Pubblicato: 5 febbraio 2012
Categoria: Guide e approfondimenti
Tratto da norme UNI EN 1838 e EN 60598-2-22
- Illuminazione di emergenza
- Illuminazione destinata a funzionare quando l’alimentazione
dell’illuminazione normale viene a mancare.
- Illuminazione di sicurezza
- Parte dell’illuminazione di emergenza destinata a provvedere alla sicurezza
delle persone durante l’evacuazione di una zona o di coloro che tentano di
completare un’operazione potenzialmente pericolosa prima di lasciare la zona
stessa.
- Illuminazione di riserva
- Parte dell’illuminazione di emergenza che consente di continuare la normale
attività senza sostanziali cambiamenti.
- Illuminazione di aree ad alto rischio
- Parte dell’illuminazione di emergenza destinata a garantire la sicurezza
delle persone coinvolte in processi di lavorazione o situazioni potenzialmente
pericolosi e a consentire procedure di arresto adeguate alla sicurezza
dell’operatore e degli occupanti dei locali.
- Via di esodo
- Percorso destinato all’esodo, in caso di emergenza.
- Illuminazione di sicurezza per l’esodo
- Parte dell’illuminazione di sicurezza, destinata ad assicurare che i mezzi
di fuga possano essere chiaramente identificati e utilizzati in sicurezza quando
la zona è occupata.
- Illuminazione antipanico
- Parte dell’illuminazione di sicurezza, destinata ad evitare il panico e a
fornire l’illuminazione necessaria affinché le persone possano raggiungere un
luogo da cui possa essere identificata una via di esodo.
- Segnale di sicurezza
- Segnale che esprime un messaggio generale di sicurezza, ottenuto con la
combinazione di un colore e di una figura geometrica e che, con l’aggiunta di un
segno grafico o di un testo, esprime un messaggio di sicurezza particolare.
- Segnale di sicurezza illuminato esternamente
- Segnale illuminato, quando richiesto, da una sorgente esterna.
- Segnale di sicurezza illuminato internamente
- Segnale illuminato, quando richiesto, da una sorgente interna.
- Uscita di sicurezza
- Uscita destinata ad essere utilizzata per ragioni di sicurezza, in caso di
emergenza.
- Apparecchio di emergenza permanente
- Apparecchio nel quale le lampade per illuminazione di emergenza sono
alimentate quando è richiesta l’illuminazione normale o di emergenza.
- Apparecchio di emergenza non permanente
- Apparecchio nel quale le lampade per l’illuminazione di emergenza funzionano
solamente quando l’illuminazione normale viene a mancare.
- Apparecchio di emergenza combinato
- Apparecchio contenente 2 o più lampade, almeno una delle quali alimentata
dal circuito di emergenza e le altre dall’alimentazione normale. Un apparecchio
combinato può essere sia del tipo permanente sia non permanente.
- Apparecchio di emergenza autonomo
- Apparecchio del tipo permanente o non permanente nel quale tutti gli
elementi, come la batteria, la lampada, l’unità di controllo e i dispositivi di
prova e di segnalazione, se previsti, sono incorporati nell’apparecchio o
adiacenti ad esso (ovvero, entro 1 m di lunghezza del cavo).
- Apparecchio di emergenza ad alimentazione centralizzata
- Apparecchio permanente o non permanente alimentato da un sistema di
emergenza centralizzato, cioè non incorporato nell’apparecchio.
- Apparecchio di emergenza autonomo composto
- Apparecchio autonomo permanente o non permanente che fornisce anche
l’alimentazione di emergenza per il funzionamento di un apparecchio di
illuminazione satellite.
- Apparecchio satellite di emergenza
- Apparecchio permanente o non permanente che deriva il funzionamento di
emergenza da un apparecchio autonomo composto associato.
- Unità di controllo
- Una o più unità comprendenti un sistema per la commutazione
dell’alimentazione, un dispositivo carica batteria e, dove necessario, un
dispositivo di prova.
- Guasto dell’alimentazione normale
- Condizione che si verifica quando l’illuminazione normale non è più in grado
di fornire un illuminamento minimo ai fini della sicurezza e quando
l’illuminazione di emergenza dovrebbe entrare in funzione.
- Flusso luminoso nominale di un apparecchio di emergenza
- Flusso luminoso dichiarato dal costruttore dell’apparecchio 60 s dopo il
guasto dell’alimentazione normale (0,5 s per gli apparecchi di illuminazione di
un’area ad alto rischio) e in modo continuativo sino alla fine della durata
nominale di funzionamento.
- Durata assegnata del funzionamento di emergenza
- Tempo, dichiarato dal costruttore, in cui viene fornito il flusso luminoso
nominale di emergenza.
- Modo normale
- Stato di un apparecchio di emergenza autonomo che è pronto a funzionare nel
modo di emergenza mentre è presente l’alimentazione normale. In caso di guasto
all’alimentazione normale, l’apparecchio autonomo commuta automaticamente al
modo di emergenza.
- Modo di emergenza
- Stato di un apparecchio di emergenza autonomo che fornisce l’illuminazione
mediante la sua sorgente di energia interna, in seguito a guasto
dell’alimentazione normale.
- Modo di riposo
- Stato di un apparecchio di emergenza autonomo che viene spento
intenzionalmente quando manca l’alimentazione normale e che in caso di
ripristino dell’alimentazione ritorna automaticamente al modo normale.
- Valore massimo di ricarica
- Valore massimo di ricarica permanente che può essere applicata ad una
batteria completamente carica.
- Inibizione a distanza
- Dispositivo per inibire a distanza un apparecchio associato ad un impianto
di illuminazione di emergenza.
- Modo di inibizione a distanza
- Stato di un apparecchio di emergenza autonomo il cui funzionamento viene inibito mediante un dispositivo a distanza mentre è presente l’alimentazione normale; in questo stato, in caso di guasto all’alimentazione, l’apparecchio non commuta al modo di emergenza.
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