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Criteri di scelta di un controllore logico programmabile

Pubblicato: 12 maggio 2012 Categoria: Guide e approfondimenti
Criteri di scelta di un controllore logico programmabile
Dopo aver optato, fra le diverse soluzioni tecnologiche, per l’automatizzazione di un processo industriale con un controllore programmabile, è opportuno considerare, per la sua scelta, i seguenti punti:
  1. numero e tipo di segnali che si devono elaborare, ovvero il numero degli I/O e segnali analogici e/o digitali necessari per realizzare l’automazione; si tenga inoltre conto di un 20% in più per eventuali futuri ampliamenti; nella scelta occorre considerare anche il numero massimo per un determinato tipo di controllore al fine di evitare la sostituzione dell’apparecchiatura in presenza di modifiche all’impianto;

  2. disponibilità di moduli speciali: moduli di ingresso veloce, controllo assi, moduli master per bus di campo, moduli per il collegamento in rete con altri PLC o PC (possibilità questa utile per la diagnosi dei guasti e per la risoluzione delle problematiche di interfacciamento uomo/macchina), lettori per codici a barre;

  3. tipo di istruzioni disponibili in relazione al tipo di software applicativo che si vuole realizzare; quindi, oltre alla presenza delle istruzioni base, la possibilità di utilizzare istruzioni avanzate che possono facilitare la realizzazione di software complessi;

  4. volume dell’elaborazione che deve svolgere il PLC, ovvero la quantità di memoria presente nel controllore (K parole di memoria) e la possibilità di espanderla;

  5. tempo di ciclo del PLC, al fine di verificare se il controllore è sufficientemente veloce per l’automazione che si intende realizzare;

  6. tipo di sensori e attuatori, ovvero la possibilità di collegamento agli ingressi di sensori in corrente alternata o continua e, in questo caso, se del tipo NPN o PNP; sulle uscite, la possibilità di scelta tra il tipo a relè (funzionano in AC o DC e garantiscono l’isolamento galvanico, ma hanno una limitata vita operativa meccanica), a transistor (DC) e a tiristore (AC) (hanno un funzionamento statico e, pur non fornendo un isolamento galvanico e richiedendo valori di tensione di funzionamento più precisi, hanno maggiore affidabilità e minore tempo di risposta);

  7. tipo di morsettiere disponibili (a vite, a molla, ecc.) al fine di facilitare il cablaggio e la manutenzione (morsettiere staccabili);

  8. tipo di memorie installabili, per esempio RAM tamponate, EPROM, EEPROM, Memory card, ecc.;

  9. verifica delle caratteristiche ambientali, in relazione ad esempio alla temperatura ambiente, alla presenza di vibrazioni, alla pressione atmosferica, all’umidità, all’altitudine del luogo di installazione, al grado di protezione;

  10. assistenza tecnica, ovvero la possibilità di ricorre, in caso di necessità, a tecnici specializzati sul modello utilizzato, nonché la possibilità di corsi di formazione;

  11. per quanto riguarda la vita operativa, si consiglia di scegliere modelli immessi recentemente sul mercato al fine di evitare un’obsolescenza precoce;

  12. linguaggi di programmazione, ovvero la possibilità di programmare il PLC con diversi linguaggi di programmazione, in relazione alla preparazione tecnica del personale addetto alla programmazione; vale la pena ricordare che l’aggiornamento del personale ha un suo costo ed è da preferire un sistema di programmazione che prevede un comune personal computer dotato di apposito software interfacciato con il PLC;

  13. costo delle apparecchiature e verifica del rapporto qualità prezzo; normalmente i costruttori di macchine si specializzano su alcune marche, al fine di ridurre i costi di acquisto, di utilizzo o di programmazione;

  14. costo delle interruzioni del funzionamento dell’impianto, legato alla reperibilità dei pezzi di ricambio non solo nel luogo in cui la macchina è costruita, ma anche dove la macchina sarà installata, nonché i tempi di consegna dei pezzi di ricambio;
La scelta di un PLC (marca, modello, ecc.), da parte di un costruttore di macchine o impianti automatici, in realtà può essere definita dal cliente, il quale preferisce un determinato modello o marca per fiducia, per preparazione tecnica del personale addetto alla conduzione della macchina o dell’impianto o, infine, per motivi legati all’esportazione in Paesi dove è più facile trovare i pezzi di ricambio (e a costi minori) di una determinata marca.
Per facilitare la configurazione dei PLC i costruttori mettono a disposizione programmi o file. Ad esempio la Omron fornisce, per i PLC CJ1, il file, da utilizzare con il foglio elettronico Microsoft Excel.
Il configuratore permette di selezionare i moduli disponili alla data di rilascio del file e verificare la correttezza della configurazione.


Allegati scaricabili
I controlli logici programmabili