
All’interno degli ambienti domestici si possono generare delle condizioni di pericolo per le persone e per le cose, provocate da eventi quali: la perdita di gas combustibile (metano o gpl), l’innesco d’incendi o la presenza di fumo, la concentrazione di monossido di carbonio, l’allagamento di ambienti, il distacco improvviso dell’interruttore differenziale principale e il danneggiamento delle tapparelle o tende esterne rimaste aperte.
Tutti questi inconvenienti più o meno gravi possono essere prevenuti o eliminati installando degli appositi sensori che hanno il compito di sorvegliare continuamente l’ambiente, rilevando gli eventi che possono generare pericoli. I sensori, in base alla loro predisposizione, possono segnalare l’evento tramite avvisatori ottici o acustici, azionare attuatori oppure inviare il segnale ad una centrale che dopo averlo elaborato intraprende l’azione più appropriata in modo da ridurre o eliminare gli eventuali danni.
La perdita di gas combustibile all’interno di un
appartamento costituisce un grave pericolo per le persone che vi abitano, dato
che la concentrazione eccessiva di gas può innescare incendi, provocare
esplosioni oppure creare un’atmosfera letale per chi la respira.
La perdita di gas combustibile può avvenire per cattivo funzionamento delle apparecchiature, deterioramento dei tubi di afflusso del gas, danneggiamento dovuto a scavi, disattenzione da parte dell’utente oppure in seguito allo spegnimento della fiamma (fornelli privi di dispositivi di sicurezza) dovuto al riversamento di liquidi in ebollizione.
La scelta del tipo di rivelatore da installare all’interno dell’abitazione dipende dal tipo di gas utilizzato. I gas utilizzabili ad uso domestico sono: il gas metano (canalizzati, gas di città) ed il gas liquido a bombole o a serbatoi (gpl).
Il gas metano ed il gas gpl si differenziano sia per la composizione sia per il peso specifico relativo all’aria. Il peso specifico del gas metano è compreso tra 0,5 ÷ 0,65 quindi è considerato un gas “leggero”, mentre il gas liquido Gpl sia in bombole sia in serbatoi è considerato un gas “pesante” rispetto all’aria, essendo il suo peso specifico maggiore di 1 (vedi tabella 1).
Tabella 1 - Peso specifico dei gas
relativo all\'aria | ||
Tipo di gas |
Peso specifico relativo
all\'aria |
Rispetto
all\'aria |
Metano |
0,5 ÷ 0,65 |
Gas leggero |
Liquido Gpl (bombole) |
1,75 |
Gas pesante |
Liquido Gpl (serbatoi) |
1,56 |
Gas pesante |
L’eventuale fuoriuscita di gas metano “leggero” crea una nube di accumulo verso il soffitto, mentre la fuoriuscita di gas liquido “pesante”, crea una nube di accumulo sul pavimento.
Il rivelatore di gas metano dovrà essere installato a circa 30 cm dal soffitto, essendo questo gas più leggero dell’aria, ed in direzione della possibile fuoriuscita del gas; inoltre si dovrà evitare di porre il rilevatore vicino a correnti d’aria come finestre o porte che possono diminuire la concentrazione del gas rispetto a quella presente nel locale.
Se invece si utilizza il gas gpl, il rivelatore dovrà essere installato ad un\'altezza dal pavimento di circa 10 cm, essendo questo un gas più pesante dell’aria, ed a una distanza massima di 4 metri dalla probabile fonte di emissione.
I rivelatori di gas dovranno essere installati nei locali dove è probabile la fuoruscita di gas (ad esempio cucine). Il rivelatore di fughe di gas interviene quando la concentrazione di gas nell’aria è al di sotto dei limiti di pericolosità, e l’intervento è segnalato tramite una spia luminosa. Se la concentrazione di gas persiste interviene una segnalazione acustica che avvisa del pericolo e contemporaneamente aziona la chiusura dell’elettrovalvola d’intercettazione del gas. Se il sensore è collegato ad una centrale d’allarmi questa decide l’azione da intraprendere quali l’attivazione di una segnalazione acustica, oppure la chiusura dell’elettrovalvola e l’attivazione del comunicatore telefonico che effettuerà le chiamate ai numeri selezionati, informando l’utente, con un messaggio vocale sul tipo di anomalia.
Le norme che regolano la costruzione e l’installazione dei rivelatori di gas sono: la norma Cei 216-3 “Apparecchi elettrici per la rivelazione di gas combustibili in ambienti domestici. Metodi di prova e prescrizioni di prestazione”, che specifica le prescrizioni generali ed i criteri costruttivi, le prove e le prestazioni degli apparecchi per la rivelazione di gas combustibili, progettati per il funzionamento continuo in un\'installazione fissa in ambienti domestici, e la norma Cei 216-4 “Apparecchi elettrici per la rivelazione di gas combustibili in ambienti domestici - Guida alla scelta, installazione, uso e manutenzione”, che indica le modalità d’installazione in funzione del tipo di gas utilizzato.
Tutti gli apparecchi di rivelazione gas dovranno essere sensibili ad un solo tipo di gas e dovranno riportare in modo visibile il nome del costruttore e il tipo di gas per il quale sono costruiti. I sensori di rilevamento gas si distinguono in:
- apparecchi di tipo A, quando forniscono una segnalazione visiva ed acustica
e tramite un segnale elettrico (es. Contatto elettrico), azionano direttamente o
indirettamente l’attuatore (es. valvola d’intercettazione);
- apparecchi di tipo B, quando forniscono solo un allarme visivo ed acustico.
I sensori di rilevamento gas sono controllati tramite microprocessore a cui è affidata l’autodiagnosi interna per la segnalazione di eventuali anomalie della componentistica elettronica, del sensore stesso e dei collegamenti esterni. I sensori sensibili ai gas possono essere catalitici, a semiconduttori o ad infrarossi. Il dispositivo di rilevamento è corredato da una serie di led che indicano la corretta alimentazione (led verde), un\'eventuale anomalia (led giallo) o la condizione di allarme (led rosso); oltre alla segnalazione luminosa è presente la segnalazione acustica tramite buzzer ed eventuale contatto elettrico che aziona gli attuatori o invia un segnale di allarme alla centrale.
L’installatore del rivelatore di gas dovrebbe informare l’utente delle indicazioni visive e sonore generate dal rivelatore in caso di allarme, in modo che l’utente possa eliminare o limitare i danni, intraprendendo delle azioni come:
- chiudere la valvola principale del gas;
- aprire porte e finestre per arieggiare il locale;
- spegnere tutte le fiamme libere;
- non azionare interruttori (possono provocare scintille);
- non utilizzare gli apparecchi telefonici;
- avvisare il servizio di emergenza del fornitore del gas se l’allarme persiste e non è stata individuata la perdita di gas.