Pubblicato: 16 gennaio 2012
Categoria: Altro
Il rischio che comportano aree con atmosfera esplosiva è ben differente a seconda della durata per cui questa può effettivamente verificarsi: un ambiente in cui il gas o la polvere sono presenti in concentrazione pericolosa per poche ore all’anno non può essere considerato al pari di un’area in cui la miscela pericolosa è sempre presente.
A tale proposito le norme delle serie EN 60079 ed EN 61241 definiscono tre differenti zone, in funzione del livello di pericolosità, ed il legame fra queste e la categoria di prodotto installabile.
Ad esempio, negli impianti di aspirazione delle polveri, all’interno dei silos la presenza dell’atmosfera esplosiva è quasi costante quindi l’ambiente è classificato come zona 20, ovvero la più restrittiva.
Dove l’atmosfera esplosiva, sotto forma di polvere combustibile nell’aria, ha probabilità d’essere presente occasionalmente durante il normale funzionamento, come ad esempio nelle immediate vicinanze delle aree di carico e scarico delle polveri, l’ambiente è classificato come zona 21.
Le aree in prossimità delle bocche di aspirazione sono invece classificate come zona 22, in quanto l’atmosfera esplosiva ha probabilità molto bassa d’essere presente durante il funzionamento ordinario e se ciò si verifica è per un tempo molto limitato. Quest’ultima zona risulta solitamente la più estesa, in quanto rientrano nella classificazione tutte le aree adiacenti a sfiati di involucri di filtri, ad apparecchiature che si aprono raramente e luoghi dove sono stoccati e manipolati sacchi o confezioni.
La classificazione delle aree soggette alla formazione di atmosfere esplosive dovute alla presenza di gas si svolge in modo analogo a quello visto per le polveri.
Le zone identificate in questo caso sono: zona 0 dove l’atmosfera esplosiva è presente di continuo o per lunghi periodi; zona 1 dove la presenza di un’atmosfera esplosiva è possibile; zona 2 dove la presenza di un’atmosfera esplosiva è poco presente e se si verifica permane per un tempo limitato (tabella 1).
A tale proposito le norme delle serie EN 60079 ed EN 61241 definiscono tre differenti zone, in funzione del livello di pericolosità, ed il legame fra queste e la categoria di prodotto installabile.
Ad esempio, negli impianti di aspirazione delle polveri, all’interno dei silos la presenza dell’atmosfera esplosiva è quasi costante quindi l’ambiente è classificato come zona 20, ovvero la più restrittiva.
Dove l’atmosfera esplosiva, sotto forma di polvere combustibile nell’aria, ha probabilità d’essere presente occasionalmente durante il normale funzionamento, come ad esempio nelle immediate vicinanze delle aree di carico e scarico delle polveri, l’ambiente è classificato come zona 21.
Le aree in prossimità delle bocche di aspirazione sono invece classificate come zona 22, in quanto l’atmosfera esplosiva ha probabilità molto bassa d’essere presente durante il funzionamento ordinario e se ciò si verifica è per un tempo molto limitato. Quest’ultima zona risulta solitamente la più estesa, in quanto rientrano nella classificazione tutte le aree adiacenti a sfiati di involucri di filtri, ad apparecchiature che si aprono raramente e luoghi dove sono stoccati e manipolati sacchi o confezioni.
La classificazione delle aree soggette alla formazione di atmosfere esplosive dovute alla presenza di gas si svolge in modo analogo a quello visto per le polveri.
Le zone identificate in questo caso sono: zona 0 dove l’atmosfera esplosiva è presente di continuo o per lunghi periodi; zona 1 dove la presenza di un’atmosfera esplosiva è possibile; zona 2 dove la presenza di un’atmosfera esplosiva è poco presente e se si verifica permane per un tempo limitato (tabella 1).
TABELLA 1 - LA CLASSIFICAZIONE DELLE AREE | |||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|
Categoria Apparecchiatura | Zona (gas) | Zona (polvere) | Livello di sicurezza richiesto | ||||
1G | 0 | Molto alto | |||||
2G | 1 | Elevato | |||||
3G | 2 | Normale | |||||
1D | 20 |
Molto alto | |||||
2D | 21 | Elevato | |||||
3D | 22 | Normale |