Pubblicato: 21 luglio 2012
Categoria: Guide e approfondimenti
La norma UNI 9490, richiede che l’armadio contenente un quadro di controllo
delle pompe abbia un grado di protezione IP 54. Occorre sottolineare che il
quadro di controllo in questione fa parte, come impianto a bordo macchina, della
macchina “gruppo di pompaggio” e viene fornito dal costruttore del gruppo; esso
deve rispondere quindi alla norma CEI 44-5 sull’equipaggiamento elettrico delle
macchine, oltre che alla norma CEI 17-13/1.
Le condutture per l’alimentazione delle pompe antincendio, essendo servizi di sicurezza, devono essere separate da quelle dell’alimentazione ordinaria. I cavi che vanno dalle sorgenti di energia (rete o gruppo elettrogeno) ai quadri di comando e controllo delle pompe e ai dispositivi di segnalazione guasti, devono essere protetti meccanicamente (quindi posati entro tubi o canali protettivi) ed essere, se possibile, in un unico tratto.
Le linee che vanno dalle sorgenti di energia (rete o gruppo elettrogeno) al quadro di comando degli altri dispositivi quali pompa di compensazione, elementi riscaldanti, compressore, etc., se non costituiscono un servizio di sicurezza, possono essere realizzate attraverso cavi e posa ordinari. L’alimentazione verso la pompa di compensazione non costituisce un servizio di sicurezza nel caso di alimentazione di tipo superiore, in quanto ad un eventuale abbassamento di pressione fa da contraltare l’avviamento della seconda elettropompa. L’alimentazione verso la pompa di compensazione costituisce invece un servizio di sicurezza nel caso di alimentazione di tipo ordinario, in quanto un eventuale abbassamento di pressione metterebbe a rischio il funzionamento dell’unica elettropompa a disposizione.
Se una pompa antincendio viene alimentata da più linee provenienti da sorgenti separate, queste linee devono distare fra di loro almeno 3 m, per ridurre al minimo la probabilità di un contemporaneo danneggiamento (questa condizione non è ovviamente rispettabile nel tratto finale delle linee, essendo entrambe dirette verso la stessa elettropompa).
Se una pompa antincendio viene alimentata da una sola linea, questa deve essere posata esclusivamente all’interno della proprietà in cui è installato l’impianto, oppure deve essere interrata ed adeguatamente protetta.
I circuiti che alimentano impianti di estinzione incendi devono essere resistenti al fuoco per almeno 3 ore. Questo lo si può ottenere o con cavi, per loro caratteristiche resistenti al fuoco rispondenti alla norma CEI 20-36, tipo FG10(O)M 0,6/1 kV, oppure lo si può ottenere per caratteristiche di posa attraverso un cavo comune H07V-K posto in cavidotto (ad esclusivo servizio dell’impianto) con resistenza al fuoco REI 180;
I quadri di comando e controllo (uno per ogni pompa di alimentazione ed uno unico per gli altri dispositivi quali pompa pilota, elementi riscaldanti, compressore, etc.), solitamente forniti dal costruttore come impianto a bordo macchina, devono comprendere per ciascun motore:
Poiché le pompe antincendio devono funzionare in caso di incendio, tutti i componenti elettrici che li compongono (cavi, cassette, apparecchi, etc.) devono avere una resistenza al fuoco di durata adeguata. La resistenza al fuoco deve essere sia per caratteristiche costruttive dei componenti che per condizioni installative.
La mancanza della tensione e/o di una fase sull’alimentazione delle pompe antincendio, deve essere segnalata automaticamente, tramite un dispositivo ottico-acustico posto in un locale presidiato con l’alimentazione derivata a monte dell’interruttore generale dell’impianto elettrico ed indipendente da quella delle pompe. Se l’alimentazione del dispositivo di segnalazione viene effettuata tramite batteria di accumulatori, questi devono avere un’autonomia di almeno 24 ore ed avere la ricarica in tampone.
Nel caso in cui l’impianto sia dotato di comando di emergenza, la sua azione non deve ovviamente interrompere l’alimentazione verso le pompe antincendio. Sul quadro di controllo della pompa è poi posizionato un ulteriore comando di emergenza per la macchina “gruppo pompa”, così come stabilito dalla Direttiva Macchine.
Per quanto riguarda le motopompe, cioè le pompe alimentate da un motore Diesel, vi sono alcune disposizioni da seguire riguardo al motore elettrico ausiliario, necessario per l’avviamento automatico delle motopompe. L’ausiliario deve essere alimentato da almeno due batterie di accumulatori indipendenti, ognuna delle quali deve consentire, senza necessità di ricariche intermedie, 10 avviamenti consecutivi;
Le due batterie devono essere legate da un sistema di commutazione automatica, fatto in modo tale che se una batteria è inefficiente, il motore di avviamento venga commutato in maniera automatica sull’altra.
Ogni batteria deve essere mantenuta in carica da un apparecchio che consenta sia la ricarica in tampone che la ricarica rapida.
Il motore elettrico ausiliario utilizzato per l’avviamento automatico può, in caso di emergenza tramite comando con interruttore sotto vetro, essere utilizzato per l’avviamento manuale della motopompa. Per l’alimentazione del motore ausiliario possono essere usate le due batterie citate in precedenza.
Il quadro di comando del gruppo motopompa, deve possedere un selettore a chiave (estraibile solo in posizione di “automatico”) a tre posizioni automatico-manuale-aperto, e dispositivi di segnalazione guasti e anomalie quali batterie scariche, guasto nel sistema di avviamento, etc.
Le condutture per l’alimentazione delle pompe antincendio, essendo servizi di sicurezza, devono essere separate da quelle dell’alimentazione ordinaria. I cavi che vanno dalle sorgenti di energia (rete o gruppo elettrogeno) ai quadri di comando e controllo delle pompe e ai dispositivi di segnalazione guasti, devono essere protetti meccanicamente (quindi posati entro tubi o canali protettivi) ed essere, se possibile, in un unico tratto.
Le linee che vanno dalle sorgenti di energia (rete o gruppo elettrogeno) al quadro di comando degli altri dispositivi quali pompa di compensazione, elementi riscaldanti, compressore, etc., se non costituiscono un servizio di sicurezza, possono essere realizzate attraverso cavi e posa ordinari. L’alimentazione verso la pompa di compensazione non costituisce un servizio di sicurezza nel caso di alimentazione di tipo superiore, in quanto ad un eventuale abbassamento di pressione fa da contraltare l’avviamento della seconda elettropompa. L’alimentazione verso la pompa di compensazione costituisce invece un servizio di sicurezza nel caso di alimentazione di tipo ordinario, in quanto un eventuale abbassamento di pressione metterebbe a rischio il funzionamento dell’unica elettropompa a disposizione.
Se una pompa antincendio viene alimentata da più linee provenienti da sorgenti separate, queste linee devono distare fra di loro almeno 3 m, per ridurre al minimo la probabilità di un contemporaneo danneggiamento (questa condizione non è ovviamente rispettabile nel tratto finale delle linee, essendo entrambe dirette verso la stessa elettropompa).
Se una pompa antincendio viene alimentata da una sola linea, questa deve essere posata esclusivamente all’interno della proprietà in cui è installato l’impianto, oppure deve essere interrata ed adeguatamente protetta.
I circuiti che alimentano impianti di estinzione incendi devono essere resistenti al fuoco per almeno 3 ore. Questo lo si può ottenere o con cavi, per loro caratteristiche resistenti al fuoco rispondenti alla norma CEI 20-36, tipo FG10(O)M 0,6/1 kV, oppure lo si può ottenere per caratteristiche di posa attraverso un cavo comune H07V-K posto in cavidotto (ad esclusivo servizio dell’impianto) con resistenza al fuoco REI 180;
I quadri di comando e controllo (uno per ogni pompa di alimentazione ed uno unico per gli altri dispositivi quali pompa pilota, elementi riscaldanti, compressore, etc.), solitamente forniti dal costruttore come impianto a bordo macchina, devono comprendere per ciascun motore:
- Un amperometro;
- Un voltmetro per il controllo della tensione su ciascuna fase;
- Una lampadina spia gialla per indicare eventuali interruzioni di corrente;
- Un selettore a chiave (estraibile solo in posizione di “automatico”) a tre posizioni automatico - manuale – arresto;
- Pulsanti di marcia e arresto con le relative segnalazioni luminose;
- Una presa comandata da interruttore;
Poiché le pompe antincendio devono funzionare in caso di incendio, tutti i componenti elettrici che li compongono (cavi, cassette, apparecchi, etc.) devono avere una resistenza al fuoco di durata adeguata. La resistenza al fuoco deve essere sia per caratteristiche costruttive dei componenti che per condizioni installative.
La mancanza della tensione e/o di una fase sull’alimentazione delle pompe antincendio, deve essere segnalata automaticamente, tramite un dispositivo ottico-acustico posto in un locale presidiato con l’alimentazione derivata a monte dell’interruttore generale dell’impianto elettrico ed indipendente da quella delle pompe. Se l’alimentazione del dispositivo di segnalazione viene effettuata tramite batteria di accumulatori, questi devono avere un’autonomia di almeno 24 ore ed avere la ricarica in tampone.
Nel caso in cui l’impianto sia dotato di comando di emergenza, la sua azione non deve ovviamente interrompere l’alimentazione verso le pompe antincendio. Sul quadro di controllo della pompa è poi posizionato un ulteriore comando di emergenza per la macchina “gruppo pompa”, così come stabilito dalla Direttiva Macchine.
Per quanto riguarda le motopompe, cioè le pompe alimentate da un motore Diesel, vi sono alcune disposizioni da seguire riguardo al motore elettrico ausiliario, necessario per l’avviamento automatico delle motopompe. L’ausiliario deve essere alimentato da almeno due batterie di accumulatori indipendenti, ognuna delle quali deve consentire, senza necessità di ricariche intermedie, 10 avviamenti consecutivi;
Le due batterie devono essere legate da un sistema di commutazione automatica, fatto in modo tale che se una batteria è inefficiente, il motore di avviamento venga commutato in maniera automatica sull’altra.
Ogni batteria deve essere mantenuta in carica da un apparecchio che consenta sia la ricarica in tampone che la ricarica rapida.
Il motore elettrico ausiliario utilizzato per l’avviamento automatico può, in caso di emergenza tramite comando con interruttore sotto vetro, essere utilizzato per l’avviamento manuale della motopompa. Per l’alimentazione del motore ausiliario possono essere usate le due batterie citate in precedenza.
Il quadro di comando del gruppo motopompa, deve possedere un selettore a chiave (estraibile solo in posizione di “automatico”) a tre posizioni automatico-manuale-aperto, e dispositivi di segnalazione guasti e anomalie quali batterie scariche, guasto nel sistema di avviamento, etc.
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