
I pali di sostegno possono essere fondamentalmente di due tipi, autoportanti o controventati ( la Guida non si occupa dei sostegni di tipo a traliccio e dei pali a pioli).
I pali autoportanti resistono per costruzione alle sollecitazioni del vento applicate alla struttura senza la necessità di alcuna controventatura.
Per poter garantire la necessaria resistenza non dovrebbero avere una lunghezza complessiva superiore a 6 m . Possono essere composti da uno o più tronchi di tubi adeguatamente giuntati normalmente lunghi 2 m , 3 m o 4 m (Fig. 1).
La parte di palo da utilizzare per il fissaggio ( L f ) non deve essere inferiore ad 1/6 della lunghezza totale del sostegno (o 1/5 della lunghezza libera). Il momento flettente ( M bt ), calcolato tenendo conto dell\'azione del vento sia sulle antenne sia sul palo stesso non deve superare i 1650 Nm. Nei calcoli si ipotizza una velocità del vento di 130 km/h , se situato a meno di 20 m dal suolo, oppure di 150 km/h se posizionato ad altezza superiore. Se si superano i 1650 Nm potrebbe essere necessaria una prova statica per la parte del fabbricato sulla quale si intende ancorare il supporto.
Normalmente i pali sono del tipo telescopico (fig. 2), mentre i pali ottenuti per giunzione di tronchi dello stesso diametro, seppur previsti, sono sconsigliabili e comunque praticamente desueti. I pali telescopici sono caratterizzati da tronchi di tubo di diametro diverso che si inseriscono a scalare nel tronco di diametro inferiore. La giunzione e il bloccaggio fra tronco superiore e tronco inferiore si ottiene normalmente mediante il serraggio di viti avvitate su dei dadi filettati saldati al tronco inferiore. Per un corretto montaggio si deve prestare attenzione a serrare tutte le viti previste (il tronco superiore deve penetrare nel tronco inferiore almeno fino a consentire un corretto bloccaggio del tronco superiore con il dado più basso del palo inferiore; occorre inoltre accertarsi che la base del tronco del palo superiore non appoggi su una vite del tronco inferiore) e applicando la giusta coppia fornita dal costruttore (eventualmente utilizzando una chiave dinamometrica).
Quando per ragioni tecniche di ricezione l\'altezza del sostegno supera i 6 m , o la sezione del palo è insufficiente a renderlo autoportante, o quando gli ancoraggi non forniscono sufficienti garanzie di tenuta alle sollecitazioni del vento, si rendono necessarie delle controventature (fig. 3) ottenute mediante opportuni tiranti (stralli). Il palo deve essere correttamente bloccato per impedirne la rotazione e gli ancoraggi del palo devono essere fissati ad una distanza fra loro ( L f ) non inferiore a 0,4 m . Quando si utilizzano tegole metalliche per fissare il palo è richiesta una doppia controventatura (almeno tre stralli su due altezze diverse). In questi casi è bene segnalare all\'utente la necessità di verificare periodicamente il buono stato di conservazione degli stralli.
Ogni gruppo di controventature deve prevedere almeno tre stralli agganciati superiormente ad una apposita ralla (Fig. 4). Gli ancoraggi inferiori devono essere fissati, rispetto alla base del palo, ad una distanza tale da permettere almeno un angolo di 30° fra stralli e palo. È opportuno che i tre stralli siano disposti in modo tale da descrivere un angolo giro, attorno al palo visto in pianta, che sia la somma di angoli uguali di 120°. Particolare attenzione deve essere posta, nelle zone caratterizzate da abbondanti nevicate, a prevenire sollecitazioni superiori alla norma dovute alla neve che potrebbero provocare la piegatura del palo. I fissaggi delle controventature alla struttura del tetto devono essere effettuati con perizia onde non pregiudicare la stabilità del tetto e delle travature e la tenuta all\'acqua piovana. I controventi devono essere realizzati mediante cavi in acciaio tesi tramite opportuni tendifilo, resistenti alla corrosione e di diametro adeguato a sopportare le sollecitazioni prodotte dal vento sulla struttura (indicativamente il diametro non deve essere inferiore a 3,5 mm ).
Attenzione! La seconda parte della guida è scaricabile in formato pdf SOLO per gli utenti abbonati. Segui il link riportato qui sotto e scopri i contenuti della seconda parte della guida. |
Allegati scaricabili |
![]() |


