Pubblicato: 11 febbraio 2012
Categoria: Altro

La funzione di emergenza riveste un aspetto basilare nel campo delle macchine industriali ed è applicabile non solo alle singole macchine ma può riguardare in modo più generale interi processi industriali costituiti da più macchine integrate tra loro; a differenza degli impianti elettrici dove, quando applicato, è prevalentemente utilizzato il comando di emergenza (ove si deve agire sull’alimentazione elettrica per eliminare pericoli imprevisti), nel mondo delle macchine l’arresto di emergenza molto spesso costituisce l’ultima arma a disposizione dell’utilizzatore della macchine per contrastare l’effetto di anomalie o situazioni pericolose.
Fino a pochi mesi la funzione dell’arresto di emergenza era regolamentata in ambito della Comunità Europea dalla norma EN 418 ma recentemente è stata sostituita dalla norma EN ISO 13850 (seconda edizione) che ha aggiornato i contenuti della norma EN 418.
La cronologia delle normative relative alla funzione di arresto emergenza vede nascere la prima norma inerente a tale argomento nel 1992 con la pubblicazione della prima edizione della norma EN 418 cui è seguita nel 1996 la pubblicazione italiana UNI EN 418 (identica alla pubblicazione europea); sulla scorta della pubblicazione europea si mosse poi anche l’ISO pubblicando nel novembre 1996 la norma ISO 13850 (prima edizione) che di fatto ricalca molto il documento europeo anche se con qualche differenza: si tratta di uno dei pochi esempi di norma europea che è stata presa a riferimento dalla normativa applicabile in ambito mondiale.
In definitiva fino a pochi mesi fa nell’ambito della Comunità Europea era applicata la EN 418 (soprattutto perché riconosciuta come norma armonizzata per la Direttiva Macchine) mentre negli altri paesi era applicata anche la ISO 13850, ma dal maggio 2007 con la pubblicazione della nuova edizione della norma ISO/IEC 13850 (recepita per ora in ambito europeo solo come EN ISO 13850) di fatto la normativa mondiale ed europea inerente all’argomento risulta unificata.
La seconda edizione della norma ISO 13850 ha costituito inoltre un primo esperimento di preparazione congiunta di una normativa da parte dei due principali organismi mondiali della normazione, ossia l’IEC (che si occupa della normativa del settore elettrico) e l’ISO (che si occupa della normativa del settore non elettrico), da cui appunto la classificazione come ISO/IEC 13850 edizione 2.0 che sarà resa disponibile presto non solo come ISO 13850 ma anche come IEC 13850.
L’aspetto più rilevante di tale norma è che essa non ricopre solo aspetti legati al settore elettrico, ma detta i principi generali per la realizzazione della funzione di arresto emergenza indipendentemente dal tipo di energia utilizzata per realizzare tale funzione: ciò significa che questi principi generali possono essere utilizzati per realizzare circuiti dell’arresto di emergenza di tipo elettrico, di tipo pneumatico, di tipo oleodinamico, eccetera.
Nel breve spazio riservato a questo articolo saranno illustrati i concetti principali di tale norma con un occhio di riguardo alle novità introdotte nella seconda edizione.
Fino a pochi mesi la funzione dell’arresto di emergenza era regolamentata in ambito della Comunità Europea dalla norma EN 418 ma recentemente è stata sostituita dalla norma EN ISO 13850 (seconda edizione) che ha aggiornato i contenuti della norma EN 418.
La cronologia delle normative relative alla funzione di arresto emergenza vede nascere la prima norma inerente a tale argomento nel 1992 con la pubblicazione della prima edizione della norma EN 418 cui è seguita nel 1996 la pubblicazione italiana UNI EN 418 (identica alla pubblicazione europea); sulla scorta della pubblicazione europea si mosse poi anche l’ISO pubblicando nel novembre 1996 la norma ISO 13850 (prima edizione) che di fatto ricalca molto il documento europeo anche se con qualche differenza: si tratta di uno dei pochi esempi di norma europea che è stata presa a riferimento dalla normativa applicabile in ambito mondiale.
In definitiva fino a pochi mesi fa nell’ambito della Comunità Europea era applicata la EN 418 (soprattutto perché riconosciuta come norma armonizzata per la Direttiva Macchine) mentre negli altri paesi era applicata anche la ISO 13850, ma dal maggio 2007 con la pubblicazione della nuova edizione della norma ISO/IEC 13850 (recepita per ora in ambito europeo solo come EN ISO 13850) di fatto la normativa mondiale ed europea inerente all’argomento risulta unificata.
La seconda edizione della norma ISO 13850 ha costituito inoltre un primo esperimento di preparazione congiunta di una normativa da parte dei due principali organismi mondiali della normazione, ossia l’IEC (che si occupa della normativa del settore elettrico) e l’ISO (che si occupa della normativa del settore non elettrico), da cui appunto la classificazione come ISO/IEC 13850 edizione 2.0 che sarà resa disponibile presto non solo come ISO 13850 ma anche come IEC 13850.
L’aspetto più rilevante di tale norma è che essa non ricopre solo aspetti legati al settore elettrico, ma detta i principi generali per la realizzazione della funzione di arresto emergenza indipendentemente dal tipo di energia utilizzata per realizzare tale funzione: ciò significa che questi principi generali possono essere utilizzati per realizzare circuiti dell’arresto di emergenza di tipo elettrico, di tipo pneumatico, di tipo oleodinamico, eccetera.
Nel breve spazio riservato a questo articolo saranno illustrati i concetti principali di tale norma con un occhio di riguardo alle novità introdotte nella seconda edizione.