Oltre quelli citati, un altro parametro fornito dai costruttori al fine di caratterizzare un dispositivo spd (indipendentemente dalla sua classe) è la cosiddetta tensione di protezione Up. Questa è definita come il massimo valore di tensione che può essere misurato ai capi del dispositivo durante la scarica della corrente In. La tensione di protezione può essere dedotta dalla caratteristica volt-amperometrica del bipolo: minore è la Up maggiore sarà la sensibilità del dispositivo; di conseguenza la tensione di protezione diminuisce passando dai dispositivi di classe I a quelli di classe III.
La Up costituisce uno dei parametri più utilizzati per la prima caratterizzazione di un spd poiché rappresenta la differenza di potenziale che durante la scarica sollecita le parti di impianto a valle del limitatore: nel caso di spd di classe III essa va quindi direttamente confrontata con il livello di immunità all’impulso delle apparecchiature protette.
Le TOV
Sono stati rilevati episodi di spd letteralmente esplosi in assenza di eventi fulminanti o comunque di sovratensioni di natura impulsiva. Indagini in merito hanno evidenziato come la causa di ciò sia da imputare alla presenza di sovratensioni oscillatorie (alla frequenza di esercizio) di entità anche modesta ma persistenti (ossia blandamente, o per nulla, smorzate). Tali tensioni sono dovute per lo più a guasti (quali ad esempio l’interruzione del neutro) che portano la tensione concatenata in punti ove dovrebbe essere invece presente quella stellata. In ogni contesto “energetico” il fattore tempo gioca un ruolo fondamentale e situazioni del genere, data la loro persistenza temporale, sollecitano il limitatore con energie ben più elevate di quelle che esso è in grado di sopportare (caratteristiche cioè di impulsi aventi ampiezza maggiore ma durata minore). Extratensioni di tale natura sono indicate con l’acronimo di Tov (Temporary over voltage).
Esistono sul mercato spd appositamente sottoposti a Tov in sede di prova (il riferimento normativo è in questo caso la norma En 61643-11). Il principale distinguo tra spd testati o meno nei riguardi delle extratensioni persistenti è che sui primi viene garantita una tensione nominale continuativa Uc maggiore che nei secondi.
Il vantaggio è evidente: installando spd non sottoposti a Tov, occorrerà scegliere dispositivi che garantiscano una Uc maggiore della tensione che potrebbe svilupparsi tra i punti di installazione in caso di guasto; ad esempio, per le usuali linee 230/400 Vac occorrerà installare tra ciascuna fase e la terra un spd che abbia una tensione nominale continuativa maggiore o uguale a √3 volte la tensione stellata.
Ciò comporta tuttavia che lo stesso spd presenti una tensione di protezione Up abbastanza elevata ed offra quindi un grado di protezione inferiore.