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Nuova variante V2 alla Norma CEI 64-8

Pubblicato: 6 luglio 2009 Categoria: Notizie tecnico normative

La nuova variante V2 entra in vigore il 31 luglio 2009 e tratta di protezione contro le sovratensioni (Sez. 534), impianto di terra (Cap. 54), locali ad uso agricolo o zootecnico (Sez. 705) e di fiere, mostre e stand (Sez. 711). Leggi la presentazione della norma

Nuova variante V2 alla Norma CEI 64-8 - Impianto di terra

La nuova variante V2 entra in vigore il 31 luglio 2009 e tratta di:

  • protezione contro le sovratensioni (Sez. 534);

  • impianto di terra (Cap. 54);

  • locali ad uso agricolo o zootecnico (Sez. 705);

  • fiere, mostre e stand (Sez. 711).

Figura 1

Figura 1 - CEI 64-8/V2, “Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua”

Le seguenti note descrivono le principali modifiche riguardanti il cap. 54 relativo all’impianto di terra.

Terra di fondazione

La terra di fondazione è definita dalla Norma come una “parte conduttrice immersa nel suolo nella fondazione dell’edificio o, preferibilmente, annegata nel cemento della fondazione, generalmente sotto forma di anello”. Collegando fra loro i ferri dei plinti (è sufficiente una legatura a regola d'arte edile senza saldature) con una corda di rame, si ottiene in pratica un cosiddetto dispersore di fatto. Rispetto ai tradizionali picchetti, la terra di fondazione permette di ottenere, a basso costo e senza grandi sforzi, resistenze di terra anche del valore di qualche ohm. Per questi indubbi vantaggi la norma consiglia esplicitamente una terra di fondazione per tutti gli edifici nuovi (Art. 542.2.3).

 

Dispersori

La variante V2 revisiona anche le dimensioni minime dei dispersori a corda. Per fornire un’adeguata resistenza meccanica e per difendere le corde dalla corrosione la Cei 64-8 stabiliva rispettivamente in 35 mm2 la sezione minima e in 1,8 mm il diametro minimo di ogni filo elementare. Ora la sezione minima del dispersore a corda si abbassa a 25 mm2, in accordo con la Cei 11-1, mentre non cambia il diametro del filo elementare che resta ancora di 1,8 mm. La tabella seguente riporta le dimensioni minime per i dispersori intenzionali più diffusi realizzati con materiali adatti a contrastare il più efficacemente possibile il problema della corrosione.

 

Tabella 1
Tabella 1 – Dimensioni minime per i dispersori intenzionali più comuni

 

Conduttori equipotenziali

La sezione di conduttori equipotenziali principali (EQP) che alla base dell’edificio collegano il nodo principale di terra alle tubazioni di acqua e gas, ecc.. devono essere, secondo la vigente Cei 64-8, almeno la metà di quella del conduttore di protezione (PE) di sezione più grande dell'impianto; in ogni caso, se di rame, con un minimo di 6 mm2 ed un massimo di 25 mm2. Secondo la nuova V2 ora è sufficiente che il conduttore equipotenziale principale abbia una sezione non inferiore a 6 mm2 (16 mm2 se in alluminio, 50 mm2 se in acciaio), in tutti i casi e con tutti i sistemi, TT, TN o IT (figura 2).

Figura 2

Figura 2 – Collegamenti equipotenziali principali (EQP)

Nulla cambia per le sezioni dei conduttori equipotenziali supplementari (EQS) che collegano, ove richiesto (es. bagni e docce), le masse estranee al nodo. Viene solamente evidenziato che, così come indicato per il conduttore equipotenziale principale, non è in ogni caso necessario che la sezione sia maggiore di 6 mm2.
La sezione del conduttore equipotenziale supplementare deve essere ancora almeno la metà della sezione del conduttore di protezione più grande nel locale, con un minimo di 2,5 mm2 se protetto meccanicamente o di 4 mm2 se non protetto meccanicamente (nei locali ad uso medico la sezione minima resta sempre di 6 mm2 se di rame).

Figura 3

Figura 3 – Collegamenti equipotenziali supplementari (EQS)

Conduttori di protezione

La sezione del conduttore di protezione (PE) può essere scelta in base alla sezione del conduttore di fase (o in base all’I2t della corrente di guasto). Se la sezione di quest’ultimo è maggiore di 16 mm2 la sezione del PE deve essere la metà di quella del conduttore di fase con un minimo di 16 mm2. Nei sistemi TT la corrente di guasto si richiude attraverso la terra ed è da questa limitata a qualche centinaio di ampere (resistenza di terra dell'utente più resistenza di terra del neutro del distributore). Per questo la V2 ritiene comunque sufficiente, indipendentemente dalla sezione dei conduttori di fase, una sezione di 25 mm2 per i conduttori in rame (35 mm² se in alluminio), anche quando i conduttori di fase superano i 50 mm2 (Art. 543.1.2).

L’affidabilità del conduttore di protezione assume particolare importanza per gli apparecchi che presentano elevate correnti di dispersione (Art. 543.5). L'interruzione del conduttore di protezione negli apparecchi normali non ha alcuna conseguenza sulla persona finché non viene meno l’isolamento verso terra. Quando invece le correnti di dispersione degli apparecchi superano i 10 mA, la semplice interruzione del conduttore di protezione determina il passaggio della normale corrente di dispersione attraverso la persona che tocca l'apparecchio.

Affinché sia minima la probabilità che venga meno l’efficienza del collegamento a terra di questi apparecchi, secondo la Norma si rende necessario adottare uno dei seguenti provvedimenti:

  • un conduttore di protezione di almeno 10 mm2 se in rame (16 mm2 se in alluminio);

  • due conduttori di protezione (aventi almeno la stessa sezione richiesta per la protezione contro i contatti indiretti) da collegarsi all’apparecchio utilizzatore mediante due morsetti distinti.
Si fa notare anche che questi apparecchi, a causa delle elevate correnti di dispersione, potrebbero non essere compatibili con gli usuali dispositivi differenziali. Il pericolo derivante dalle correnti di dispersione superiori a 10 mA deve essere evidenziato dal costruttore con avvertenze da riportare sia nelle istruzioni di installazione sia sull'apparecchio stesso.