Guida all'illuminazione dei luoghi di lavoro (seconda parte)

Pubblicato: 6 aprile 2012 Categoria: Guide e approfondimenti
Guida all'illuminazione dei luoghi di lavoro (seconda parte)
La definizione di fattore di manutenzione, tratta dal documento IEC/CIE 17.4 è la seguente: “Il rapporto tra l’illuminamento medio sul piano di lavoro dopo un certo periodo di uso dell’impianto (1°manutenzione) rispetto al valore medio dell’illuminamento ottenuto sotto le stesse condizioni quando l’impianto è nuovo”.

E’ evidente quindi che stiamo parlando di un parametro di valore inferiore ad 1, di fondamentale importanza per la progettazione dell’impianto di illuminazione. Il progettista deve infatti, in base alla UNI EN 12464-1:

  • stabilire il fattore di manutenzione ed elencare tutte le ipotesi richieste per la valutazione di questo valore;
  • specificare gli apparecchi di illuminazione adatti per l’ambiente;
  • preparare un programma completo di manutenzione in cui si devono indicare: la frequenza con cui si devono sostituire le lampade, gli intervalli di pulizia degli apparecchi di illuminazione e del locale, ed il metodo di pulizia più adeguato.

In sostanza, il fattore di manutenzione serve per valutare nel progetto il calo di illuminamento dovuto a sporcizia, usura e guasti delle lampade che si verificano nel corso del tempo, e dipende da come vengono “manutenute” le lampade, gli alimentatori, gli apparecchi di illuminazione, l’ambiente circostante, e da come viene elaborato il programma di manutenzione.

Nella vecchia norma UNI 10380, era riportata una tabella molto semplificata per una valutazione sommaria del fattore di manutenzione in base al tipo di lampada ed alla polverosità dell’ambiente (tabella 8), ma nella nuova norma questa tabella è scomparsa.

Tabella 8 – Valutazione del fattore di manutenzione in base alla vecchia norma UNI 10380
(valido solo come indicazione)
Livello di polverosità del locale
Tipo di lampada
Ad incandescenza
A vapori di sodio o di mercurio
Ad alogenuri
Minimo
0,85
0,75
0,65
Medio
0,7
0,65
0,55
Elevato
0,6
0,5
0,45

Per una valutazione più precisa ci si può rifare alla pubblicazione CIE 97 “Maintenance of electric indoor lighting systems”, la quale permette di calcolare il fattore di manutenzione (FM) come prodotto di quattro parametri:

FM = LLMF x LSF x LMF x RSMF

dove:

  • LLMF è il fattore di manutenzione del flusso luminoso che indica la riduzione del flusso specifica di una lampada nel corso della sua durata;
  • LSF è il fattore di durata delle lampade che indica la percentuale di lampade ancora funzionanti trascorso un certo intervallo di manutenzione;
  • LMF è il fattore di manutenzione dell’apparecchio che indica il calo di efficienza di un apparecchio dovuto alla sporcizia che si accumula trascorso un certo intervallo di manutenzione/pulizia;
  • RSMF è il fattore di manutenzione del locale che indica il calo degli indici di riflessione delle superfici perimetrali, dovuto alla sporcizia che si accumula trascorso un certo intervallo di manutenzione/pulizia.

Le tabelle seguenti prese dalla pubblicazione CIE 97 del 1995, permettono di risalire al valore di questi quattro parametri:

Tabella 9 - Fattore di manutenzione del flusso luminoso (LLMF) e fattore di durata delle lampade (LSF)
Se è prevista la sostituzione singola delle lampade, il fattore di durata delle lampade LSF sarà pari a 1
Durata di esercizio
in 1000 ore

0,1

0,5

1

1,5

2

4

6

8

10

12

14

16

18

20

22
24
Tipo lampade Fattore  
Incandescenza LLMF
LSF
1,00
1,00
0,97
0,98
0,93
0,50
0,89
0,03
Fluorescenti a tre bande LLMF
LSF
1,00
1,00
0,98
1,00
0,96
1,00
0,95
1,00
0,94
1,00
0,91
1,00
0,87
0,99
0,86
0,95
0,85
0,85
0,84
0,75
0,83
0,64
0,81
0,50
Fluorescenti a una banda LLMF
LSF
1,00
1,00
0,97
1,00
0,94
1,00
0,91
1,00
0,89
1,00
0,83
1,00
0,80
0,99
0,78
0,95
0,76
0,85
0,74
0,75
0,72
0,64
0,70
0,50
Vapori di mercurio alta pressione LLMF
LSF
1,00
1,00
0,99
1,00
0,97
1,00
0,95
1,00
0,93
0,99
0,87
0,98
0,80
0,97
0,76
0,95
0,72
0,92
0,68
0,88
0,64
0,84
0,61
0,80
0,58
0,75
0,55
0,68
0,53
0,59
0,52
0,50
Ioduri metallici LLMF
LSF
1,00
1,00
0,96
1,00
0,93
0,97
0,90
0,96
0,87
0,95
0,78
0,93
0,72
0,91
0,69
0,87
0,66
0,83
0,63
0,77
0,60
0,70
0,56
0,60
0,52
0,50
Vapori di sodio alta pressione LLMF
LSF
1,00
1,00
1,00
1,00
0,98
1,00
0,97
1,00
0,96
0,99
0,93
0,98
0,91
0,96
0,89
0,94
0,88
0,92
0,87
0,89
0,86
0,85
0,85
0,80
0,83
0,75
0,82
0,69
0,81
0,60
0,80
0,50
Tabella 10 - Fattore di manutenzione dell\'apparecchio (LMF)
Intervallo di pulizia apparecchi in anni
0,5

1,0

1,5

2,0

2,5

3,0
Condizioni dell\'ambiente
P
N
S
P
N
S
P
N
S
P
N
S
P
N
S
P
N
S
Tipo apparecchi
Supporti a fascio libero
0,95

0,92

0,88

0,93

0,89

0,83

0,91

0,87

0,80

0,89

0,84

0,78

0,87

0,82

0,75

0,85

0,79

0,73

Riflettori aperti verso l\'alto (effetto di autopulitura)

0,95

0,91

0,88

0,90

0,86

0,83

0,87

0,83

0,79

0,84

0,80

0,75

0,82

0,76

0,71

0,79

0,74

0,68

Riflettori chiusi verso l\'alto (nessun effetto di autopulitura)

0,93

0,89

0,83

0,89

0,81

0,72

0,84

0,74

0,64

0,80

0,69

0,59

0,77

0,64

0,54

0,74

0,61

0,52

Apparecchi IP2X chiusi

0,92

0,87

0,83

0,88

0,82

0,77

0,85

0,79

0,73

0,83

0,77

0,71

0,81

0,75

0,68

0,79

0,73

0,65

Apparecchi IP5X antipolvere

0,96

0,93

0,91

0,94

0,90

0,86

0,92

0,88

0,83

0,91

0,86

0,81

0,90

0,85

0,80

0,90

0,84

0,79

Apparecchi a luce indiretta

0,92

0,89

0,85

0,86

0,81

0,74

0,81

0,73

0,65

0,77

0,66

0,57

0,73

0,60

0,51

0,70

0,55

0,45

Tabella 11 - Fattore di manutenzione del locale (RSMF)
Intervallo di pulizia locale in anni
0,5
1,0
1,5

2,0

2,5
3,0
Condizioni dell\'ambiente
P
N
S
P
N
S
P
N
S
P
N
S
P
N
S
P
N
S
Dimen-sioni
locale/ indice di locale
Tipo illumina-zione
Piccolo
K = 0,7
diretta
dir/indir
indiretta
0,97
0,94
0,90
0,96
0,88
0,84
0,95
0,84
0,80
0,97
0,90
0,85
0,94
0,86
0,78
0,93
0,82
0,73
0,96
0,89
0,83
0,94
0,83
0,75
0,92
0,80
0,69
0,95
0,87
0,81
0,93
0,82
0,73
0,90
0,78
0,66
0,94
0,85
0,77
0,92
0,80
0,70
0,89
0,75
0,62
0,94
0,84
0,75
0,92
0,79
0,68
0,88
0,74
0,59
Medio
K = 2,5
diretta
dir/indir
indiretta
0,98
0,95
0,92
0,97
0,90
0,87
0,96
0,86
0,83
0,98
0,92
0,88
0,96
0,88
0,82
0,95
0,85
0,77
0,97
0,90
0,86
0,96
0,86
0,79
0,95
0,83
0,74
0,96
0,89
0,84
0,95
0,85
0,77
0,94
0,81
0,70
0,96
0,87
0,81
0,95
0,84
0,74
0,94
0,79
0,67
0,96
0,86
0,78
0,95
0,82
0,72
0,94
0,78
0,64
Grande
K = 5,0
diretta
dir/indir
indiretta
0,99
0,95
0,92
0,97
0,90
0,87
0,96
0,86
0,83
0,98
0,94
0,88
0,96
0,88
0,82
0,95
0,85
0,77
0,97
0,90
0,86
0,96
0,86
0,79
0,93
0,83
0,74
0,96
0,89
0,84
0,95
0,85
0,77
0,94
0,81
0,70
0,96
0,87
0,81
0,95
0,84
0,74
0,94
0,79
0,68
0,96
0,86
0,78
0,95
0,82
0,72
0,94
0,78
0,65
Tabella 12 - Condizioni dell\'ambiente (da utilizzare nelle tabelle 10 e 11)
Per condizioni dell\'ambiente si intende il grado di sporcizia derivante dall0uso che viene fatto di un locale
Condizioni dell\'ambiente
Intervallo massimo di manutenzione
Settori lavorativi
Pulito (P)
3 anni
ambienti asettici, centri di calcolo, reparti di assemblaggio di componenti elettroniche, ospedali *)
Normale (N)
2 anni
uffici, negozi, scuole, laboratori, ristoranti, magazzini, capannoni di montaggio
Sporco (S)
1 anno
acciaierie, impianti chimici, fonderie, impianti metallurgici, lavorazione del legno
*) Per motivi igienici si richiedono in alcuni casi intervalli di manutenzione più brevi
Tabella 13 - Intervallo di pulizia degli apparecchi (da utilizzare nelle tabelle 10 e 11)
La tabella vale per fattori di manutenzione apparecchio ≥ 0,8
Intervallo di pulizia apparecchi in anni
3,0
2,0
1,0
Condizioni dell\'ambiente
P
N
S
P
N
S
P
N
S
Tipo apparecchi
Supporti a fascio libero
X
X
X
Riflettori aperti verso l\'alto (effetto di autopulitura)
X
X
X
Riflettori chiusi verso l\'alto (nessun effetto di autopulitura)
X
X

Apparecchi IP2X chiusi

X
X
Apparecchi IP5X antipolvere
X
X
X
Apparecchi a luce indiretta
X
X
Tabella 14 - Durata di esercizio delle lampade (da utilizzare nella tabella 9)
Turni lavorativi
Durata di accensione
Comando su base luce diurna *) Esercizio per lampada ed anno
1000 ore
giorni accensione/anno
ore/giorno
Turni 24 ore su 24
365
24
no
8,76
Comando/controllo del sistema
365
24
7,30
Doppi turni
310
16
no
4,96
6 giorni alla settimana
310
16
3,72
Turno unico
310
10
no
3,10
6 giorni alla settimana
310
10
1,76
Turno unico
258
10
no
2,58
5 giorni alla settimana
258
10
1,55
*) Comando basato sulla luce diurna: le lampade si accendono automaticamente quando la luce diurna è insufficiente. I dati valgono a condizione che per la metà dell\'anno sia data luce diurna in quantità sufficiente

Dopo aver stabilito il fattore di manutenzione ed aver scelto adeguati apparecchi di illuminazione, è di fondamentale importanza preparare un programma completo di manutenzione. Nell’elaborare un programma di manutenzione vanno affrontati i seguenti punti:

  • La modalità di sostituzione lampade, cioè singolarmente in base ai guasti (manutenzione correttiva) oppure a gruppi, pianificata secondo determinate scadenze (manutenzione preventiva);
  • La manutenzione degli apparecchi, cioè in sostanza la pulizia degli apparecchi stessi;
  • La manutenzione delle superfici perimetrali, cioè la pulizia regolare delle superfici perimetrali che è tanto più importante quanto più sono forti la componente di luce indiretta di un impianto e il livello di sporcizia che si sviluppa nel locale. Ad esempio, in un ambiente con forte sviluppo di sporco e con un impianto a luce prevalentemente indiretta il calo di efficienza luminosa è di circa 1/3 nel giro di tre anni;
  • L’attrezzatura per la manutenzione, ad esempio i vari elevatori e gru (montacarichi, carrelli elevatori, etc.), i meccanismi per apparecchi d‘illuminazione che permettono di abbassare gli apparecchi a livello del pavimento, le strutture per effettuare il bagno degli apparecchi mediante detergenti liquidi o ultrasuoni, etc.;
  • I criteri per minimizzare il lavoro di manutenzione, che possono consistere in:
    1. uso di sorgenti luminose che mantengono costanti le caratteristiche illuminotecniche nel corso di tutta la loro durata;
    2. misure contro la penetrazione di oggetti estranei negli apparecchi;
    3. installazione di lampade resistenti alla polvere;
    4. scelta accurata dei materiali;
    5. uso di apparecchi che comportino il minor lavoro possibile nel montare/smontare le parti ottiche;
    6. scelta dei materiali in funzione delle condizioni dell‘ambiente;
    7. sfruttamento dell’effetto di autopulitura degli apparecchi (es. riflettori aperti verso l’alto);

Allegati scaricabili
Guida: illuminazione dei luoghi di lavoro

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