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Guida all'uso delle elettrovalvole negli impianti

Pubblicato: 19 settembre 2017 Categoria: Guide e approfondimenti

Le elettrovalvole nell'integrazione tra componenti pneumatici, elettrici ed elettronici. Guida e comparazione tra automatismi totalmente pneumatici ed elettropneumatici

Guida all'uso delle elettrovalvole negli impianti

 

Elettrovalvole: l'integrazione tra componenti pneumatici, elettrici ed elettronici

 

La sempre più stretta integrazione tra componenti pneumatici, elettrici ed elettronici permette di realizzare impianti automatici aventi quelle caratteristiche di potenzialità, flessibilità, complessità e personalizzazione rispondenti alla moderna produzione industriale.

Le apparecchiature di controllo che consentono di ottenere impianti con le caratteristiche citate precedentemente sono di tipo elettronico e programmabile (controllori logici programmabili e personal computer dotati di apposite interfacce).

Gli impianti sono realizzati integrando gli attuatori meccanici pneumatici ed elettrici con i sistemi di controllo elettronici; in particolare, come si vedrà meglio in seguito, con strutture di controllo distribuito con più PLC interconnessi o PLC interconnessi mediante linee di interscambio dei dati.

I componenti che hanno la funzione di trasduttore tra i segnali elettrici provenienti dalle unità di controllo e la pneumatica sono le elettrovalvole che, a loro volta, comandano gli attuatori pneumatici. L’uso di apparecchiature elettroniche di controllo, inoltre, determina la necessità di utilizzare una serie di dispositivi elettrici ed elettronici (ad esempio, i sensori e i trasduttori pneumoelettrici come i pressostati), al fine di avere un’omogeneità che favorisca la costruzione e l’utilizzo dell’impianto.
 

elettrovalvole Fig.1: Comparazione tra automatismi totalmente pneumatici ed elettropneumatici: a) Struttura totalmente pneumatica - b) Struttura elettropneumatica

Fig.1: Comparazione tra automatismi totalmente pneumatici ed elettropneumatici: a) Struttura totalmente pneumatica - b) Struttura elettropneumatica

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Impianto totalmente pneumatico

 

La scelta di un impianto completamente pneumatico va fatta in relazione alle esigenze di funzionalità ed economicità dell’automazione richiesta; bisogna comunque sottolineare che per economicità deve intendersi non solo il costo dei componenti, ma anche quello relativo al loro montaggio, al collegamento e alla manutenzione. Tali considerazioni diventano particolarmente significative se l’automazione appartiene ad una macchina prodotta in serie.
Quando l’ambiente presenta sostanze esplosive, è assolutamente necessario l’impiego di un sistema di comando ad aria compressa, in quanto un sistema elettrico-elettronico richiederebbe notevoli protezioni, risultando antieconomico.

Un impianto automatizzato totalmente pneumatico comporta:

  • dei cilindri pneumatici;
  • una valvola a comando pneumatico associata ad ogni attuatore (per esempio, cilindro);
  • dei finecorsa o sensori pneumatici;
  • un sistema di controllo totalmente pneumatico.

 

Impianto elettropneumatico

 

Un impianto caratterizzato, invece, da una struttura elettropneumatica comporta:

  • dei cilindri pneumatici;
  • una valvola a comando elettrico associata ad ogni attuatore (per esempio, cilindro);
  • dei finecorsa o sensori elettrici o elettronici;
  • un sistema di controllo elettrico o elettronico.

 

Un sistema automatizzato totalmente pneumatico o elettropneumatico comporta sensori e finecorsa che presentano vantaggi e svantaggi a seconda della tecnologia usata per la loro costruzione; la scelta è coerente, in genere, con il tipo di tecnologia utilizzata per il sistema di controllo (per esempio, finecorsa pneumatici con sistema di controllo totalmente pneumatico o sensori elettronici con un sistema di controllo mediante PLC).

Di seguito viene riportata la tab. 1 che riassume le caratteristiche essenziali dei sensori elettromeccanici, elettronici e pneumatici.

 

Tabella 1 - Tabella per il confronto tra sensori elettrici, elettronici e pneumatici
Caratteristiche
Tipi di sensori (1)
Elettromeccanici
Elettronici
Pneumatici
Robustezza meccanica
Media
Bassa
Alta
Dimensioni
Medie
Piccole
Medio/grandi
Peso
Medio
Basso
Medio
Durata utile
Bassa
Molto alta
Alta
Campo di applicazione
Generale
Generale
Limitazioni particolari (2)
Prezzo
Basso (3)
Medio (3)
Medio
Ambiente
Limitato
Limitato
Qualsiasi
Sensibilità a variazione di tensione e pressione
Poca
Alta
Pochissima
Sensibilità a sovratensioni
Media
Alta
Nessuna
Precisione di commutazione
Media
Alta
Media
Frequenza di commutazione
Media
Molto elevata
Bassa (4)
Potenza di commutazione
Media
Molto alta
Bassa (4)
Influenza temperatura ambiente
Alcune precauzioni
Grande sensibilità
Grandi margini
(1) Si suppone di lavorare con basse tensioni e non si considera pertanto il rischio umano di scariche elettriche.
(2) Nei comandi totalmente pneumatici e anche in ambienti a rischio antideflagranti.
(3) Si considera solo l’elemento, senza la fonte di alimentazione, né protezioni speciali.
(4) Tuttavia, si devono tenere in considerazione due aspetti contrari: a) ritardo nella trasmissione di segnali da parte delle tubature, b) maggiore velocità di una valvola pneumatica rispetto ad un’elettrovalvola.

 

Nella scelta del tipo di tecnologia, vale la pena confrontare i tempi necessari per il telecomando di una valvola distributrice. Dal grafico riportato nella fig. 2 è possibile notare che, mentre in elettropneumatica il tempo è costante qualunque sia la distanza tra il quadro di comando e la valvola, in pneumatica il tempo cresce con l’aumentare della distanza.

elettrovalvole Fig.2: Confronto tra i tempi di risposta degli automatismi totalmente pneumatici ed elettropneumatici (Telemecanique)

Fig.2: Confronto tra i tempi di risposta degli automatismi totalmente pneumatici ed elettropneumatici (Telemecanique)

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Un automatismo totalmente pneumatico è più rapido se la distanza tra il quadro di comando e la valvola è inferiore a circa 2,5 m, in particolare quando la valvola è all’interno del quadro di comando.

Un automatismo elettropneumatico, invece, è più rapido per distanze maggiori, anche fino ad una distanza di 10 m; gli automatismi totalmente pneumatici hanno tempi di risposta inferiori a 0,1 s e, quindi, sono compatibili con il comando dei cilindri pneumatici.
In genere, le macchine equipaggiate con cilindri che richiedono dei cicli complessi e molti cilindri, se realizzate con un sistema di controllo pneumatico o elettrico a relè, possono condurre a quadri di comando ingombranti e costosi.

Conviene quindi utilizzare un sistema di comando elettronico quando il numero dei cilindri da automatizzare diventa superiore a 5 ÷ 7 e quando sono necessari dei conteggi, cicli di lavoro con molte fasi, calcoli matematici e diverse varianti del programma per gestire i cicli.

Qualora l’impianto venga realizzato con un sistema di controllo elettropneumatico, è possibile operare una scelta tra una soluzione che prevede dei cilindri e dei sensori magnetici incorporati e una soluzione che basa il suo funzionamento su sensori convenzionali elettromeccanici o elettronici.
Di seguito viene riportata la tab. 2 che, sinteticamente, ne effettua il confronto.

 

Tabella 2 - Tabella per il confronto tra automatismi con cilindri e sensori magnetici incorporati e automatismi con sensori convenzionali elettromeccanici o elettronici
 
Automatismo con cilindri e sensori magnetici incorporati
Automatismo con sensori convenzionali elettromeccanici o elettronici
Prezzo del cilindro Maggiore Minore
Prezzo dei sensori Maggiore Minore/uguale (1)
Costi di fissaggio Nessuno Elevati (2)
Rischi di avaria Minori (fuori zona di lavoro) Maggiori (nella zona di lavoro)
Possibilità di regolazione Tutte (3) Molto scarse (e costose)
Smontaggio per facilitare le regolazioni Facile Complicato (e costoso)
(1) Nei confronti dei fine corsa elettromeccanici o elettronici rispettivamente.
(2) Sono necessari pezzi meccanici di supporto e, quindi, maggiori tempi di realizzazione e montaggio.
(3) Grazie all’adattamento individuale possono offrire il massimo rendimento ad ogni ciclo.

 

Nel prossimo articolo verranno descritte le principali caratteristiche delle apparecchiature elettriche ed elettroniche utilizzate per la realizzazione di automatismi elettropneumatici.

 

elettrovalvole Fig.3:Confronto tra automatismi totalmente elettrici, totalmente pneumatici ed elettropneumatici

Fig.3: Confronto tra automatismi totalmente elettrici, totalmente pneumatici ed elettropneumatici

 

Il seguente lavoro riporta alcuni passi tratti dal libro “Comandi automatici: sistemi pneumatici elettropneumatici e PLC” di M. Barezzi, pubblicato dalla Editrice San Marco, a cui si rimanda per eventuali approfondimenti.

 

Leggi anche: Elettrovalvole negli impianti: le bobine