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Correnti e tensioni nell\'impianto fotovoltaico

Pubblicato: 23 giugno 2012 Categoria: Altro

Per ottenere la potenza elettrica di picco richiesta, i pannelli, che generano una corrente di 4÷10 A ad una tensione di 30÷40 V, sono collegati elettricamente in serie, formando così le stringhe che vengono poi messe in parallelo.

Normalmente, si tende a realizzare stringhe formate dal maggior numero possibile di pannelli per ovviare alla complessità ed al costo del cablaggio, soprattutto dei quadri di parallelo delle stringhe.
La tensione nominale, infatti, condiziona, tra l’altro, la scelta progettuale dei cavi e degli apparecchi da utilizzare: generare ad una tensione minore corrisponde ad operare con una corrente maggiore, che richiede cavi di sezione più grande; lavorare a tensione più elevata richiede un maggiore isolamento dei cavi e l’utilizzo di dispositivi di sezionamento e protezione di caratteristiche adeguate.

Il numero massimo di pannelli che possono essere collocati in serie in una stringa (e, di conseguenza, la tensione massima che si può raggiungere) è fissato dalle capacità operative dell’inverter e dalla disponibilità di dispositivi di sezionamento e protezione adatti all’utilizzo alla tensione raggiunta.
Per ragioni d’efficienza la tensione dell’inverter dipende dalla sua potenza: se si utilizza un apparecchio con potenza inferiore a 10 kW, il campo di tensione che viene normalmente utilizzato varia tra 250 V e 750 V, mentre con potenza del convertitore maggiore di 10 kW, si hanno tensioni tra 500 V e 900 V.