
L’uso di questi dispositivi, se correttamente gestiti, garantisce infatti una buona protezione contro questo tipo di rischio anche in presenza di modesti impianti di messa a terra (si ricorda che gli interruttori differenziali sono utilizzati con buoni risultati anche per la protezione contro gli incendi essendo dispositivi in grado di rilevare correnti di dispersione verso terra, correnti che potrebbero essere causa, in ambienti a maggior rischio in caso di incendio, di effetti termici pericolosi).
La Norma CEI 64-8, all’art. 412.5.1, ne ammette però l’uso, purché la corrente differenziale nominale d’intervento non sia superiore a 30 mA, anche come protezione addizionale contro i contatti diretti.
