La manutenzione dell'impianto di illuminazione condominiale

Pubblicato: 31 agosto 2011 Categoria: Notizie tecnico normative

L'illuminazione delle aree esterne di un edificio, sia privato che condominiale, deve rispondere a requisiti di sicurezza, previsti dalla normativa vigente, ed in particolare dal DPR 462/01, il quale ha stabilito che, dal 23 gennaio 2002 e' scattato l'obbligo per tutti i datori di lavoro di richiedere e far eseguire le verifiche periodiche e straordinarie per gli impianti elettrici di messa a terra

Con particolare riferimento alle aree esterne condominiali, alla luce di quanto precisato nella Circolare esplicativa del Ministero del Lavoro del 5 Marzo 1997 n.28, va notato che l'amministratore di condominio, è il soggetto riconducibile alla figura del datore di lavoro.

 

Infatti, al punto 1 della citata Circolare, è precisato che: "il datore di lavoro nei condomini va individuato, nella persona dell'amministratore condominiale pro-tempore".

 
Questa precisazione, mette in primo piano le responsabilità dell’amministratore di condominio, di fronte alle manomissioni  ed alle omissioni che vengono effettuate da terzi sull’impianto di illuminazione condominiale.
 

In molti condomini ad esempio, l’impianto di illuminazione delle aree esterne,  non dispone del conduttore di protezione di collegamento a terra, degli apparecchi di illuminazione, per cui si presenta la necessità di inserire tale conduttore nelle tubazioni isolanti dell'impianto di illuminazione.

 

Oltre a ciò spesso e volentieri, vengono effettuati dei lavori del tipo fai da te, senza alcuna autorizzazione, su  elementi che costituiscono i corpi illuminanti, mettendone a rischio il loro isolamento elettrico, con conseguenze gravi per chi ha la responsabilità della loro manutenzione in caso di incidenti.

 

La manutenzione e verifica degli impianti prevista ogni due anni dalle vigenti leggi in materia, è fondamentale per scongiurare gravi incidenti, oltre che per mantenere in piena efficienza l'impianto.

 

Quando ci si trova di fronte ad un impianto di illuminazione condominiale, non a norma, si possono valutare due possibilità operative,  la sostituzione di tutti gli apparecchi, nel caso di poche unità, con modelli di classe II che non hanno bisogno  di particolari messe a terra, in quanto sono super isolati.

 

Mentre nel caso di numerosi corpi illuminanti al fine di evitare spese gravose, si può ovviare installando un trasformatore d’isolamento, a monte dell’impianto.

 

Tutte e due le soluzioni descritte, non richiedono il collegamento a terra e sono considerate dal DM 37/08, sistemi di protezione equivalenti alla messa a terra.

Anche nel caso in cui venisse adottata una delle due soluzioni descritte, è necessario che l’intervento venga effettuato da personale abilitato, che rilasci l’attestazione prevista dalle vigenti norme in materia di sicurezza.

 

 

Fonte: lavorinicasa.it