occupazionali degli investimenti green, si stima che il personale direttamente occupato in una centrale di queste dimensioni può arrivare fino a 150 unità in fase di funzionamento, mentre molto maggiore sarebbe il numero di addetti nelle fasi di costruzione: da 1.000 a 1.500 nell'arco dei tre anni previsti per la realizzazione.

 

Fonte: arpat