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Guida alla protezione contro i contatti indiretti-Alternative messa a terra (1a)

Pubblicato: 12 giugno 2007 Categoria: Guide e approfondimenti
Guida alla protezione contro i contatti indiretti-Alternative messa a terra (1a)
Il contatto di una persona con parti in tensione può verificarsi direttamente o indirettamente. Si dice che il contatto è diretto quando una persona tocca una parte dell’impianto normalmente in tensione, come ad esempio un conduttore elettrico, un morsetto, ecc.. Un contatto si dice invece indiretto quando la persona entra in contatto con una massa, ad esempio la carcassa metallica di un motore, o con una parte conduttrice a contatto con una massa durante un guasto all’isolamento principale (fig. 1). Mentre ci si può difendere dal contatto diretto, mantenendo un’adeguata distanza dall’evidente pericolo, nel contatto indiretto con una parte normalmente non in tensione ci si può difendere solamente mediante un adeguato sistema di protezione.

Il contatto indiretto può essere altrettanto pericoloso del contatto diretto con la persona che risulta esposta ad un rischio che dipende dal valore della tensione, dalla superficie di contatto, dalla durata del contatto, dal tipo di ambiente e dalle condizioni fisiologiche della persona. Scopo della protezione è quello di impedire il passaggio della corrente attraverso il corpo oppure quello di interrompere il circuito entro un tempo stabilito dalle curve di sicurezza o, ancora, di limitare la corrente ad un valore non pericoloso. La protezione che più frequentemente viene adottata è quella con interruzione automatica dell’alimentazione associata ad un apposito impianto di terra. La protezione consiste nell’interrompere la corrente in tempi sufficientemente brevi prima che si producano danni irreversibili alla persona. I tempi di interruzione sono desunti da una curva corrente/tempo, stabilita da norme internazionali, che fornisce la massima corrente che il corpo umano può sopportare per un determinato tempo.

Da questa curva derivano le curve di sicurezza tensione/tempo per gli ambienti ordinari e particolari sulle quali è possibile ricavare il massimo valore di tensione di contatto sopportabile nelle diverse condizioni. Il alternativa a questo tipo di protezione la norma CEI 64-8 propone altre misure di protezione da utilizzare, purché non in contrasto con gli altri sistemi di protezione, anche nell’ambito dello stesso impianto e che possono essere così riassunte:

  • componenti di classe II o con isolamento equivalente;
  • bassissima tensione di sicurezza, sistema SELV, PELV e FELV;
  • limitazione della corrente e/o della carica elettrica;
  • luoghi non conduttori;
  • collegamento equipotenziale locale non connesso a terra;
  • separazione elettrica.

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