
La progettazione si basa sulle seguenti considerazioni iniziali:
- Gli edifici adibiti a terziario sono
soggetti a continue modifiche ed evoluzioni;
- Il sistema di cablaggio strutturato deve avere una
vita media di almeno 10 anni;
- Le infrastrutture dedicate al cablaggio strutturato devono
essere coordinate e predisposte contestualmente alla preparazione degli
altri servizi, quali impianto elettrico, riscaldamento, acqua,
condizionamento, etc.;
- Utilizzare preferibilmente la fibra ottica per le dosali verticali ed il doppino in rame per la distribuzione orizzontale ai piani.
Poiché il cablaggio strutturato è un impianto alimentato a bassissima tensione (categoria 0), si pone l’annoso problema della coesistenza nella stessa canalizzazione dei suoi cavi con quelli di energia dell’impianto elettrico (mentre non esistono problemi di coabitazione con cavi come quelli telefonici, televisivi e citofonici che sono della stessa categoria) per fare in modo che i cavi del cablaggio non vadano, accidentalmente, ad assumere la tensione dei cavi di energia: la soluzione proposta è quella già proposta in diversi altri documenti normativi, si chiede in sostanza il rispetto di almeno una delle seguenti condizioni:
- Ogni cavo è isolato per la massima
tensione presente;
- Ogni anima di cavo multipolare è isolata per la
massima tensione presente nel cavo;
- I cavi a tensione differente sono separati da un
setto isolante oppure metallico, ma connesso a terra;
- I cavi a bassissima tensione hanno l’isolamento
principale ed i cavi di energia hanno il
doppio isolamento.
fermo restando che la soluzione migliore rimane sempre la realizzazione di canalizzazioni distinte (figura 1). Lo stesso tipo di separazione deve essere garantita anche a livello di scatole di terminazione per le prese utente nelle quali sono presenti normalmente prese elettriche e prese di telecomunicazione (figura 2).
Per quanto riguarda i doppini twistati (non i cavi in fibra ottica che non hanno problemi di compatibilità elettromagnetica), esistono anche distanze da rispettare, affinché motori, generatori, trasformatori, non disturbino i segnali trasmessi attraverso di essi.
Gli elementi caratteristici di un sistema di cablaggio sono illustrati in figura 3, e sono:
- La struttura in ingresso all’edificio che fa da
interfaccia con la rete pubblica esterna;
- La dorsale di edificio costituita da uno o più
cavedi verticali in cui sia garantito uno spazio libero di
almeno il 30% per manutenzioni e riconfigurazioni
dell’impianto;
- Gli armadi di distribuzione situati in ogni edificio e ad
ogni piano dell’edificio;
- Distribuzione orizzontale ai piani costituita da canali e
tubazioni a soffitto, a parete o a battiscopa, oppure ancor più preferibilmente
a controsoffitti o sottopavimento (figura 4);
- L’area di lavoro che deve essere servita da almeno 2 prese
di telecomunicazione ed un certo numero di prese di alimentazione elettrica;
- Il locale di telecomunicazioni che è lo spazio chiuso nel quale vengono ospitate le apparecchiature di telecomunicazioni, le terminazioni dei cavi e le interconnessioni
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